Sottovia di via Corato, tutti i "difetti" del progetto
Scrive un lettore: «troppo ottimisti sulla durata dei lavori »
martedì 6 gennaio 2009
iReport
L'intervista pubblicata su Traniweb presenta un grosso difetto: non ha contraddittorio. E su questioni che riguardano argomenti così importanti come quello di un'opera pubblica che cambierà il volto di un intero quartiere è bene che ci sia. Ciò che è evidente, e di cui non si fa menzione nell'intervista, è che il progetto fa davvero orrore.E Penso lo sappia bene anche l'assessore, visto che si affanna a descrivere opere accessorie (le rotonde) che sul progetto non ci sono, e che dovrebbero "migliorare" la viabilità al'imbocco e allo sbocco del tortuoso sottovia "a gomito" (come se già immaginasse le code all'interno di quello stretto budello).
Ci si vuole convincere che due rotonde (che personalmente ritengo irrealizzabili per mancanza di spazio) siano risolutive dei problemi di afflusso/deflusso nel futuro sottovia. Mentre tutti sappiamo bene quanto sia poco fluido il traffico su Via Imbriani nel punto in cui (anch'esso) curva "a gomito", e quali possibilità di sbocco/imbocco possano garantire Via Togliatti (che culmina in un "imbuto") e Via La Malfa.Ciò detto, devo registrare che nell'intervista le cose non dette pesano forse più di quelle dette. Ad esempio non viene detto che il sottovia avrà un'altezza assai limitata e consentirà il passaggio delle autovetture, ma non di mezzi più alti (autocarri, bus, ecc.). Non viene detto che ai pedoni sarà riservata una passerella ad una quota soprelevata rispetto al piano strada e larga meno di due metri (chi sa quanti pedoni attraversano l'attuale passaggio a livello sa anche che tali dimensioni sono assolutamente insufficienti).Non viene detto neppure che le già risicate possibilità di parcheggio, su Via de Robertis, su Via Togliatti, e su Via La Malfa saranno fortemente ridimensionate, quando non cancellate del tutto. Così come si tace il fatto che la ipotetica rotonda su Via Togliatti cancellerebbe i due alberi secolari che limitano l'accesso a Via La Malfa.
Infine si è forse un po' troppo ottimisti circa durata dei lavori (che pure viene stimata in poco meno di due anni). Insomma, anni di sacrifici per tutti gli abitanti di una delle più popolose aree della città, che culmineranno nello stravolgimento della Viabilità dell'intero quartiere.Voglio però aggiungere una considerazione che sta - per così dire - "a monte": perché prima di lanciarsi nella realizzazione di un'opera di così grande impatto, sarebbe giusto almeno chiedersi se sia proprio necessaria, e se risponda alle esigenze di un progetto complessivo sull'intera città. Crediamo davvero che sia utile incentivare il traffico automobilistico nel centro cittadino? Per quanti anni ancora, il centro potrà reggere all'impatto di una circolazione sempre più caotica e priva di spazi per la sosta? Non è forse più utile imboccare la direzione diametralmente opposta puntando a scoraggiare l'ingresso delle auto in centro e migliorando il trasporto pubblico?Negli ultimi tempi, qualcosa è stato fatto. L'ampliamento del sottovia di Via pozzo piano ha sicuramente contribuito a decongestionare il centro (basta ricordarsi il periodo dei lavori per avere la misura dell'efficacia di quest'opera) e sono state prese importanti iniziative per incentivare l'uso della bici (pista ciclabile) e dei mezzi pubblici (park&ride).
Il progetto del sottovia in questione rappresenta, da questo punto di vista, un grande passo indietro. Un'opera che, riducendo le già risicate aree di parcheggio ed aumentando il volume del traffico in centro, rischia di vanificare ciò che di buono è stato fatto in questi anni. Propongo pertanto di fare un passo indietro e di riconsiderare la validità di questa soluzione. Con minore spesa e minori sacrifici per i cittadini, si potrebbe infatti realizzare un ampio sottovia (dritto) riservato a pedoni, cicli, motocicli e carrozzine. Questa soluzione renderebbe assai più fluido il traffico su Via Imbriani, obbligando le auto a percorsi più periferici.Si potrebbe inoltre creare, su Via Togliatti, un nuovo accesso alla stazione ferroviaria, attestandovi gli autobus extraurbani (che potrebbero sostare all'interno del recinto ferroviario, nell'area un tempo dedicata al trasporto militare), in modo da liberare da tale onerosa incombenza la Piazza XX settembre. Si potrebbe infine migliorare il sottovia di Via del ponte Romano Forse siamo ancora in tempo per ripensarci.
