Castello Svevo, il fossato è una giungla
Un cittadino lamenta la scarsa igiene dello spazio verde, tra immondizia e topi
martedì 15 marzo 2016
8.00
iReport
Sono un cittadino tranese, stanco di vedere una "giungla" di immondizia nel fossato del Castello Svevo della mia città. Quello spazio, ormai diventato un ricettacolo di topi, non è sotto la competenza del ministero dei beni culturali o del polo museale ma del sindaco di Trani, che più volte è stato esortato a ripulire il fossato, oltre che a smaltire le palme colpite da punteruolo rosso, visto che da quando si è insediato non ha provveduto al trattamento già in passato eseguito dalle vecchie amministrazioni. Da quando si è insediato, decine di segnalazioni non sono mai state prese in considerazione per la pulizia e manutenzione ordinaria del fossato e delle strade limitrofe.
Ecco che, alle spalle del monumento, una discarica a cielo aperto di amianto sorge accanto alla zona parcheggio utilizzata sia dei frequentatori del tribunale sia dei turisti che visitano ogni anno la nostra città. Il turismo a Trani deriva non solo dalla splendida cattedrale del 1100 circa ma anche del Castello Svevo, che risale al 1233. Non possiamo presentarci agli ospiti in questa maniera.
Ecco che, alle spalle del monumento, una discarica a cielo aperto di amianto sorge accanto alla zona parcheggio utilizzata sia dei frequentatori del tribunale sia dei turisti che visitano ogni anno la nostra città. Il turismo a Trani deriva non solo dalla splendida cattedrale del 1100 circa ma anche del Castello Svevo, che risale al 1233. Non possiamo presentarci agli ospiti in questa maniera.