Arte
Mostra di Vincenzo Aulitto
domenica 25 agosto 2013 fino a domenica 1 settembre
Dalle ore 18.00 alle ore 22.00 ingresso libero
Palazzo Palmieri - piazza Trieste
Fino all'1 settembre è visitabile la mostra dell'artista Vincenzo Aulitto.
La mostra ha per tema il mitico promontorio di Miseno che prende il nome dal trombettiere di Enea, morto, secondo la leggenda, nelle acque del golfo di Pozzuoli (una leggenda italica che Virgilio inserisce nel sesto libro dell'Eneide). Miseno osa sfidare Tritone nel suono della tromba, per questo viene punito dagli dei e fatto annegare in mare; il corpo viene subito ritrovato ed Enea, angosciato dalla morte dell'amico, organizza un solenne funerale (il profilo del monte somiglia a un tumulo). In seguito a questo evento e secondo la profezia della Sibilla cumana l'eroe troiano trova nel vicino bosco il ramo d'oro che gli permetterà di accedere all'Ade nell'Averno. Il promontorio di Miseno, da sempre, si dispiega in tutta la sua bellezza davanti alla finestra del mio studio, ed è un'immagine che fa ormai parte della mia quotidianità. Dall'artista è stato rappresentato in tanti modi, non solo per le sue caratteristiche estetiche e naturalistiche, ma anche perché Miseno rappresenta, come tutte le montagne, l'altura, simbolo della ricerca spirituale dell'uomo.
Nella mostra saranno esposti 15 lavori su carta di piccole dimensioni, che sono i bozzetti, le idee grafiche che hanno introdotto il tema principale, e una serie di opere di cm 70x50 su tela, in cui il profilo della montagna si svela ogni volta in situazioni immaginifiche e oniriche. Nella mostra verrà presentato un video che riprende una tromba che affonda nel mare lentamente. Il video è stato realizzato in collaborazione con Costantino Sgamato, giovane vincitore di "A corto di donne", rassegna cinematografica napoletana, e la colonna sonora è di Walter Maioli, autore delle musiche antiche nel film "Il gladiatore".
La mostra ha per tema il mitico promontorio di Miseno che prende il nome dal trombettiere di Enea, morto, secondo la leggenda, nelle acque del golfo di Pozzuoli (una leggenda italica che Virgilio inserisce nel sesto libro dell'Eneide). Miseno osa sfidare Tritone nel suono della tromba, per questo viene punito dagli dei e fatto annegare in mare; il corpo viene subito ritrovato ed Enea, angosciato dalla morte dell'amico, organizza un solenne funerale (il profilo del monte somiglia a un tumulo). In seguito a questo evento e secondo la profezia della Sibilla cumana l'eroe troiano trova nel vicino bosco il ramo d'oro che gli permetterà di accedere all'Ade nell'Averno. Il promontorio di Miseno, da sempre, si dispiega in tutta la sua bellezza davanti alla finestra del mio studio, ed è un'immagine che fa ormai parte della mia quotidianità. Dall'artista è stato rappresentato in tanti modi, non solo per le sue caratteristiche estetiche e naturalistiche, ma anche perché Miseno rappresenta, come tutte le montagne, l'altura, simbolo della ricerca spirituale dell'uomo.
Nella mostra saranno esposti 15 lavori su carta di piccole dimensioni, che sono i bozzetti, le idee grafiche che hanno introdotto il tema principale, e una serie di opere di cm 70x50 su tela, in cui il profilo della montagna si svela ogni volta in situazioni immaginifiche e oniriche. Nella mostra verrà presentato un video che riprende una tromba che affonda nel mare lentamente. Il video è stato realizzato in collaborazione con Costantino Sgamato, giovane vincitore di "A corto di donne", rassegna cinematografica napoletana, e la colonna sonora è di Walter Maioli, autore delle musiche antiche nel film "Il gladiatore".