Politica

Aiuole, marciapiedi, giardini sporchi: De Noia sulla questione "cani"

«I nostri cani hanno il diritto di fare i loro bisogni, i padroni hanno il dovere di pulire»

l problema dei "distratti" proprietari dei cani che lasciano imbrattare marciapiedi, cunette stradali, aiuole pubbliche dagli escrementi dei propri cani, infonde tra i cittadini un malessere strisciante. Sono talmente tante che è molto difficile eluderle tutte nel caso si decida di fare una passeggiata, pur tenendo gli occhi ben aperti. I nostri cani hanno tutto il diritto di fare i loro bisogni quando li portiamo fuori, ci mancherebbe altro, però i padroni hanno il dovere di pulire dove i loro cani sporcano, perché sono responsabili per loro. Molti proprietari di cani non danno importanza alla cosa, pensando che non sia loro dovere pulire. Così chi non possiede cani s'indigna, se la prende, ma con chi? Non con i padroni, ma con i cani, che così si trovano ad essere odiati anche per questo.
La maleducazione dei padroni che non raccolgono gli escrementi dei loro cani lasciate per le strade, sotto i portici, nei giardini, è una mancanza di rispetto per l'ambiente e per il prossimo. Vittime sono soprattutto i bambini, gli anziani e i non vedenti. Vedere questo sudiciume disseminato ovunque scoraggia persino la voglia di sorseggiare un gelato o di sgranocchiare altro, mentre si fa una distensiva passeggiata. Questo è un fenomeno di inciviltà che causa enormi disagi, nel vivere la città, anche perché interessa quasi tutti i marciapiedi, seppure in misura minore, senza parlare poi delle aiuole sottratte definitivamente alla gioia dei bambini, perché piene anche esse di sconcezze di cani. Ovviamente la colpa non è dei cani, ma dei loro padroni che non conoscono l'educazione civica.
Passeggiare con un cane comporta il dovere di avere un'attrezzatura idonea per la raccolta e il contenimento delle deiezioni e, nel caso, di pulire immediatamente dove il cane ha sporcato. Chi raccoglie le deiezioni del proprio cane, non solo adempie a un obbligo sancito dalla normativa, ma soprattutto compie un gesto di amore e rispetto per il proprio animale e per la nostra città che viene mantenuta più pulita. Con questa semplice azione i nostri amici a quattro zampe saranno maggiormente accettati anche da coloro che non li amano quanto noi; in altre parole la convivenza in città tra le persone e i cani sarà agevolata. Se un cane viene lasciato libero di depositare i propri bisogni ovunque, la colpa è solo del suo proprietario con il risultato che portici, strade e marciapiedi, parchi e giardini pubblici diventano latrine maleodoranti. Senza contare le conseguenze per l'igiene e la salute pubblica. I "bisogni" dei cani contribuiscono alla diffusione di patologie, germi ed infezioni.
Spesso, poi, il cinofilo porta il suo animale ad evacuare nei luoghi più reconditi e nascosti delle strade o, peggio, tra le auto parcheggiate, dove poi gli addetti alle pulizie stradali sono praticamente impossibilitati a pulire. Ne consegue che queste feci, così, subdolamente nascoste, non sono raccolte e restano a dimostrazione della mancanza d'educazione di quanti insozzano la città, mettono in crisi i Comuni, gli stessi cittadini, che finiscono ogni giorno a calpestare, nonostante i loro continui slalom, questi scivolosi "regalini". Il problema dei marciapiedi puliti deve essere oggetto di particolare attenzione per le fondamentali ragioni che comprendono l'igiene, il decoro, la sicurezza dei pedoni (sub vedenti e non vedenti specialmente) . La grave e costante violazione quotidiana del comune senso civico (ignoranza delle norme, mancanza d'educazione, menefreghismo, nessun rispetto per il prossimo e per l'ambiente) umilia il nostro tanto amato amico a quattro zampe. Ci vuole meno di un minuto per raccogliere e gettare nell'immondizia gli escrementi di un cane, e non è nemmeno un'operazione faticosa. Un'operazione che va compiuta per correttezza verso le altre persone, se stesso, e il proprio cane soprattutto, che altrimenti poi ne pagherà le conseguenze dovendo subire l'intolleranza della gente. La prossima volta che portate fuori il cane, pensateci, e non fatevi prendere dalla pigrizia.»Il Consigliere Comunale
Dott. Francesco DE NOIA
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