Territorio
Agenzia delle Entrate, protestano i dipendenti di Trani e Barletta
«L’immobile scelto costerà alle tasche della collettività molto più dell’attuale». Al momento gli uffici provinciali sono allocati in un condominio
BAT - giovedì 12 maggio 2011
Scendono in campo i lavoratori della Direzione Provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Barletta e dell'Ufficio Territoriale di Trani per chiedere solo di poter svolgere il proprio lavoro in ambienti funzionali alle loro attività. Al momento gli uffici provinciali sono allocati in un condominio: appartamenti al piano terra ed al primo piano di una zona centrale di Barletta. La Direzione Regionale avrebbe individuato un immobile per il loro trasferimento che, però, non convince per nulla i lavoratori.
Secondo i dipendenti, infatti, i nuovi spazi indicati non sono corrispondenti agli standard previsti per gli uffici pubblici. Per i lavoratori l'immobile scelto per ospitare la Direzione Provinciale delle Entrate è ubicato in una zona periferica, difficilmente raggiungibile dai dipendenti che arrivano dai comuni viciniori in quanto distante dalla Stazione Ferroviaria e non collegata da mezzi pubblici. Non solo, gli uffici non sono dotati di parcheggio ad uso esclusivo, c'è solo qualche posto auto per strada utilizzato anche dai residenti e quindi non riservato ai 134 dipendenti ed agli utenti di un ufficio pubblico. Nello stabile a sei piani, inoltre, c'è un solo vano ascensore che dovrebbe soddisfare il bisogno di centinaia di lavoratori e utenti che ogni giorno si recano presso gli uffici.
A lasciare perplessi i lavoratori non solo i problemi di carattere logistico ma anche le conseguenze economiche del trasferimento: «l'immobile scelto costerà alle tasche della collettività molto più dell'attuale. L'Amministrazione centrale – si legge nell'ordine del giorno approvato nelle assemblee indette dalla Funzione Pubblica Cgil Bat presso l'Ufficio Territoriale di Trani e la DPE di Barletta – prima blocca il contratto dei lavoratori pubblici per tre anni e riduce drasticamente il premio di produttività a seguito della sfavorevole congiuntura economica e poi si disinteressa dei conti pubblici quando firma contratti di locazione con i privati con canoni più onerosi degli attuali».
«Per tutte queste ragioni i lavoratori – riferisce Massimo Marcone, Segretario Funzione Pubblica Cgil Bat – vogliono vederci chiaro sulla vicenda e quindi chiedono l'accesso agli atti e successivamente l'interessamento degli organi deputati al controllo di congruità, in prima istanza l'Agenzia del Demanio ed eventualmente la Corte dei Conti. Ciò che ci preoccupa è che – conclude Marcone – i dipendenti della Direzione Provinciale delle Entrate dovranno lavorare ancora in una sede progettata e costruita con standard abitativi e quindi non adatti alle esigenze di un ufficio pubblico, oltre al fatto che le Organizzazioni Sindacali non sono state affatto tenute in considerazione nelle sedi dove le decisioni sul trasferimento sono state prese».
Secondo i dipendenti, infatti, i nuovi spazi indicati non sono corrispondenti agli standard previsti per gli uffici pubblici. Per i lavoratori l'immobile scelto per ospitare la Direzione Provinciale delle Entrate è ubicato in una zona periferica, difficilmente raggiungibile dai dipendenti che arrivano dai comuni viciniori in quanto distante dalla Stazione Ferroviaria e non collegata da mezzi pubblici. Non solo, gli uffici non sono dotati di parcheggio ad uso esclusivo, c'è solo qualche posto auto per strada utilizzato anche dai residenti e quindi non riservato ai 134 dipendenti ed agli utenti di un ufficio pubblico. Nello stabile a sei piani, inoltre, c'è un solo vano ascensore che dovrebbe soddisfare il bisogno di centinaia di lavoratori e utenti che ogni giorno si recano presso gli uffici.
A lasciare perplessi i lavoratori non solo i problemi di carattere logistico ma anche le conseguenze economiche del trasferimento: «l'immobile scelto costerà alle tasche della collettività molto più dell'attuale. L'Amministrazione centrale – si legge nell'ordine del giorno approvato nelle assemblee indette dalla Funzione Pubblica Cgil Bat presso l'Ufficio Territoriale di Trani e la DPE di Barletta – prima blocca il contratto dei lavoratori pubblici per tre anni e riduce drasticamente il premio di produttività a seguito della sfavorevole congiuntura economica e poi si disinteressa dei conti pubblici quando firma contratti di locazione con i privati con canoni più onerosi degli attuali».
«Per tutte queste ragioni i lavoratori – riferisce Massimo Marcone, Segretario Funzione Pubblica Cgil Bat – vogliono vederci chiaro sulla vicenda e quindi chiedono l'accesso agli atti e successivamente l'interessamento degli organi deputati al controllo di congruità, in prima istanza l'Agenzia del Demanio ed eventualmente la Corte dei Conti. Ciò che ci preoccupa è che – conclude Marcone – i dipendenti della Direzione Provinciale delle Entrate dovranno lavorare ancora in una sede progettata e costruita con standard abitativi e quindi non adatti alle esigenze di un ufficio pubblico, oltre al fatto che le Organizzazioni Sindacali non sono state affatto tenute in considerazione nelle sedi dove le decisioni sul trasferimento sono state prese».