Politica
«Agricoltura, per Trani un ruolo di secondo piano»
I Verdi: «Altro che Gal, si dia dignità al comparto»
Trani - domenica 6 dicembre 2009
«Mentre la crisi agricola incombe e le amministrazioni comunali di Andria, Barletta o Canosa hanno un ruolo attivo a sostegno dei loro lavoratori, a Trani l'amministrazione tace. Come se l'agricoltura a Trani non esistesse. L'amara constatazione è dei consiglieri comunali dei Verdi, Michele di Gregorio e Francesco Laurora, i quali rilevano la stranezza di un simile comportamento.
«Un silenzio assordante dell'amministrazione di Trani - dice di Gregorio - che, come al solito, proprio come fatto per la distribuzione delle sedi della sesta Provincia, ha semplicemente assistito alle iniziative degli altri. Eppure di argomenti e proposte da porre al tavolo della discussione il Comune di Trani ne avrebbe tanti e anche importanti. A cominciare dall'utilizzazione concreta dei due consorzi esistenti: quello del paniere agroalimentare e della pesca e quello della valorizzazione e tutela del vino doc Moscato di Trani. Oppure l'enorme spazio del vecchio mercato ortofrutticolo da mettere a disposizione delle aziende agricole e della Sesta Provincia. Invece nulla di tutto questo è stato fatto - rimarca il capogruppo consiliare dei Verdi - e l'agricoltura tranese continua ad essere dimenticata da oramai tanti anni: nessun intervento da quando è in carica questa amministrazione è stata adottata in favore del settore».
«Il massimo che gli assessori delegati hanno saputo fare in questi ultimi sei anni - aggiunge Laurora - sono state tre o quattro riunioni con la partecipazione delle associazioni di categoria». L'elenco delle inadempienze, al contrario, è molto lungo secondo i Verdi: nessuna manutenzione delle strade vicinali (Monachelle, Fondola, Catarinelle etc.) e poderali; riutilizzo delle acque reflue derivanti dal depuratore per l'irrigazione; smaltimento e raccolta dei contenitori dei fertilizzanti; riduzione dell'Ici sui terreni agricoli; utilizzo del mercato ortofrutticolo.
«E' come - dice ancora di Gregorio - se l'agricoltura a Trani non esistesse. Del resto basta considerare la vicenda ultima del Gal di cui si discuterà nel prossimo Consiglio comunale. Anche in questo caso gli agricoltori di Trani staranno a guardare, considerato che un ruolo preminente lo avrà il Comune di Bisceglie e il consorzio della ciliegia».
Per questo i Verdi chiedono che «l'amministrazione, piuttosto che abdicare o marginalizzare Trani in iniziative come il Gal, cominci a dare piena dignità anche ai propri agricoltori, valorizzando le imprese locali o i soggetti giuridici già esistenti. Insomma, niente più ruota di scorta delle altre città o pagare la somma di ben 5.382,50 l'anno quale quota associativa al comitato di gestione "Strada dei vini doc Castel del Monte" con non si sa quale scopo».
«Un silenzio assordante dell'amministrazione di Trani - dice di Gregorio - che, come al solito, proprio come fatto per la distribuzione delle sedi della sesta Provincia, ha semplicemente assistito alle iniziative degli altri. Eppure di argomenti e proposte da porre al tavolo della discussione il Comune di Trani ne avrebbe tanti e anche importanti. A cominciare dall'utilizzazione concreta dei due consorzi esistenti: quello del paniere agroalimentare e della pesca e quello della valorizzazione e tutela del vino doc Moscato di Trani. Oppure l'enorme spazio del vecchio mercato ortofrutticolo da mettere a disposizione delle aziende agricole e della Sesta Provincia. Invece nulla di tutto questo è stato fatto - rimarca il capogruppo consiliare dei Verdi - e l'agricoltura tranese continua ad essere dimenticata da oramai tanti anni: nessun intervento da quando è in carica questa amministrazione è stata adottata in favore del settore».
«Il massimo che gli assessori delegati hanno saputo fare in questi ultimi sei anni - aggiunge Laurora - sono state tre o quattro riunioni con la partecipazione delle associazioni di categoria». L'elenco delle inadempienze, al contrario, è molto lungo secondo i Verdi: nessuna manutenzione delle strade vicinali (Monachelle, Fondola, Catarinelle etc.) e poderali; riutilizzo delle acque reflue derivanti dal depuratore per l'irrigazione; smaltimento e raccolta dei contenitori dei fertilizzanti; riduzione dell'Ici sui terreni agricoli; utilizzo del mercato ortofrutticolo.
«E' come - dice ancora di Gregorio - se l'agricoltura a Trani non esistesse. Del resto basta considerare la vicenda ultima del Gal di cui si discuterà nel prossimo Consiglio comunale. Anche in questo caso gli agricoltori di Trani staranno a guardare, considerato che un ruolo preminente lo avrà il Comune di Bisceglie e il consorzio della ciliegia».
Per questo i Verdi chiedono che «l'amministrazione, piuttosto che abdicare o marginalizzare Trani in iniziative come il Gal, cominci a dare piena dignità anche ai propri agricoltori, valorizzando le imprese locali o i soggetti giuridici già esistenti. Insomma, niente più ruota di scorta delle altre città o pagare la somma di ben 5.382,50 l'anno quale quota associativa al comitato di gestione "Strada dei vini doc Castel del Monte" con non si sa quale scopo».