Cronaca
Agguato al bodyguard di Bisceglie, scarcerato uno dei quattro arrestati
Secondo il gip del Tribunale di Trani sono venuti meno i gravi indizi di colpevolezza
Trani - lunedì 29 agosto 2016
16.17
Era senz'altro presente sul luogo dell'agguato, ma non vi prese parte come anche attestato dalla vittima. Per questo il gip del Tribunale di Trani, Maria Grazia Caserta, ha rimesso in libertà uno dei quattro biscegliesi (di età compresa tra i 25 e i 30 anni e già noti alle forze dell'ordine) arrestati per il tentato omicidio del buttafuori, avvenuto il 12 agosto scorso vicino a un locale del lungomare Paternostro di Bisceglie. L'uomo, di 40 anni, è ricoverato all'ospedale di Andria in condizioni gravi per via delle ferite ad addome, intestino e torace.
Paolo De Gennaro (che è difeso dagli avvocati Stefano Dardes ed Elisabetta Mastrototaro), come anche emerge dai filmati, la notte del 12 luglio era sul luogo dell'agguato, ma a sparare al bodyguard furono, a turno, gli altri tre. Per questo il gip ne ha disposto la scarcerazione. Rimangono quindi in carcere Giosuè Caterino, Nicola De Vincenzo (questi ultimi due fermati dopo i fatti) e Mauro Leuci (arrestato su ordinanza insieme a De Gennaro). Secondo quanto ipotizzano i carabinieri di Trani l'agguato fu il sistema per il gruppo di vendicarsi del 40enne buttafuori, nato ad Andria e residente a Corato, che impediva agli spacciatori di 'lavorare' nel locale.
Paolo De Gennaro (che è difeso dagli avvocati Stefano Dardes ed Elisabetta Mastrototaro), come anche emerge dai filmati, la notte del 12 luglio era sul luogo dell'agguato, ma a sparare al bodyguard furono, a turno, gli altri tre. Per questo il gip ne ha disposto la scarcerazione. Rimangono quindi in carcere Giosuè Caterino, Nicola De Vincenzo (questi ultimi due fermati dopo i fatti) e Mauro Leuci (arrestato su ordinanza insieme a De Gennaro). Secondo quanto ipotizzano i carabinieri di Trani l'agguato fu il sistema per il gruppo di vendicarsi del 40enne buttafuori, nato ad Andria e residente a Corato, che impediva agli spacciatori di 'lavorare' nel locale.