Asfalto via Falcone
Asfalto via Falcone

Nuovo asfalto in via Falcone, un cittadino: «Perchè l'Amministrazione si è affrettata ad imbrattarlo con quelle orribili strisce gialle?»

«Non sarebbe stato meglio realizzare delle antiestetiche strisce zebrate?»

L'asfalto nuovo, nero come la pece, ha un fascino irresistibile. L'asfalto fresco di posa è un invito a correre indisturbati nel silenzio della notte, mettendosi alla prova al volante dell'auto prestata da papà. E se talvolta capita di farlo di giorno, tra le auto in doppia fila e con i pedoni che cercano di raggiungere il marciapiede opposto, poco importa: il manto nuovo di asfalto è un evento raro, da non farsi sfuggire. E sono convinto che i provetti piloti sulle quattroruote saranno tutti d'accordo con me.

E allora, perché solo due giorni dopo la nuova posa di asfalto in via Falcone, l'Amministrazione comunale si è affrettata ad imbrattarlo con quelle orribili strisce gialle, e con quei numeri neanche buoni da giocare al lotto?

A questo punto, non sarebbe stato meglio realizzare delle antiestetiche strisce zebrate, anche se solitamente frequentate da insignificanti pedoni? A ragion veduta, se proprio doveva essere orribilmente scalfita la bellezza dell'asfalto intonso, avrei di gran lunga preferito vedere disegnate quelle orribili strisce zebrate, tanto celebrate da personaggi come i Beatles, immortalando il loro attraversamento sulle strisce di Abbey Road.

In realtà, prima della posa del nuovo manto stradale, le strisce pedonali insistevano presuntuosamente su quel tratto di strada; tant'è che ai margini dei marciapiedi, a ridosso del pericolosissimo tratto con l'intersezione di via Pozzopiano, se ne possono ancora notare alcune superstiti: praticamente un invito ad attraversare la strada assumendosi ogni responsabilità rispetto al rischio di incidenti.

Sono in tanti a sostenere la grande utilità delle strisce pedonali. Ma, se proprio si volesse disegnarle, ricollocandole almeno in quel punto, suggerirei di realizzarle addirittura sopraelevate: almeno così si noterebbero.

Male non sarebbe farle a scacchiera: in tal modo potrebbero tornare utili a quei pedoni che volessero cimentarsi in una partita a scacchi, nei lunghi pomeriggi invernali ammorbati di noia. Ma se le strisce pedonali risultano tanto antipatiche (come lo sono per me), che si faccia giustizia cancellando quelle gialle, anche perché a me di giallo piace solo il genere letterario tanto amato da Agatha Christie.

Domenico Valente, scrittore, automobilista e pedone
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