Sanità
Alla ricerca del Protocollo perduto: sanità e cittadini in subbuglio
Giovanni Ronco replica al direttore della Asl Delle Donne
Trani - mercoledì 20 febbraio 2019
9.18
Se non fosse una questione che riguarda direttamente la nostra salute, ci appassionerebbe più di un film giallo. Dopo il botta e risposta tra Emiliano e Bottaro, dopo gli inserimenti a gamba tesa che consiglieri comunali e comuni cittadini hanno fatto partire rigorosamente via Facebook , ora ci chiediamo: questo Protocollo che riguardava il taglio castrante alla Sanità tranese ( nel senso dei posti letto - cit. Emiliano) quanta altra gente l'aveva visto, oltre al Sindaco che l'ha firmato?
Ho visto che é datato anno 2016. Possibile che solo il Sindaco lo abbia tenuto gelosamente custodito nel salvadanaio dei figli o nella cassaforte o in tavernetta? Perché nessuno o è andato a sollecitare che quel Protocollo fosse messo in atto in ogni suo punto ( saremmo in una condizione migliore) o, se non gli andava bene, perché troppo riduttivo, perché nell'arco di ben tre anni, non ha chiesto di vederlo e non ha sollevato in aria i tavoli del consiglio comunale, magari minacciando di non votare nemmeno alle famose Primarie interne al Pd ( quelle di renziani contro orlandiani contro emilianei - quella sarebbe stata una buona occasione-).
Dove era finito questo Protocollo in tre anni? Perché nessuno dei consiglieri di maggioranza o meglio ancora assessori non si è rapportato prima col sindaco e poi com la cittadinanza per creare uno stato di allerta? Solo Tomasicchio faceva parte del Consiglio Comunale? Perché io sulla questione ho visto darsi da fare solo " isso", come dicono a Napoli.
Per quale motivo abbiamo dovuto dare la notizia di una persona deceduta perché si riaprisse un acceso dibattito? E qui approfitto per rispondere al direttore della Asl Delle Donne: il mio articolo non aveva alcuna intenzione di ledere l'immagine della Asl o dei suoi lavoratori. Il mio intento non era di offendere alcuno ma solo di esprimere il disagio vissuto dai cittadini a causa della carenza di strutture a Trani (non una colpa del personale Asl) e di difficoltà vissute dal Pronto Soccorso di Bisceglie (nemmeno questa una colpa della Asl) per il sovraffollamento. Purtroppo stavolta è capitato che sullo sfondo di queste difficoltà ci fosse la morte di un nostro concittadino, con le testimonianze dirette in mio possesso, dei suoi parenti (di qui la scelta di non fornire troppi dettagli, per discrezione nei confronti della famiglia e degli operatori, quindi ho anche tutelato questi ultimi, altro che leso l'immagine - sapendo tra l'altro che era partita una denuncia da parte dei famigliari della vittima).
Concludendo mi sembra ingiusto buttare la croce unicamente su Bottaro, sì firmatario, ma pur sempre sottoposto al controllo di decine tra consiglieri e assessori. Se non fosse andato in piazza i tranesi l'avrebbero sommerso di insulti. Ci è andato e si è beccato la tirata d'orecchie di Emiliano. Da tranese preferisco che sia andato in quella piazza. In attesa che quel Protocollo, ora che é tornato in auge, si attui per davvero e integralmente. E dal 2020 la speranza personale è che si possa aprire un nuovo capitolo che, come già detto, restituisca a Trani almeno qualche reparto utile per la gestione delle emergenze e per poter utilizzare a pieno regime macchinari e sale operatorie nuove di zecca. Quest'ultima cosa ad Emiliano non la ricorda mai nessuno, giornalisti reggimicrofono compresi e uomini della sua corte inclusi.
Ho visto che é datato anno 2016. Possibile che solo il Sindaco lo abbia tenuto gelosamente custodito nel salvadanaio dei figli o nella cassaforte o in tavernetta? Perché nessuno o è andato a sollecitare che quel Protocollo fosse messo in atto in ogni suo punto ( saremmo in una condizione migliore) o, se non gli andava bene, perché troppo riduttivo, perché nell'arco di ben tre anni, non ha chiesto di vederlo e non ha sollevato in aria i tavoli del consiglio comunale, magari minacciando di non votare nemmeno alle famose Primarie interne al Pd ( quelle di renziani contro orlandiani contro emilianei - quella sarebbe stata una buona occasione-).
Dove era finito questo Protocollo in tre anni? Perché nessuno dei consiglieri di maggioranza o meglio ancora assessori non si è rapportato prima col sindaco e poi com la cittadinanza per creare uno stato di allerta? Solo Tomasicchio faceva parte del Consiglio Comunale? Perché io sulla questione ho visto darsi da fare solo " isso", come dicono a Napoli.
Per quale motivo abbiamo dovuto dare la notizia di una persona deceduta perché si riaprisse un acceso dibattito? E qui approfitto per rispondere al direttore della Asl Delle Donne: il mio articolo non aveva alcuna intenzione di ledere l'immagine della Asl o dei suoi lavoratori. Il mio intento non era di offendere alcuno ma solo di esprimere il disagio vissuto dai cittadini a causa della carenza di strutture a Trani (non una colpa del personale Asl) e di difficoltà vissute dal Pronto Soccorso di Bisceglie (nemmeno questa una colpa della Asl) per il sovraffollamento. Purtroppo stavolta è capitato che sullo sfondo di queste difficoltà ci fosse la morte di un nostro concittadino, con le testimonianze dirette in mio possesso, dei suoi parenti (di qui la scelta di non fornire troppi dettagli, per discrezione nei confronti della famiglia e degli operatori, quindi ho anche tutelato questi ultimi, altro che leso l'immagine - sapendo tra l'altro che era partita una denuncia da parte dei famigliari della vittima).
Concludendo mi sembra ingiusto buttare la croce unicamente su Bottaro, sì firmatario, ma pur sempre sottoposto al controllo di decine tra consiglieri e assessori. Se non fosse andato in piazza i tranesi l'avrebbero sommerso di insulti. Ci è andato e si è beccato la tirata d'orecchie di Emiliano. Da tranese preferisco che sia andato in quella piazza. In attesa che quel Protocollo, ora che é tornato in auge, si attui per davvero e integralmente. E dal 2020 la speranza personale è che si possa aprire un nuovo capitolo che, come già detto, restituisca a Trani almeno qualche reparto utile per la gestione delle emergenze e per poter utilizzare a pieno regime macchinari e sale operatorie nuove di zecca. Quest'ultima cosa ad Emiliano non la ricorda mai nessuno, giornalisti reggimicrofono compresi e uomini della sua corte inclusi.