Vita di città
Al San Nicola Pellegrino di Trani un espianto multiplo di organi
Nonstante le difficoltà il nosocomio cittadino si conferma centro di riferimento
Trani - mercoledì 30 gennaio 2008
Nonostante le tante difficoltà, l'ospedale San Nicola Pellegrino si conferma centro di riferimento per gli espianti. Non accadeva da due anni: sabato scorso nelle sale operatorie del nosocomio cittadino è avvenuto un espianto multiplo di organi. Il donatore è un uomo di Barletta di 42 anni, ricoverato in Rianimazione per una grave patologia celebro-vascolare. L'uomo era in stato di coma irreversibile. "Quando l'elettroencefalogramma è risultato piatto abbiamo dato avvio alla procedura di accertamento di morte celebrale", spiega il dottor Giuseppe Faconda, dirigente medico della Rianimazione. Come prevede la legge è stata costituita una commissione composta da un neurologo, da un anestesista e da un medico legale. Servono sei ore per stabilire la morte celebrale. A quel punto ci sono due strade: il distacco del respiratore o la donazione degli organi. Come sempre avviene in questi casi, i medici hanno chiesto ai parenti una dichiarazione di "non dissenso" alla donazione e la famiglia, generosamente, ha firmato. A quel punto è partita la complessa macchina che ha visto attivarsi numerose professionalità, dai direttori sanitari degli ospedali di Trani e Bisceglie a medici e infermieri della Rianimazione e della sala operatoria, dall'ufficio legale del presidio all'equipe espianti, arrivata direttamente dal Centro regionale trapianti di Bari diretto dal professor Francesco Paolo Schena. Alla fine è stato possibile spiantare il fegato, i due reni e le cornee: queste ultime sono state trasferite alla banca raccolta cornee di Mestre, mentre gli altri organi sono stati trapiantati a Bari. "Sono attimi di grande emozione, si passa dalla morte alla vita", commenta Carlo Avantario, direttore sanitario del San Nicola Pellegrino. "La donazione degli organi è possibile solo quando il paziente è clinicamente morto", sottolinea Faconda. "E' un concetto difficile da spiegare in quei momenti ai parenti, ma è bene che ci si convinca di questo, perché la donazione è importantissima, consente di salvare moltissime vite. Spero che l'esempio di questo giovane uomo possa aiutarci a diffondere maggiormente anche sul nostro territorio la cultura alla donazione". Antonio Procacci