Eventi e cultura
A Trani un Renzo Arbore da tutto esaurito
Oltre tre ore di spettacolo in piazza Duomo insieme all'Orchestra Italiana
Trani - giovedì 4 agosto 2016
13.17
Settantanove anni e ancora tanta voglia di cantare. Renzo Arbore, ieri sera a Trani, ha fatto divertire piazza Duomo gremita come non mai insieme alla sua Orchestra Italiana, nell'ambito della rassegna "Fuori Museo" della Fondazione Seca. Ha convinto forse più per la tenacia che per la voce, ma è riuscito a mettere su uno spettacolo come solo lui sa fare, puntando sui brani più belli della canzone napoletana, con omaggi obbligati a Carosone e Totò e senza dimentica (il pugliese) Modugno.
Apertura con Maruzzella e O' sarracino, per continuare con Chella là e arrivare alle struggenti interpretazioni di Dicitencello vuje e Nessun Dorma di Gianni Conte, voce solista dell'Orchestra Italiana; d'obbligo anche Malafemmena cantata a due voci da Arbore e Conte. Con il cappello bianco ha fatto ridere con le sue battute, ma ha fatto breccia anche grazie alle virtuosistiche interpretazioni dei mandolini della sua orchestra. La chiusura affidata al suo successo forse più grande: quel Cacao Meravigliaio che lo consacrò icona indiscussa della tv anni '80.
Parlando con i giornalisti ha descritto Trani come «un posto meraviglioso, magico». «Ricordo un posto così solo a Polignano, quando su una terrazza - ha raccontato - ricordammo Mimmo Modugno, che era pugliese e cantava le canzoni napoletane e ha scritto capolavori straordinari con i mieri amici Riccardo Pazzaglia e Dino Verde». E' stato lui stesso a definire lo spettacolo a Trani come «un concerto anche sentimentale perché quando ero ragazzino, con la mia orchestrina, il sogno era arrivare a Trani a fare una festa della matricola, o un carnevale o un impossibile capodanno».
Il 79enne Arbore pensa anche al suo futuro, che sarà la tv. «Ci sono tanti venditori di televisione, ma io sono un inventore di televisione», ha sottolineato. «Ho inventato 15 format. Si ricordano sempre Indietro tutta e Quelli della notte, ma ne ho fatti tanti altri Lo speciale per voi, L'altra domenica, Telepatria international». E ammesso: «Vorrei tornare a fare dei danni in tv, ma facendo una tv diversa da quella che ho fatto in passato».
Apertura con Maruzzella e O' sarracino, per continuare con Chella là e arrivare alle struggenti interpretazioni di Dicitencello vuje e Nessun Dorma di Gianni Conte, voce solista dell'Orchestra Italiana; d'obbligo anche Malafemmena cantata a due voci da Arbore e Conte. Con il cappello bianco ha fatto ridere con le sue battute, ma ha fatto breccia anche grazie alle virtuosistiche interpretazioni dei mandolini della sua orchestra. La chiusura affidata al suo successo forse più grande: quel Cacao Meravigliaio che lo consacrò icona indiscussa della tv anni '80.
Parlando con i giornalisti ha descritto Trani come «un posto meraviglioso, magico». «Ricordo un posto così solo a Polignano, quando su una terrazza - ha raccontato - ricordammo Mimmo Modugno, che era pugliese e cantava le canzoni napoletane e ha scritto capolavori straordinari con i mieri amici Riccardo Pazzaglia e Dino Verde». E' stato lui stesso a definire lo spettacolo a Trani come «un concerto anche sentimentale perché quando ero ragazzino, con la mia orchestrina, il sogno era arrivare a Trani a fare una festa della matricola, o un carnevale o un impossibile capodanno».
Il 79enne Arbore pensa anche al suo futuro, che sarà la tv. «Ci sono tanti venditori di televisione, ma io sono un inventore di televisione», ha sottolineato. «Ho inventato 15 format. Si ricordano sempre Indietro tutta e Quelli della notte, ma ne ho fatti tanti altri Lo speciale per voi, L'altra domenica, Telepatria international». E ammesso: «Vorrei tornare a fare dei danni in tv, ma facendo una tv diversa da quella che ho fatto in passato».