Ci si vuole convincere che due rotonde (che personalmente ritengo irrealizzabili per mancanza di spazio) siano risolutive dei problemi di afflusso/deflusso nel futuro sottovia. Mentre tutti sappiamo bene quanto sia poco fluido il traffico su Via Imbriani nel punto in cui (anch'esso) curva "a gomito", e quali possibilità di sbocco/imbocco possano garantire Via Togliatti (che culmina in un "imbuto") e Via La Malfa.Ciò detto, devo registrare che nell'intervista le cose non dette pesano forse più di quelle dette. Ad esempio non viene detto che il sottovia avrà un'altezza assai limitata e consentirà il passaggio delle autovetture, ma non di mezzi più alti (autocarri, bus, ecc.). Non viene detto che ai pedoni sarà riservata una passerella ad una quota soprelevata rispetto al piano strada e larga meno di due metri (chi sa quanti pedoni attraversano l'attuale passaggio a livello sa anche che tali dimensioni sono assolutamente insufficienti).Non viene detto neppure che le già risicate possibilità di parcheggio, su Via de Robertis, su Via Togliatti, e su Via La Malfa saranno fortemente ridimensionate, quando non cancellate del tutto. Così come si tace il fatto che la ipotetica rotonda su Via Togliatti cancellerebbe i due alberi secolari che limitano l'accesso a Via La Malfa.
Infine si è forse un po' troppo ottimisti circa durata dei lavori (che pure viene stimata in poco meno di due anni). Insomma, anni di sacrifici per tutti gli abitanti di una delle più popolose aree della città, che culmineranno nello stravolgimento della Viabilità dell'intero quartiere.Voglio però aggiungere una considerazione che sta - per così dire - "a monte": perché prima di lanciarsi nella realizzazione di un'opera di così grande impatto, sarebbe giusto almeno chiedersi se sia proprio necessaria, e se risponda alle esigenze di un progetto complessivo sull'intera città. Crediamo davvero che sia utile incentivare il traffico automobilistico nel centro cittadino? Per quanti anni ancora, il centro potrà reggere all'impatto di una circolazione sempre più caotica e priva di spazi per la sosta? Non è forse più utile imboccare la direzione diametralmente opposta puntando a scoraggiare l'ingresso delle auto in centro e migliorando il trasporto pubblico?Negli ultimi tempi, qualcosa è stato fatto. L'ampliamento del sottovia di Via pozzo piano ha sicuramente contribuito a decongestionare il centro (basta ricordarsi il periodo dei lavori per avere la misura dell'efficacia di quest'opera) e sono state prese importanti iniziative per incentivare l'uso della bici (pista ciclabile) e dei mezzi pubblici (park&ride).
Il progetto del sottovia in questione rappresenta, da questo punto di vista, un grande passo indietro. Un'opera che, riducendo le già risicate aree di parcheggio ed aumentando il volume del traffico in centro, rischia di vanificare ciò che di buono è stato fatto in questi anni. Propongo pertanto di fare un passo indietro e di riconsiderare la validità di questa soluzione. Con minore spesa e minori sacrifici per i cittadini, si potrebbe infatti realizzare un ampio sottovia (dritto) riservato a pedoni, cicli, motocicli e carrozzine. Questa soluzione renderebbe assai più fluido il traffico su Via Imbriani, obbligando le auto a percorsi più periferici.Si potrebbe inoltre creare, su Via Togliatti, un nuovo accesso alla stazione ferroviaria, attestandovi gli autobus extraurbani (che potrebbero sostare all'interno del recinto ferroviario, nell'area un tempo dedicata al trasporto militare), in modo da liberare da tale onerosa incombenza la Piazza XX settembre. Si potrebbe infine migliorare il sottovia di Via del ponte Romano Forse siamo ancora in tempo per ripensarci.