Associazioni
Abusivi dell’umanità, incontro pubblico alla Comunità Oasi2 di Trani
Rom, rumeni, migranti…tra sicurezza collettiva e fabbrica dell'odio
Trani - martedì 20 novembre 2007
La coop. soc. Comunità Oasi2, presente sul territorio della Puglia con diverse tipologie di servizi nel campo della lotta all'esclusione sociale, realizzate attraverso interventi di accoglienza, cura e inserimento di persone marginali, da sempre prova a sviluppare, contemporaneamente e a partire dal lavoro sociale, una consapevolezza politica su quanto si sperimenta e sugli scenari che generano marginalità ed esclusione.
«Il Centro studi Tèlos e l'Area Migrazioni Kipepeio di Oasi2, dunque, visto quanto sta avvenendo in Italia relativamente a rom, rumeni e migranti in genere, accomunati nel loro essere percepiti come "abusivi dell'umanità" e per questo pericolosi, propone per il 21 novembre prossimo un momento di dibattito pubblico aperto a tutto il territorio.
I fatti di cronaca che periodicamente (ma in questi ultimi giorni in maniera sistematica, massiccia e incessante) vengono dati in pasto all'opinione pubblica con il chiaro intento di "gridare all'allarme", rendono estremamente necessario la creazione di momenti di discussione e riflessione collettiva sui temi delle migrazioni e della sicurezza urbana percepita. Temi in sé complessi ma soggetti troppo spesso a pericolose semplificazioni. Una necessità impellente, dovere etico e politico, secondo gli organizzatori dell'evento, viste da un lato le modalità con cui i mezzi di comunicazione di massa stanno presentando la questione, incriminando non i singoli episodi di micro-criminalità, ma intere comunità di migranti, e dall'altro le relative risposte che la politica italiana, in preda ad una sorta di nevrosi collettiva, ha cercato di dare sull'onda emotiva dei fatti di cronaca, liquidando il problema in soluzioni semplicistiche, dolorose e generatrici di odio collettivo. Perché a seguito di un fatto atroce commesso da un rom, in una società civile non ci si aspetterebbe di vedere le ruspe buttar giù le baracche dei campi nomadi in ogni parte del Paese: ma questo è ciò a cui stiamo assistendo, anche nella terra di Puglia.
Quello che sembra delinearsi è uno scenario che, riproponendo immagini e modalità storicamente già atrocemente conosciute, ci impone di aprire il dibattito a livello territoriale: l'idea fondamentalmente è quella di uscire da un ragionamento asfittico di controparte ("ci sono anche rumeni bravi") e provare a fare un discorso di analisi storica e politica su quanto sta avvenendo.
Quello che si sta verificando con i rom e i romeni, dunque, diventa la metafora di una modalità di reagire alla cronaca e alla storia nella forma della ritorsione collettiva, in alto e in basso, nelle istituzioni e nella società, contro un intero gruppo etnico e un'intera popolazione: questo ci sembra fuori da ogni criterio di civiltà, giuridica e umana e per questo vorremmo politicamente riflettere e far riflettere.»
Parteciperanno al dibattito Isidoro Mortellaro, docente di Storia delle Relazioni internazionali all'Università di Bari, Felice Di Lernia, antropologo, presidente di Nova Consorzio Nazionale per l'Innovazione Sociale, Daniel Tomescu, rom e membro del Forum dei Diritti di Bari.
21 Novembre - Ore 19.00
Servizi territoriali dell'OASI 2 - Via Pedaggio Santa Chiara 57 bis
«Il Centro studi Tèlos e l'Area Migrazioni Kipepeio di Oasi2, dunque, visto quanto sta avvenendo in Italia relativamente a rom, rumeni e migranti in genere, accomunati nel loro essere percepiti come "abusivi dell'umanità" e per questo pericolosi, propone per il 21 novembre prossimo un momento di dibattito pubblico aperto a tutto il territorio.
I fatti di cronaca che periodicamente (ma in questi ultimi giorni in maniera sistematica, massiccia e incessante) vengono dati in pasto all'opinione pubblica con il chiaro intento di "gridare all'allarme", rendono estremamente necessario la creazione di momenti di discussione e riflessione collettiva sui temi delle migrazioni e della sicurezza urbana percepita. Temi in sé complessi ma soggetti troppo spesso a pericolose semplificazioni. Una necessità impellente, dovere etico e politico, secondo gli organizzatori dell'evento, viste da un lato le modalità con cui i mezzi di comunicazione di massa stanno presentando la questione, incriminando non i singoli episodi di micro-criminalità, ma intere comunità di migranti, e dall'altro le relative risposte che la politica italiana, in preda ad una sorta di nevrosi collettiva, ha cercato di dare sull'onda emotiva dei fatti di cronaca, liquidando il problema in soluzioni semplicistiche, dolorose e generatrici di odio collettivo. Perché a seguito di un fatto atroce commesso da un rom, in una società civile non ci si aspetterebbe di vedere le ruspe buttar giù le baracche dei campi nomadi in ogni parte del Paese: ma questo è ciò a cui stiamo assistendo, anche nella terra di Puglia.
Quello che sembra delinearsi è uno scenario che, riproponendo immagini e modalità storicamente già atrocemente conosciute, ci impone di aprire il dibattito a livello territoriale: l'idea fondamentalmente è quella di uscire da un ragionamento asfittico di controparte ("ci sono anche rumeni bravi") e provare a fare un discorso di analisi storica e politica su quanto sta avvenendo.
Quello che si sta verificando con i rom e i romeni, dunque, diventa la metafora di una modalità di reagire alla cronaca e alla storia nella forma della ritorsione collettiva, in alto e in basso, nelle istituzioni e nella società, contro un intero gruppo etnico e un'intera popolazione: questo ci sembra fuori da ogni criterio di civiltà, giuridica e umana e per questo vorremmo politicamente riflettere e far riflettere.»
Parteciperanno al dibattito Isidoro Mortellaro, docente di Storia delle Relazioni internazionali all'Università di Bari, Felice Di Lernia, antropologo, presidente di Nova Consorzio Nazionale per l'Innovazione Sociale, Daniel Tomescu, rom e membro del Forum dei Diritti di Bari.
21 Novembre - Ore 19.00
Servizi territoriali dell'OASI 2 - Via Pedaggio Santa Chiara 57 bis