Solenni festeggiamenti per San Ciro
La confraternita e la comunità parrocchiale di San Giuseppe invitano la cittadinanza a partecipare ai "Solenni festeggiamenti in onore di San Ciro" (Medico, Eremita e Martire) che si terrannio a Trani dal 22 al 31 gennaio 2009.
Programma della novena dal 22 al 24 gennaio 2009
17.45 Inizio dei Festeggiamenti salutato da festoso scampanio
17.50 Celebrazione del Santo Rosario animato dal Gruppo di Preghiera "Padre Pio"
18.25 Novena e Celebrazione Eucaristica
Domenica 25 gennaio
08.00 – 10.00 Celebrazioni Eucaristiche
11.30 Solenne Celebrazione Eucaristica, con la partecipazione dell' U.N.I.T.A.L.S.I.
17.45 Celebrazione del Santo Rosario animato dal "Gruppo di preghiera Padre Pio"
18.25 Novena e Celebrazione Eucaristica
Lunedì 26 e martedì 27 gennaio 2009
17.50 Celebrazione del Santo Rosario animato dal Gruppo di Preghiera "Padre Pio"
18.25 Novena e Celebrazione Eucaristica
Triduo Solenne da mercoledì 28 a giovedì 29 gennaio 2009
17.50 Celebrazione del Santo Rosario animato dal Gruppo di Preghiera "Padre Pio"
18.25 Novena e Celebrazione Eucaristica presieduta da don Alessandro Farano, Cappellano dell'ospedale e Referente Diocesano per la Pastorale Giovanile.
Venerdì 30 Gennaio 2009
17.50 Celebrazione del Santo Rosario animato dal Gruppo di Preghiera "Padre Pio"
18.25 Novena e Celebrazione Eucaristica presieduta da don Alessandro, Cappellano dell'ospedale e Referente Diocesano per la Pastorale Giovanile. Durante la Celebrazione Eucaristica ci sarà la benedizione dell'olio, il bacio della reliquia di San Ciro Medico, Eremita e Martire.
Festa di S. Ciro sabato 31 Gennaio 2009
09.00 Celebrazione Eucaristica presieduta da Cimadomo Sac. Dino, Vicario Parrocchiale.
11.00 Celebrazione Eucaristica presieduta da de Ceglie Sac. Vincenzo, Padre Spirituale e Parroco. Durante la Celebrazione Eucaristica delle ore 11.00 sarà amministrato il Sacramento dell'Unzione degli Infermi.
San Ciro nacque ad Alessandria d'Egitto intorno al 250 d.C. Praticando l'arte della medicina si guadagnò l'appellativo di medico anargiro, cioè senza argento. Era infatti sua abitudine prestare le proprie cure a tutti, soprattutto ai poveri, ai quali non veniva chiesta alcuna ricompensa in cambio. Oltre a curare i mali fisici dei pazienti, il medico alessandrino si occupò soprattutto di curare i mali dello spirito.
Sostenendo che i mali fisici erano una diretta conseguenza dei mali spirituali, Ciro si adoperò a parlare agli infermi di Cristo e della religione cristiana, insegnando che le infermità dell'anima non sono le più gravi, ma di più fanno male al corpo perché in questo generano le malattie più pericolose. Negli anni dell'eremitaggio, Ciro mutò radicalmente il sistema di medicare i suoi pazienti: non usò più farmaci o erbe, ma soltanto preghiere ed insegnamenti cristiani. Richiamato dalla fama delle guarigioni operate dal medico alessandrino un soldato romano, Giovanni di Edessa, decise di seguire quell'uomo generoso che predicava il cristianesimo.
Ciro e Giovanni mostrarono un coraggio fuori dal comune quando andarono a Canopo, a pochi chilometri da Alessandria, per confortare Atanasia e le sue tre figlie, Eudossia, Teodota e Teotiste che erano state catturate dai soldati romani. Qui subirono le stesse terribili torture riservate ai cristiani in questi casi: vennero bastonati, bruciati con fiaccole e, per straziarli dal dolore, le loro carni piagate furono cosparse di aceto e sale. La tradizione tramanda che San Ciro sia stato immerso dentro la pece bollente e che, essendo sopravvissuto a questo supplizio, sia stato decapitato. Il martirio avvenne il 31 gennaio 303.