Vita di città
A Trani, l'incanto della sera nella Villa Comunale. Ma...
La sirena di chiusura che non sono neanche le otto, cantieri aperti, ringhiere fatte di ruggine per un monumento unico
Trani - lunedì 18 novembre 2024
09.00
È una domenica sera fredda e quieta a Trani, dalla costa alcuni appassionati di fotografia sono ancora a caccia dell'ultima super Luna dell'anno, scortata dalle Pleiadi e da Giove. Nella Villa comunale la visione è spettacolare, e lo scatto di Beppe Farano in cui la notte è incorniciata dall'arco che scende dal fortino è davvero bellissima. Una sirena, non sono neanche le otto, interrompe l'incanto. Quello che ci si chiede è, davvero, come sia possibile che dei giardini pubblici veramente tra i più belli in Europa per la loro posizione, per le visioni che consentono - il panorama sul porto, quell'effetto ottico sulla Cattedrale per cui ti sembra di poterla toccare e poi, quando ci si avvicina, pian piano si allontana, il corridoio che la unisce al Monastero - per quello che potrebbero offrire, siano così abbandonati. Quelle anfore rotte sullo sfondo che ne disegnano il profilo sono semi distrutte o molto danneggiate, il segno di un vandalismo che sotto gli occhi di tutti dilaga sempre di più. Un cantiere pieno di promesse, ringhiere fatte di ruggine e a tratti divelte, un muraglione che va crollando, una serie di potenzialità davvero sprecate per quello che invece la Villa Comunale potrebbe costituire, non solo in estate e primavera: un attrattore di socialità per i cittadini, nonché di fermento culturale, e di accoglienza per i turisti, quelli che decidono di fermarsi a Trani e poi, alla sera, non hanno che la possibilità di mangiare in un ristorante, seppur in gran parte eccellenti. Per i cacciatori di foto, le coppie romantiche, alcuni stranieri, famiglie, gruppetti di giovani, un coprifuoco alle otto meno un quarto, mentre altri paesi, in piccoli centri storici, brulicano nello stesso istante di visitatori perché già vestiti di atmosfera natalizia, che accoglie, scalda, invita. Che forse un tale patrimonio ereditato dal passato e che sarebbe in grado, insieme a tante altre meraviglie non esaltate, il Monastero solo per citarne un'altra, di offrire nuove risorse a Trani e una migliore vivibilità, meriti qualcosa in più?
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