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Accessi al mare, cosa è cambiato dal 2016 al 2021?

Ripercorriamo il dibattito politico degli ultimi cinque anni e lo stato attuale della costa tranese

L'estate è ormai alle porte e come ogni anno ritorna preponderante il problema degli accessi mare. Un problema vecchio, oseremmo dire, dato che negli anni è stato spesso portato al centro dell'opinione pubblica e più volte oggetto di dibattito politico.

«La soluzione esiste, ed è quella di realizzare la viabilità pubblica prevista dal Piano Urbanistico Generale, previa acquisizione delle aree necessarie mediante procedimento espropriativo. Purtroppo l'espropriazione diretta non è attualmente possibile, essendo decaduto il vincolo quinquennale di destinazione a viabilità pubblica, ma è possibile reiterare tale destinazione in contemporanea alla approvazione del progetto relativo alla realizzazione degli accessi al mare. La realizzazione di tale intervento pubblico è dunque possibile ed anche economicamente sostenibile, tenuto conto che i costi di esproprio non saranno eccessivi, in quanto i suoli interessati sono ubicati in zona agricola, peraltro vincolata». Così Tommaso Laurora quando ancora era in capo al Pd scriveva in una nota nel 2016.

Dopo due anni di silenzio è nella primavera del 2019 che si ritorna a dibattere sull'argomento. «E' doveroso ed opportuno evidenziare che accessi al mare pubblici lungo la S.S. 16 non esistono e che insistere per ottenerli attraverso proprietà private è una strada improduttiva di risultati e causa di conflittualità tra concittadini», denunciava il coordinamento d'Italia in Comune.

L'11 maggio 2019, nel corso di un incontro con una delegazione d'Italia in Comune con gli assessori dell'epoca Domenico Briguglio e Michele Di Gregorio, il primo affermava: «Mi preme evidenziare i notevoli miglioramenti già posti in essere dall'Amministrazione sul litorale. Negli ultimi due anni abbiamo registrato il nuovo sviluppo del lungomare, grazie allo sblocco delle istruttorie che ha permesso a diversi privati di investire sulla costa e di restituire alla città tratti da anni abbandonati, rivalorizzando chilometri di litorale». Ed ancora: «Nel piano delle opere pubbliche recentemente approvato dal Consiglio comunale l'Amministrazione, in relazione alla vicenda degli accessi a mare sulla strada statale che collega Trani a Bisceglie, ha inserito la realizzazione delle strade di Pug tra Matinelle e la zona vasche per consentire la fruizione di quel tratto di costa con una previsione di spesa di 700 mila euro».

Nell'estate dello stesso anno, il consigliere Giovanni Loconte, riprendendo un comunicato di denuncia di Legambiente sulla mancanza di accessi al mare e diminuzione di spiagge libere, dichiarava: «I tranesi hanno sognato la scoperta e riattivazione di una serie di pittoreschi sentieri per l'accesso al mare su tutta la costa, ma purtroppo l'attesa è risultata vana. In compenso sono diminuite le spiagge libere. Lo sconforto ha preso un po' tutti».

Il tema è stato affrontato anche nel corso della passata campagna elettorale. E' il 27 luglio 2020 e Vito Branà, candidato sindaco per il M5S, immaginando un percorso a piedi dallo Scoglio di Frisio fino alle Matinelle, criticava l'assenza di un serio piano delle coste: «Cosa manca, cosa non è stato fatto e cosa non si riesce a fare da sempre? Una cosa semplice semplice: un serio piano delle coste! Ripascimento (laddove i lavori vengano fatti nel rispetto del nostro patrimonio sia naturale che architettonico) bonifica e risanamento, attenzione ai servizi – un accesso negato è anche e soprattutto la presenza di scale che costituisce un serio problema per chi non può permettersi di scenderle – ed infine accesso del primo soccorso, senza dover mettere toppe di facciata come siamo purtroppo abituati ad assistere».

E oggi? Sicuramente, grazie l'intervento di privati e le concessioni comunali, intere porzioni di costa (vedi per esempio spiagge della Baia del Pescatore e Monastero) appaiono notevolmente migliorate e maggiormente fruibili ai bagnanti. Un'altro tratto che quest'estate verrà restituito ai tranesi sarà quello della Seconda Spiaggia dove attualmente «mancano solo le piante i fiori e soprattutto il gozzo che caratterizzerà questo luogo in omaggio alla vocazione marinara della nostra città», come dichiarato dal sindaco nei giorni scorsi.

Per la costa a nord di Trani ci sarà invece da attendere. Quel che è certo che a marzo 2021 il Comune ha candidato un progetto denominato "Costa Nord" nell'ambito del bando del Governo sul "Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare – PINQuA" che prevede tra le altre cose anche il recupero edilizio dell'immobile pubblico già macello comunale e la realizzazione di un nuovo parco urbano attrezzato "Villa Comunale della costa nord".
  • piano costa
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