Trani nell’opera di Francesco Carabellese

Il centro studi Templari "San Bernardo di Clairvaux" di Trani, in collaborazione con l'associazione Obiettivo Trani e la sezione di Trani della Società di storia patria per la Puglia organizzano un convegno sul tema "Trani e la Puglia nell'opera di Francesco Carabellese" con relatore Pasquale Corsi, docente ordinario di storia medievale.

Francesco Carabellese, pur non essendo nato a Trani, ma Molfetta il 13 maggio 1873, è stato molto presente a Trani tra la fine dell'800 ed i primi del 900, tanto da poterlo annoverare tra i personaggi più illustri della nostra cittadina. Infatti, lo stesso Raffello Piracci nel numero 4 del 1982 de "Il Tranesiere" ne scriveva una sua biografia per richiederne l'intitolazione di una strada, e anche Domenico di Palo nel suo volume "La cultura del '900 a Trani" (Fasano, Schena Editore, 1996) a pagina 35, lo annovera tra i personaggi tranesi di cui ricordarsi.

Francesco Carabellese nella sua breve esistenza (1873-1909), ha vissuto a Trani nei momenti più prolifici della sua vita culturale. Subito dopo la sua laurea in lettere e paleografia, conseguita nel 1895, a soli 22 anni, presso l'Università di Firenze, trovò nell'editore tranese Valdemaro Vecchi chi ne intuì l'ingegno e l'incoraggiò a proseguire quegli studi, che avrebbero posto il nome del Carabellese tra gli storici pugliese di prim'ordine. Vecchi stampò a sue spese le prime opere e di Carabellese, a partire dal 1896, gli aprì le colonne della "Rassegna Pugliese". Inoltre, Carabellese insegnò storia al liceo di Trani dal 1898 al 1902, e, in quel periodo, essendo stato obbligato a risiedere a Trani, sede dell'insegnamento, Vecchi gli offrì di eleggere domicilio nella sua casa. Successivamente, fu introdotto nei più prestigiosi consessi accademici e scientifici assumendo l'insegnamento nell'Istituto superiore di commercio di Bari, trasformatosi poi nella facoltà di economia e commercio e quindi primo nucleo del futuro ateneo barese.

Carabellese morì nel 1909 a soli 36 anni, ma avendo al suo attivo oltre 55 pubblicazioni, di cui parecchie basilari per il riordinamento della storia politica, sociale ed economica della vita pugliese tra Medioevo e Rinascimento. All'evoluzione storica di Trani è dedicata da Carabellese nella maggioranza delle sue indagini un'attenzione particolare, fino ad assumere la storia tranese ad un ruolo di guida nella conoscenza per la conoscenza di quella più ampia della provincia e della regione. Il contributo di Francesco Carabellese alla conoscenza della storia di Trani gareggia in validità con quello della stesso Giovanni Beltrani e di Vito Vitale. Tra i suoi lavori ricordiamo soprattutto "L'Apulia e il suo Comune nell'Alto Medioevo" (1905), "Codice diplomatico barese. Le pergamene della cattedrale di Terlizzi (971-1300)" (1899), "La Puglia e la Terra Santa dalla fine del secolo XIII al 1310" (1900), "La Puglia nel secolo XV da fonti inedite per cura del dott. Francesco Carabellese" (1901), "Le relazioni commerciali fra la Puglia e la Repubblica di Venezia da secolo X al secolo XV. Ricerche e documenti" (1897), "Saggio di storia del commercio della Puglia e più particolarmente della Terra di Bari" (1900), "Il Consolato veneto in Puglia nei primi anni del secolo XV" (1901), "Ricordo di Valdemaro Vecchi, in Rassegna Pugliese" (numeri 9-10, 1906", "Carlo d'Angiò nei rapporti politici e commerciali con Venezia e l'Oriente" (1911, pubblicato postumo, nel quale è riportato il discorso commemorativo letto dal segretario della commissione di archeologia e storia patria, Francesco Nitti de Vito, nella sala del Consiglio comunale di Bari, la sera del 20 dicembre 1909).