Speciale
A quelle periferie non basta qualche maquillage... né un gelatino
Il commento di Giovanni Ronco
Trani - sabato 29 agosto 2020
8.51
Da una vera maggioranza di centrosinistra mi sarei aspettato un piano di valorizzazione e rilancio serio e organico per le periferie tranesi. Una strategia che nell'arco dei cinque anni di governo avesse prima recepito con sensibilità e cura, con taccuino e o smartphone alla mano le esigenze dei cittadini che le abitano, con interventi strategici a seguire. Eppure il rifacimento di piazza Kolbe è vero che è stato un buon segnale, anche dopo le nostre segnalazioni e con la buona volontà di assessori come Cecilia Di Lernia, con la costante presenza sui luoghi da rifare, in generale, dell'assessore Briguglio.
Ma si ha le sensazione che tutto sia stato lasciato alla buona volontà dei singoli, allo slancio di un impegno nel lasso di tempo che ha portato ad un singolo intervento. Come se in una squadra ci sia stata unicamente l'azione solitaria di un singolo giocatore o di due. Come se in una classe di addormentati o sfalsini, ci fosse da segnalare la buona volontà di qualche sgobbone.
Un governo che voglia proporre una politica a favore di chi vive in periferia non si limita a metter su un parco (Polonia) come un fungo nel deserto o a dare il permesso per l'esibizione di un neo melodico.
Le periferie altrove sono diventate centri di cultura e sperimentazione, punti di riferimento per tutta la cittadinanza e non porzione marginale alla quale rifilare un contentino, un' asfaltata ogni tanto (riportata dai media come fosse atto di svolta, opera grande di cui essere grati a vita).
Ci saremmo aspettati una Trani, città d'arte e culturale, laboratorio di sperimentazione tra centro e periferia, certo in piccolo rispetto a realtà più grandi, ma vivace, capace di produrre strategie e valorizzazione delle risorse interne, specie alla voce "turismo" e "cultura", il nostro pane e vino quotidiani.
Ma non fa bene all'anima di questa Trani già tante volte mortificata, vedere che un governo nel quale si erano poste grandi aspettative, riduce gli interventi a maquillage pre elettorale, contentino tipo gelato da regalare al bambino deluso a fine serata per aver incontrato gli amici "cacacacchi" dei genitori che nulla gli hanno permesso di fare, rispetto a quello che aveva in mente: divertirsi, valorizzarsi, andare al cinema o al parco giochi.
I politici viceré di turno che hanno condizionato in peggio l'operato di questa amministrazione, corrispondono agli amici dei genitori. Alla fine della serata un gelatino sciolto non può bastare per compensare la delusione della bambina Trani.
Ma si ha le sensazione che tutto sia stato lasciato alla buona volontà dei singoli, allo slancio di un impegno nel lasso di tempo che ha portato ad un singolo intervento. Come se in una squadra ci sia stata unicamente l'azione solitaria di un singolo giocatore o di due. Come se in una classe di addormentati o sfalsini, ci fosse da segnalare la buona volontà di qualche sgobbone.
Un governo che voglia proporre una politica a favore di chi vive in periferia non si limita a metter su un parco (Polonia) come un fungo nel deserto o a dare il permesso per l'esibizione di un neo melodico.
Le periferie altrove sono diventate centri di cultura e sperimentazione, punti di riferimento per tutta la cittadinanza e non porzione marginale alla quale rifilare un contentino, un' asfaltata ogni tanto (riportata dai media come fosse atto di svolta, opera grande di cui essere grati a vita).
Ci saremmo aspettati una Trani, città d'arte e culturale, laboratorio di sperimentazione tra centro e periferia, certo in piccolo rispetto a realtà più grandi, ma vivace, capace di produrre strategie e valorizzazione delle risorse interne, specie alla voce "turismo" e "cultura", il nostro pane e vino quotidiani.
Ma non fa bene all'anima di questa Trani già tante volte mortificata, vedere che un governo nel quale si erano poste grandi aspettative, riduce gli interventi a maquillage pre elettorale, contentino tipo gelato da regalare al bambino deluso a fine serata per aver incontrato gli amici "cacacacchi" dei genitori che nulla gli hanno permesso di fare, rispetto a quello che aveva in mente: divertirsi, valorizzarsi, andare al cinema o al parco giochi.
I politici viceré di turno che hanno condizionato in peggio l'operato di questa amministrazione, corrispondono agli amici dei genitori. Alla fine della serata un gelatino sciolto non può bastare per compensare la delusione della bambina Trani.