Politica
Accessi al mare, ecco la battaglia di Tommaso Laurora
Il consigliere Pd: «Bisogna realizzare la viabilità pubblica prevista dal Pug»
Trani - sabato 6 febbraio 2016
«Mancano pochi mesi all'arrivo della stagione estiva e conseguentemente emergeranno i problemi legati alla costa e alla relativa fruizione pubblica. Al di là dei soliti sterili sopralluoghi per "scoprire" accessi al mare che non esistono, oppure vessare i privati per imporre attraversamenti pedonali non dovuti, è bene che l'amministrazione comunale dica chiaramente alla cittadinanza qual'e' la reale situazione è quali sono le risoluzioni». Così il consigliere Pd, Tommaso Laurora, ritorna su un tema largamente dibattuto lo scorso anno ossia quello degli accessi al mare, spesso utilizzabili o poco fruibili dai cittadini. Ecco la soluzione da lui proposta.
«È quindi doveroso ed opportuno evidenziare - prosegue - che accessi al mare pubblici lungo la S.S. 16 non esistono e che insistere per ottenerle attraverso proprietà private e' una strada improduttiva di risultati e causa di conflittualità tra concittadini. La soluzione esiste, ed è quella di realizzare la viabilità pubblica prevista dal Piano Urbanistico Generale, previa acquisizione delle aree necessarie mediante procedimento espropriativo. Purtroppo l'espropriazione diretta non è attualmente possibile, essendo decaduto il vincolo quinquennale di destinazione a viabilità pubblica, ma è possibile reiterare tale destinazione in contemporanea alla approvazione del progetto relativo alla realizzazione degli accessi al mare».
«La realizzazione di tale intervento pubblico è dunque possibile ed anche economicamente sostenibile, tenuto conto che i costi di esproprio non saranno eccessivi, in quanto i suoli interessati sono ubicati in zona agricola, peraltro vincolata; nel contempo il progetto dovrebbe prevedere una sistemazione per la messa in sicurezza delle scale di discesa al mare dalla sovrastante viabilità posta in zona demaniale».
La conclusione è inevitabile. «Invito - ha detto - pertanto il sindaco e la giunta comunale, ed in particolare gli assessori Bologna e di Gregorio ad attivarsi affinché il prossimo piano delle opere pubbliche preveda uno studio di fattibilità dell'opera, che ne valuti gli aspetti urbanistici, paesaggistici, ambientali e demaniali, da approvarsi nel più breve tempo possibile, e con una previsione del cronoprogramma sia del procedimento amministrativo urbanistico espropriativo e sia dei lavori».
«È quindi doveroso ed opportuno evidenziare - prosegue - che accessi al mare pubblici lungo la S.S. 16 non esistono e che insistere per ottenerle attraverso proprietà private e' una strada improduttiva di risultati e causa di conflittualità tra concittadini. La soluzione esiste, ed è quella di realizzare la viabilità pubblica prevista dal Piano Urbanistico Generale, previa acquisizione delle aree necessarie mediante procedimento espropriativo. Purtroppo l'espropriazione diretta non è attualmente possibile, essendo decaduto il vincolo quinquennale di destinazione a viabilità pubblica, ma è possibile reiterare tale destinazione in contemporanea alla approvazione del progetto relativo alla realizzazione degli accessi al mare».
«La realizzazione di tale intervento pubblico è dunque possibile ed anche economicamente sostenibile, tenuto conto che i costi di esproprio non saranno eccessivi, in quanto i suoli interessati sono ubicati in zona agricola, peraltro vincolata; nel contempo il progetto dovrebbe prevedere una sistemazione per la messa in sicurezza delle scale di discesa al mare dalla sovrastante viabilità posta in zona demaniale».
La conclusione è inevitabile. «Invito - ha detto - pertanto il sindaco e la giunta comunale, ed in particolare gli assessori Bologna e di Gregorio ad attivarsi affinché il prossimo piano delle opere pubbliche preveda uno studio di fattibilità dell'opera, che ne valuti gli aspetti urbanistici, paesaggistici, ambientali e demaniali, da approvarsi nel più breve tempo possibile, e con una previsione del cronoprogramma sia del procedimento amministrativo urbanistico espropriativo e sia dei lavori».