Vigilia della Pasqua ebraica
Lunedi sera 29 marzo (14 Nisan 5770 del calendario ebraico) è la vigilia di Pesach, la Pasqua ebraica. L'appuntamento presso la Sinagoga Scolanova di Trani è alle ore 19,10 (a Trani il digiuno dei primogeniti finisce alle 18,43) e l'indomani mattina alle ore 9,30. Il seder, la cena pasquale comunitaria, si svolgerà nella Sinagoga lunedi sera 29 marzo dopo il maariv. Il seder si ripete la sera dopo in Sinagoga.
La cena pasquale, è costellata da cibi e atti simbolici che scorrono sulla tavola imbandita delle case ebraiche. Al centro della tavola ci sarà il piatto del sèder con 3 matzòth ricoperte da un tovagliolo (una delle quali, chiamata afikòmen, è oggetto di un sapiente gioco tra il capotavola e i bambini seduti a tavola), il maròr (le erbe amare, ricordo della schiavitù egiziana), il charòset (impasto di mandorle, mele, fichi secchi e vino rosso che ricorda la malta dei mattoni con i quali gli Ebrei costruivano piramidi e statue in Egitto), il carpàs (una foglia di sedano con accanto una ciotola di acqua salata o aceto), il vino da consumarsi in abbondanza (sino a 4 calici di 86cc ripieni per ognuno dei commensali; per i bambini si può usare il succo d'uva), l'uovo sodo (simbolo di lutto per la distruzione del Tempio di Gerusalemme), il korekh (specie di panino preparato con due pezzi di matzòth con dentro charòset e maròr) il tutto scandito dalla lettura della Aggadàh (il racconto della Pasqua, ricco di citazioni bibliche e della tradizione rabbinica). Durante il seder occore mangiare almeno 28 grammi di matzà. Infine, il zerò'a, una zampa arrostita di agnello, il simbolo più triste; perché l'Ebreo non consuma più l'agnello pasquale dal giorno in cui il Tempio di Gerusalemme fu distrutto dai Romani nell'anno 70 e.v., distruzione che diede termine al corbàn, il sacrificio quotidiano che si consumava nel Bet haMikdash.