
Eventi e cultura
A Trani Leonardo Palmisano presenta il suo "Italiapartheid"
Il lavoro d’inchiesta sulla realtà dei migranti nel nostro Paese
Trani - martedì 18 febbraio 2025
13.26
Cosa accade agli stranieri che non vengono espulsi e rimangono in Italia? Quali sono le reali condizioni delle politiche dell'accoglienza? Gli italiani non si considerano razzisti ma l'Italia lo è. Leonardo Palmisano continua il suo lavoro d'inchiesta sulla realtà dei migranti nel nostro Paese attraverso le storie, le voci e i volti di chi non vogliamo vedere e ascoltare. Materiale raccolto nel suo ultimo saggio "Italiapartheid" - Fandango Libri, in collaborazione con Amnesty International, che verrà presentato venerdì 21 Febbraio alle 18.30 nel circolo Hastarci in Via Nigrò, 18 a Trani, in collaborazione con la libreria Un Panda sulla Luna di Terlizzi. A dialogare con l'autore, la presidente del circolo Francesca Sorge.
C'è un grido che si leva dalle bocche degli stranieri in Italia. Una parola che esprime tutto: fuggire! Intorno a loro è stato alzato un muro perché gli stranieri sono la risorsa politica più potente nel nostro paese. Senza stranieri emarginati, soprattutto senza i neri africani, le destre non accrescerebbero quotidianamente il loro consenso. Le sinistre non se ne curano a dovere, perché impegnate anch'esse in questo folle progetto di trasformare l'Italia in un carcere a cielo aperto. Negli ultimi anni, a causa del sovraffollamento sconsiderato dei centri di confinamento per gli stranieri che raggiungono l'Italia, i migranti hanno iniziato a scrollarsi di dosso la gratitudine morale verso chi li ha salvati dal Mediterraneo ma li ha incastrati, subito dopo, in un recinto di emarginazione a Lampedusa, a Mineo, a Borgo Mezzanone. Dentro le loro vite, dentro i loro desideri, si va affermando una rivoluzione demografica: l'abbandono dell'Italia, il ritorno a casa, l'urgenza di vivere liberi in un posto più libero. Sotto questa inedita pressione demografica, il muro comincia a creparsi e da questa crepa, giorno dopo giorno, fuggono o vogliono fuggire in migliaia. Per paradosso, la legge italiana sull'immigrazione porta il nome di due irriducibili nemici dei flussi migratori, Bossi e Fini, ma costringe questi detenuti privi di un titolo di soggiorno a restare in Italia. Leonardo Palmisano li ha incontrati, ci ha parlato e in questo libro ci racconta le loro storie, dimostrando una volta per tutte che l'apertura delle frontiere è la soluzione sia in entrata che in uscita.
Leonardo Palmisano (Bari, 1974) è scrittore e imprenditore. Presiede la cooperativa Radici Future Produzioni ed è vicepresidente nazionale di CulTurMedia di LegaCoop. Esperto di lavoro, migrazioni e criminalità organizzata, è consulente sul rapporto tra mafie e territorio per enti pubblici e privati. È autore di inchieste, saggi, sceneggiature e romanzi. Ha scritto per Left, NarcoMafie, Lo Straniero. Per Fandango Libri ha pubblicato con Yvan Sagnet Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra caporalato e sfruttamento (2015), con cui ha vinto il Premio Internazionale Livatino 2016, Mafia Caporale (2017) e Ascia nera (2019). Nel 2019 è stato insignito del prestigioso Premio Colomba per la Pace. È autore della serie crime I casi del bandito Mazzacani che pubblica con Fandango Libri dal 2018.
C'è un grido che si leva dalle bocche degli stranieri in Italia. Una parola che esprime tutto: fuggire! Intorno a loro è stato alzato un muro perché gli stranieri sono la risorsa politica più potente nel nostro paese. Senza stranieri emarginati, soprattutto senza i neri africani, le destre non accrescerebbero quotidianamente il loro consenso. Le sinistre non se ne curano a dovere, perché impegnate anch'esse in questo folle progetto di trasformare l'Italia in un carcere a cielo aperto. Negli ultimi anni, a causa del sovraffollamento sconsiderato dei centri di confinamento per gli stranieri che raggiungono l'Italia, i migranti hanno iniziato a scrollarsi di dosso la gratitudine morale verso chi li ha salvati dal Mediterraneo ma li ha incastrati, subito dopo, in un recinto di emarginazione a Lampedusa, a Mineo, a Borgo Mezzanone. Dentro le loro vite, dentro i loro desideri, si va affermando una rivoluzione demografica: l'abbandono dell'Italia, il ritorno a casa, l'urgenza di vivere liberi in un posto più libero. Sotto questa inedita pressione demografica, il muro comincia a creparsi e da questa crepa, giorno dopo giorno, fuggono o vogliono fuggire in migliaia. Per paradosso, la legge italiana sull'immigrazione porta il nome di due irriducibili nemici dei flussi migratori, Bossi e Fini, ma costringe questi detenuti privi di un titolo di soggiorno a restare in Italia. Leonardo Palmisano li ha incontrati, ci ha parlato e in questo libro ci racconta le loro storie, dimostrando una volta per tutte che l'apertura delle frontiere è la soluzione sia in entrata che in uscita.
Leonardo Palmisano (Bari, 1974) è scrittore e imprenditore. Presiede la cooperativa Radici Future Produzioni ed è vicepresidente nazionale di CulTurMedia di LegaCoop. Esperto di lavoro, migrazioni e criminalità organizzata, è consulente sul rapporto tra mafie e territorio per enti pubblici e privati. È autore di inchieste, saggi, sceneggiature e romanzi. Ha scritto per Left, NarcoMafie, Lo Straniero. Per Fandango Libri ha pubblicato con Yvan Sagnet Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra caporalato e sfruttamento (2015), con cui ha vinto il Premio Internazionale Livatino 2016, Mafia Caporale (2017) e Ascia nera (2019). Nel 2019 è stato insignito del prestigioso Premio Colomba per la Pace. È autore della serie crime I casi del bandito Mazzacani che pubblica con Fandango Libri dal 2018.