Cronaca
Aggressione al presidente del Consiglio, Fabrizio Ferrante
Sembrerebbe che la causa sia dovuta ad «alcuni ragguagli sul fitto casa»
Trani - venerdì 24 aprile 2020
12.13
Nella giornata di ieri, giovedì 23 aprile, il presidente del Consiglio Comunale di Trani, Fabrizio Ferrante, è stato vittima di un'aggressione verbale che per poco non è sfociata in quella fisica. A svelare i dettagli e le cause di quanto è accaduto è lo stesso Ferrante con un post pubblico su Facebook.
«Nella giornata di ieri sono stato vittima di un'aggressione da parte di persone che cercavano ragguagli sui pagamenti del fitto casa quindi su una questione per cui non ho neanche competenze, ma evidentemente questi soggetti hanno trovato in me il primo rappresentante istituzionale con cui prendersela e l'unica colpa è quella di essermi trovato lì io in quel momento.
Ovviamente ho già riferito tutto alle competenti autorità, ma credo che questa sia l'occasione per richiamare tutti alla responsabilità delle proprie azioni e dichiarazioni. La gente è esasperata e basta una scintilla per provocare incendi, non si soffia sulla disperazione perché poi sono tutti a rimetterci e chi lo fa ora se ne assumerà la responsabilità.
Nessun comportamento violento è giustificabile ed è per questo che, come la legge mi impone, ho riferito a chi di dovere; il tizio in questione si è fermato all'aggressione verbale, minacciava il contatto fisico ma è stato fermato. È chiaro che non mi faccio spaventare da ste cose, ma oggettivamente fanno riflettere.
E se non fosse finita come è finita? Se al posto mio si fosse trovato un altro? Se fosse degenerata in altro...? Dobbiamo comprendere tutti - ha commentato infine - che abbiamo il compito di ricostruire qualcosa non di distruggere quello che è rimasto. Sempre col sorriso!».
«Nella giornata di ieri sono stato vittima di un'aggressione da parte di persone che cercavano ragguagli sui pagamenti del fitto casa quindi su una questione per cui non ho neanche competenze, ma evidentemente questi soggetti hanno trovato in me il primo rappresentante istituzionale con cui prendersela e l'unica colpa è quella di essermi trovato lì io in quel momento.
Ovviamente ho già riferito tutto alle competenti autorità, ma credo che questa sia l'occasione per richiamare tutti alla responsabilità delle proprie azioni e dichiarazioni. La gente è esasperata e basta una scintilla per provocare incendi, non si soffia sulla disperazione perché poi sono tutti a rimetterci e chi lo fa ora se ne assumerà la responsabilità.
Nessun comportamento violento è giustificabile ed è per questo che, come la legge mi impone, ho riferito a chi di dovere; il tizio in questione si è fermato all'aggressione verbale, minacciava il contatto fisico ma è stato fermato. È chiaro che non mi faccio spaventare da ste cose, ma oggettivamente fanno riflettere.
E se non fosse finita come è finita? Se al posto mio si fosse trovato un altro? Se fosse degenerata in altro...? Dobbiamo comprendere tutti - ha commentato infine - che abbiamo il compito di ricostruire qualcosa non di distruggere quello che è rimasto. Sempre col sorriso!».