Trani, un immondezzaio in preda al totale libertinaggio
Fotoreportage di un lettore
sabato 29 gennaio 2011
iReport
Spesso ci troviamo a doverci confrontare con gli altri ma se dessimo più importanza a noi stessi non dovremmo poi vergognarcene. Stamane passeggiavo per un breve tratto del lungomare ed affacciatomi alla ringhiera ho visto ciò che le foto testimoniano in maniera più eloquente di tante inutili parole. Trani è un vero immondezzaio. Ovunque ci si volti e ci si giri è così. Una realtà dura da accettare ma altrettanto dura da affrontare. Mi tornano prepotenti alla mente le parole del nostro primo cittadino quando questa estate per attirare il turismo ci ha reso infernali le nostre nottate firmando l'ordinanza ammazzatimpani senza, al contempo, rendersi conto che l'immondizia invade tratti di spiaggia del lungomare della sua e nostra città. Orbene, a che serve preoccuparsi solo delle orde di turisti, quando poi lo spettacolo che si offre è solo uno scenario di scempio e degrado? A che serve salvare l'apparenza quando bisognerebbe salvare la faccia? Taniche, copri cerchi per auto, gomma, plastica, lattine, e tanto altro. Ma nessuno se ne accorge.
Le aiuole, che corrono lungo quasi tutto il lungomare, sono un raccoglitore di feci. Troneggia, come si vede dalle foto il cartello dove si vieta l'ingresso nelle stesse agli animali d'affezione. Ma ovviamente nessuno lo nota o fanno finta di non vederlo. Questo è un altro fenomeno del quale questa città non dovrebbe essere fiera visto che non esiste un marciapiedi dove non sia stato lasciato un ricordo. Appare evidente che la colpa di questo non è dei cani ma dei proprietari degli stessi che con la tipica indolenza di chi vive al sud si scomodano a raccoglierla con una banale busta o paletta per deporla in un cassonetto. Tanto se qualcuno glielo fa notare rispondono: non sono mica stato io, è stato il cane. Però, chissà perché poi, quando vanno in vacanza con i loro piccoli amici si comportano civilmente. Chissà perché! Vorrei vedere la faccia e ciò che pronuncia questa gente quando dovesse succedergli di pestarla per strada.
Che possiamo aspettarci da un cittadino quando per acquistare un pacchetto di sigarette o il pane ci si ferma di fronte al negozio incuranti di bloccare il traffico? Fare un pò di strada a piedi, lasciando l'auto in un parcheggio? Ma stiamo scherzando? Si affacciassero in via Pozzo Piano o in corso Italia dalle 12 alle 13 e potranno rendersi conto che una strada ampia quale quelle nominate si riducono ad una corsia. Allora viene spontaneo chiedersi: dov'è la polizia locale? Possibile che non esistono controlli in questa città dove la libertà è diventata libertinaggio? Cominciassero a fermare i proprietari dei cani multandoli se non in possesso del sacchetto o della paletta. Anche se poi, a pensarci bene, mi viene il sospetto che questi ce l'abbiano ma, beata indolenza, non la usino. Basta guardare la foto dove si vede chiaramente una bottiglia di plastica buttata in mezzo ad un prato con il cassonetto per la raccolta differenziata a meno di cinque metri di distanza.
Sul ponte di via Pozzo Piano hanno nuovamente attaccato striscioni, ma nessuno se ne accorge. Ormai il verbo è: tira dritto, fai finta di niente. Andassero a vedere le condizioni della segnaletica di ingresso ed uscita dalla statale 16 bis Trani-Capirro. Sul marciapiedi di fronte ad un bar nei pressi del sottovia è depositato per terra, da diversi mesi, un cartello stradale. Se n'è mai accorto nessuno? Però dobbiamo salvare l'apparenza. Perché è questo ciò che conta.
Ed allora, sindaco della città di Trani, prima di preoccuparsi delle apparenze si preoccupi e si occupi di educare i suoi cittadini al rispetto della città, degli altri e di se stessi. Si faccia ogni tanto un giro a piedi per la città guardando con occhio attento lo scempio ed il degrado che sta sommergendo ciò che in anni ormai remoti era considerata la perla della Puglia adriatica.
Le aiuole, che corrono lungo quasi tutto il lungomare, sono un raccoglitore di feci. Troneggia, come si vede dalle foto il cartello dove si vieta l'ingresso nelle stesse agli animali d'affezione. Ma ovviamente nessuno lo nota o fanno finta di non vederlo. Questo è un altro fenomeno del quale questa città non dovrebbe essere fiera visto che non esiste un marciapiedi dove non sia stato lasciato un ricordo. Appare evidente che la colpa di questo non è dei cani ma dei proprietari degli stessi che con la tipica indolenza di chi vive al sud si scomodano a raccoglierla con una banale busta o paletta per deporla in un cassonetto. Tanto se qualcuno glielo fa notare rispondono: non sono mica stato io, è stato il cane. Però, chissà perché poi, quando vanno in vacanza con i loro piccoli amici si comportano civilmente. Chissà perché! Vorrei vedere la faccia e ciò che pronuncia questa gente quando dovesse succedergli di pestarla per strada.
Che possiamo aspettarci da un cittadino quando per acquistare un pacchetto di sigarette o il pane ci si ferma di fronte al negozio incuranti di bloccare il traffico? Fare un pò di strada a piedi, lasciando l'auto in un parcheggio? Ma stiamo scherzando? Si affacciassero in via Pozzo Piano o in corso Italia dalle 12 alle 13 e potranno rendersi conto che una strada ampia quale quelle nominate si riducono ad una corsia. Allora viene spontaneo chiedersi: dov'è la polizia locale? Possibile che non esistono controlli in questa città dove la libertà è diventata libertinaggio? Cominciassero a fermare i proprietari dei cani multandoli se non in possesso del sacchetto o della paletta. Anche se poi, a pensarci bene, mi viene il sospetto che questi ce l'abbiano ma, beata indolenza, non la usino. Basta guardare la foto dove si vede chiaramente una bottiglia di plastica buttata in mezzo ad un prato con il cassonetto per la raccolta differenziata a meno di cinque metri di distanza.
Sul ponte di via Pozzo Piano hanno nuovamente attaccato striscioni, ma nessuno se ne accorge. Ormai il verbo è: tira dritto, fai finta di niente. Andassero a vedere le condizioni della segnaletica di ingresso ed uscita dalla statale 16 bis Trani-Capirro. Sul marciapiedi di fronte ad un bar nei pressi del sottovia è depositato per terra, da diversi mesi, un cartello stradale. Se n'è mai accorto nessuno? Però dobbiamo salvare l'apparenza. Perché è questo ciò che conta.
Ed allora, sindaco della città di Trani, prima di preoccuparsi delle apparenze si preoccupi e si occupi di educare i suoi cittadini al rispetto della città, degli altri e di se stessi. Si faccia ogni tanto un giro a piedi per la città guardando con occhio attento lo scempio ed il degrado che sta sommergendo ciò che in anni ormai remoti era considerata la perla della Puglia adriatica.