Il diversamente civile
Enzo Scaringi racconta di una brutta usanza tranese
sabato 14 dicembre 2013
11.00
iReport
C'è una usanza a Trani, ben radicata, che sembra proprio irrinunciabile. E' quella di occupare indebitamente scivoli e stalli per i diversamente abili. E' praticata quotidianamente, senza eccezione alcuna. Alcuni sembrano avere a portata di mano la "mappa" per procedere a colpo sicuro, senza perder tempo. E' così che si esprime il "diversamente civile", colui che mostra senza rossore la propria inclinazione.
E quelli che i "diversamente civili" ritengono deboli per il solo fatto di non poter camminare, sono invece forti. Sono fortissimi. Sono forti perché chiamati dalla vita a dover convivere con una situazione che ogni giorno chiede loro più di una prova che superano brillantemente e, talvolta, anche senza il rispetto dovuto. Certo tornare a casa con la "vittoria" per aver tolto un parcheggio a chi ne ha diritto o per aver impedito ad una persona su una carrozzella di attraversare la strada deve essere argomento di assoluto compiacimento a cui forse si è abituati da troppo tempo e a cui non si riesce proprio a rinunciare.
I punti di maggiore concentrazione di tale pratica sono i supermercati e le scuole. In quei luoghi sembra non esserci scampo. Probabilmente deve risultare estremamente faticoso dover chiedere al proprio bambino di camminare per raggiungere la scuola o non dover avere l'auto proprio dinanzi l'uscita del supermercato. Un inutile sacrificio facilmente superato da un sottinteso e a volte anche esplicito "chi se ne frega". E i bambini che adesso osservano e apprendono come "spugne" da tali comportamenti, penseranno: "E' giusto così, è questa la regola". Ma il futuro potrebbe riservare a tutti momenti di difficoltà in cui non si potrà più camminare autonomamente; in quel caso saranno proprio quei bambini, divenuti adulti, ad applicare in modo rigoroso "quell'insegnamento". E allora sentirete anche voi quello "schiaffo" che avete consapevolmente coltivato.
L'invito è rivolto al nuovo comandante della Polizia Locale affinché possa, in maniera incisiva, far acquisire alla nostra città dignità e civiltà. Forse le dovute e meritate multe potranno aiutare. Forse così il "diversamente civile" cercherà un altro parcheggio e, se non per convincimento, almeno per convenienza economica, potrebbe cambiare usanze.
E quelli che i "diversamente civili" ritengono deboli per il solo fatto di non poter camminare, sono invece forti. Sono fortissimi. Sono forti perché chiamati dalla vita a dover convivere con una situazione che ogni giorno chiede loro più di una prova che superano brillantemente e, talvolta, anche senza il rispetto dovuto. Certo tornare a casa con la "vittoria" per aver tolto un parcheggio a chi ne ha diritto o per aver impedito ad una persona su una carrozzella di attraversare la strada deve essere argomento di assoluto compiacimento a cui forse si è abituati da troppo tempo e a cui non si riesce proprio a rinunciare.
I punti di maggiore concentrazione di tale pratica sono i supermercati e le scuole. In quei luoghi sembra non esserci scampo. Probabilmente deve risultare estremamente faticoso dover chiedere al proprio bambino di camminare per raggiungere la scuola o non dover avere l'auto proprio dinanzi l'uscita del supermercato. Un inutile sacrificio facilmente superato da un sottinteso e a volte anche esplicito "chi se ne frega". E i bambini che adesso osservano e apprendono come "spugne" da tali comportamenti, penseranno: "E' giusto così, è questa la regola". Ma il futuro potrebbe riservare a tutti momenti di difficoltà in cui non si potrà più camminare autonomamente; in quel caso saranno proprio quei bambini, divenuti adulti, ad applicare in modo rigoroso "quell'insegnamento". E allora sentirete anche voi quello "schiaffo" che avete consapevolmente coltivato.
L'invito è rivolto al nuovo comandante della Polizia Locale affinché possa, in maniera incisiva, far acquisire alla nostra città dignità e civiltà. Forse le dovute e meritate multe potranno aiutare. Forse così il "diversamente civile" cercherà un altro parcheggio e, se non per convincimento, almeno per convenienza economica, potrebbe cambiare usanze.