Eventi e cultura
Aidha. Immagini e storie per promuovere i diritti delle donne immigrate.
Mercoledì la presentazione del documentario presso Oasi2
Trani - mercoledì 6 febbraio 2008
La Comunità Oasi2 S. Francesco di Trani, nell'ambito della realizzazione del progetto per la promozione dei diritti umani "Aidha. Immagini e storie per promuovere i diritti delle donne immigrate", sostenuto dall'Assessorato Regionale al Mediterraneo, ha prodotto un video documentario sulla condizione delle donne immigrate nella nostra terra di Puglia. Il Dvd, corredato da un libretto didattico, è stato distribuito nelle scorse settimane in tutte le scuole medie superiori della Regione in collaborazione con l'Ufficio Scolastico per la Puglia.
Il documentario mette in primo piano i racconti di una migrazione al femminile spesso difficoltosa e carica di problematiche psicologiche, affettive ed economiche, con l'obbiettivo di restituire dignità a soggetti fragili, spesso oggetto di una duplice potenziale discriminazione: quella causata dalla condizione di migrante e quella di donna in una società ancora troppo condizionata da stereotipi. Sfatare questi stereotipi, impedire la nascita di pregiudizi, contrastare i comportamenti xenofobi e le idee razziste, favorire la maturazione di una coscienza civica aperta, tollerante e rispettosa delle molteplici diversità riconoscibili nel nostro contesto sociale sono gli obiettivi generali della comunità educante. Mercoledì 6 febbraio alle 18.00 a Trani in via Pedaggio Santa Chiara 57, tutti i cittadini, gli immigrati, le donne e le organizzazioni della cittadinanza attiva avranno una prima occasione non solo per assistere alla proiezione del documentario, ma per partecipare concretamente al più ampio progetto di accoglienza e integrazione che investe le nostre comunità.
Di cosa parla il documentario - Aidha è il racconto di tre donne provenienti da altrettanti luoghi diversi. Per un caso della vita e per necessità le loro storie e i loro sogni sono approdati in Puglia, terra da sempre di frontiera e di passaggio. Questo documentario contiene il racconto della loro storia di viaggio e integrazione, travagliata e difficoltosa, ma anche ricca di soddisfazioni. E' il racconto delle loro scelte, del loro quotidiano, della speranza e del sacrificio, della voglia di raggiungere una piena emancipazione attraverso il lavoro e il ricordo. Queste donne finiscono così per raccontare anche qualcosa di noi stessi, su come sappiamo accogliere e accompagnare. E quei sogni li scopriamo anche un po' nostri.Silvia Godelli - Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia - Per noi, per questa Regione come territorio e come istituzione, la restituzione della dignità delle donne straniere, in termini di riconoscimento e rispetto dei diritti fondamentali e in termini di inclusione nei nostri contesti, è una scommessa fondamentale. Mi permetto di dire che questa battaglia, questo impegno, devono essere sostenuti principalmente da noi stesse donne pugliesi: noi, fatteci capaci di intendere e di intercettare, al di là delle barriere linguistiche e culturali, il valore aggiunto che la migrazione al femminile può apportare alla nostra società.Gianluca Sciannameo – Autore del documentario – Centro Studi Télos di Oasi2 - Con questo progetto vogliamo provare a scavalcare quella sorta di alto muro eretto nella comunicazione con gli immigrati, un muro spesso, costruito ad arte dai potenti mezzi di comunicazione, oltre il quale non è possibile vedere chi si nasconde. Abbiamo pensato che fosse possibile aprire un piccolo varco, attraverso il quale potessero trapelare, quasi sottovoce, le gioie, le paure, le aspettative deluse e i sogni per il futuro di chi sta oltre questo muro, sperimentando un approccio diverso, più intimo. E' nata così l'idea di andare a cercare alcune donne che già da qualche anno vivono in Puglia, e di farsi raccontare le loro storie di donne-immigrate-lavoratrici, di soggetti che, trovandosi in una condizione a fortissimo rischio di esclusione, più duramente hanno dovuto lavorare per cercare di affrancarsene.
Il documentario mette in primo piano i racconti di una migrazione al femminile spesso difficoltosa e carica di problematiche psicologiche, affettive ed economiche, con l'obbiettivo di restituire dignità a soggetti fragili, spesso oggetto di una duplice potenziale discriminazione: quella causata dalla condizione di migrante e quella di donna in una società ancora troppo condizionata da stereotipi. Sfatare questi stereotipi, impedire la nascita di pregiudizi, contrastare i comportamenti xenofobi e le idee razziste, favorire la maturazione di una coscienza civica aperta, tollerante e rispettosa delle molteplici diversità riconoscibili nel nostro contesto sociale sono gli obiettivi generali della comunità educante. Mercoledì 6 febbraio alle 18.00 a Trani in via Pedaggio Santa Chiara 57, tutti i cittadini, gli immigrati, le donne e le organizzazioni della cittadinanza attiva avranno una prima occasione non solo per assistere alla proiezione del documentario, ma per partecipare concretamente al più ampio progetto di accoglienza e integrazione che investe le nostre comunità.
Di cosa parla il documentario - Aidha è il racconto di tre donne provenienti da altrettanti luoghi diversi. Per un caso della vita e per necessità le loro storie e i loro sogni sono approdati in Puglia, terra da sempre di frontiera e di passaggio. Questo documentario contiene il racconto della loro storia di viaggio e integrazione, travagliata e difficoltosa, ma anche ricca di soddisfazioni. E' il racconto delle loro scelte, del loro quotidiano, della speranza e del sacrificio, della voglia di raggiungere una piena emancipazione attraverso il lavoro e il ricordo. Queste donne finiscono così per raccontare anche qualcosa di noi stessi, su come sappiamo accogliere e accompagnare. E quei sogni li scopriamo anche un po' nostri.Silvia Godelli - Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia - Per noi, per questa Regione come territorio e come istituzione, la restituzione della dignità delle donne straniere, in termini di riconoscimento e rispetto dei diritti fondamentali e in termini di inclusione nei nostri contesti, è una scommessa fondamentale. Mi permetto di dire che questa battaglia, questo impegno, devono essere sostenuti principalmente da noi stesse donne pugliesi: noi, fatteci capaci di intendere e di intercettare, al di là delle barriere linguistiche e culturali, il valore aggiunto che la migrazione al femminile può apportare alla nostra società.Gianluca Sciannameo – Autore del documentario – Centro Studi Télos di Oasi2 - Con questo progetto vogliamo provare a scavalcare quella sorta di alto muro eretto nella comunicazione con gli immigrati, un muro spesso, costruito ad arte dai potenti mezzi di comunicazione, oltre il quale non è possibile vedere chi si nasconde. Abbiamo pensato che fosse possibile aprire un piccolo varco, attraverso il quale potessero trapelare, quasi sottovoce, le gioie, le paure, le aspettative deluse e i sogni per il futuro di chi sta oltre questo muro, sperimentando un approccio diverso, più intimo. E' nata così l'idea di andare a cercare alcune donne che già da qualche anno vivono in Puglia, e di farsi raccontare le loro storie di donne-immigrate-lavoratrici, di soggetti che, trovandosi in una condizione a fortissimo rischio di esclusione, più duramente hanno dovuto lavorare per cercare di affrancarsene.