Speciale
13: come una serie TV influenza la vita
Una nuova pagina della rubrica "Cinema e Scienza" del dottor Labianca
Trani - sabato 16 gennaio 2021
In un mondo dove spopolano le serie tv, dove siamo stati costretti a rimanere in casa, dove molto spesso il caro vecchio schermo ci ha tenuto compagnia, dobbiamo anche valutare l'impatto che il cinema e la tv hanno sulla vita quotidiana.
Qualche hanno fa compariva per la prima volta su Netflix la serie televisiva "Tredici", che racconta delle 13 ragioni per cui una giovane ragazza, di nome Hannah Baker, si è tolta la vita. Da una parte subito acclamata, dall'altra la serie tv ha generato scetticismo e dibattiti nei numerosi paesi in cui è stata trasmessa, per il modo con il quale ha trattato temi come appunto il suicidio, la violenza sessuale, l'omosessualità e il bullismo. Alcuni scienziati hanno quindi deciso di esaminare il rapporto tra la serie e il tasso di suicidi durante il mese dopo il suo lancio, constatando un aumento del 28,9% tra i giovani maschi statunitensi. A sostenerlo è una ricerca appena pubblicata sul Journal of American Academy of Child and Adolescent Psychiatry e condotta dai ricercatori di diverse università e dal National Institute of Mental Health, parte dello statunitense Nih.
Secondo questa ricerca la serie tv è associata ad un aumento dei tassi di suicidio tra i adolescenti maschi americani, ma ricercatori per ora non hanno dimostrato alcun nesso causale, solo un incremento senza spiegazione. Inoltre, dalle analisi è emerso che anche il tasso di suicidi registrato a marzo 2017, il mese precedente alla pubblicazione online della prima stagione di Tredici, è risultato superiore.
Da questi risultati, quindi, i ricercatori ipotizzano che l'aumento dei suicidi tra i giovani statunitensi sia stato influenzato dalla serie di Netflix (ma precisiamo che rimane per ora solo una ipotesi) e non da qualche altro fattore ambientale o evento sociale avvenuto in quel determinato periodo di tempo. Questo studio ha sottolienato la vulnerabilità dei giovani ai media e infatti alcune organizzazioni, tra cui l'Oms, stanno da tempo proponendo strategie e linee guida affinché il tema del suicidio sia trattato in maniera adeguata dai media. Tra queste, per esempio, viene consigliato di evitare di descrivere nel dettaglio il metodo con cui avviene un suicidio e di fornire informazioni accurate su come le persone possono chiedere un aiuto psicologico.
Se da un lato Tredici ha suscitato un forte e produttivo dibattito sul tema del suicidio in adolescenza e sulle modalità in cui si deve raccontare, dall'altro le sue conseguenze vengono ora messe sotto scrutinio e si dovranno attendere nuovi studi per poter avere delle certezze.
Qualche hanno fa compariva per la prima volta su Netflix la serie televisiva "Tredici", che racconta delle 13 ragioni per cui una giovane ragazza, di nome Hannah Baker, si è tolta la vita. Da una parte subito acclamata, dall'altra la serie tv ha generato scetticismo e dibattiti nei numerosi paesi in cui è stata trasmessa, per il modo con il quale ha trattato temi come appunto il suicidio, la violenza sessuale, l'omosessualità e il bullismo. Alcuni scienziati hanno quindi deciso di esaminare il rapporto tra la serie e il tasso di suicidi durante il mese dopo il suo lancio, constatando un aumento del 28,9% tra i giovani maschi statunitensi. A sostenerlo è una ricerca appena pubblicata sul Journal of American Academy of Child and Adolescent Psychiatry e condotta dai ricercatori di diverse università e dal National Institute of Mental Health, parte dello statunitense Nih.
Secondo questa ricerca la serie tv è associata ad un aumento dei tassi di suicidio tra i adolescenti maschi americani, ma ricercatori per ora non hanno dimostrato alcun nesso causale, solo un incremento senza spiegazione. Inoltre, dalle analisi è emerso che anche il tasso di suicidi registrato a marzo 2017, il mese precedente alla pubblicazione online della prima stagione di Tredici, è risultato superiore.
Da questi risultati, quindi, i ricercatori ipotizzano che l'aumento dei suicidi tra i giovani statunitensi sia stato influenzato dalla serie di Netflix (ma precisiamo che rimane per ora solo una ipotesi) e non da qualche altro fattore ambientale o evento sociale avvenuto in quel determinato periodo di tempo. Questo studio ha sottolienato la vulnerabilità dei giovani ai media e infatti alcune organizzazioni, tra cui l'Oms, stanno da tempo proponendo strategie e linee guida affinché il tema del suicidio sia trattato in maniera adeguata dai media. Tra queste, per esempio, viene consigliato di evitare di descrivere nel dettaglio il metodo con cui avviene un suicidio e di fornire informazioni accurate su come le persone possono chiedere un aiuto psicologico.
Se da un lato Tredici ha suscitato un forte e produttivo dibattito sul tema del suicidio in adolescenza e sulle modalità in cui si deve raccontare, dall'altro le sue conseguenze vengono ora messe sotto scrutinio e si dovranno attendere nuovi studi per poter avere delle certezze.