Territorio
Allargamento Trani-Andria, 3 tecnici calcoleranno i nuovi costi
Perizia affidata a due ingegneri ed un geometra della Provincia Bat. Si torna a fare i conti col costo dell'allargamento.
BAT - venerdì 20 aprile 2012
10.40
Il dirigente del settore infrastrutture, viabilità e trasporti della Provincia di Barletta Andria Trani ha nominato tre componenti tecnici della ripartizione (gli ingegneri Michele Cirrottola e Giorgio Luigi Maracchione e il geometra Leonardo Casafina) per la redazione di una perizia estimativa e aggiornata finalizzata alla rimodulazione dell'ammontare complessivo delle spese necessarie ad avviare l'iter espropriativo delle aree interessate dall'allargamento della provinciale Trani-Andria ed alla riqualificazione del costo complessivo dell'opera.
A distanza di tre anni dall'approvazione del progetto definitivo (importo complessivo di 18 milioni di euro) si torna a fare i conti col costo dell'allargamento. I lavori erano stati affidati a novembre del 2010 ad un'associazione temporanea d'imprese (composta dalle aziende Salvatore Matarrese Spa e Massara Spa di Bari), ma mai cominciati per via di due ricorsi presentati al Tar ed al Consiglio di Stato dai due soggetti esclusi (l'Ati composta dalle ditte D'Oria Giuseppe e Apulia e quella composta da Dec Spa e Ingep Spa) poiché ritenuti «inaffidabili». Sia il tribunale amministrativo che il Consiglio di Stato hanno però dato ragione alla Provincia.
Da quel momento in poi (ottobre del 2011) è stata riattivata la mostruosa macchina burocratica che accompagna il percorso del progetto. Nei mesi scorsi Provincia e Comuni interessati hanno definito il protocollo d'intesa per la gestione, in forma coordinata, delle procedure espropriative preordinate all'acquisizione delle aree necessarie per l'allargamento della provinciale Trani-Andria. Il protocollo individua la Provincia Bat quale Ente capofila mentre la gestione associata avrà sede nel Comune di Trani poiché i suoli da espropriare ricadono quasi tutti nel territorio tranese. Adesso però bisogna aspettare l'esito della perizia perché i tre anni passati inutilmente hanno prodotto una non ancora precisata variazione degli importi.
A distanza di tre anni dall'approvazione del progetto definitivo (importo complessivo di 18 milioni di euro) si torna a fare i conti col costo dell'allargamento. I lavori erano stati affidati a novembre del 2010 ad un'associazione temporanea d'imprese (composta dalle aziende Salvatore Matarrese Spa e Massara Spa di Bari), ma mai cominciati per via di due ricorsi presentati al Tar ed al Consiglio di Stato dai due soggetti esclusi (l'Ati composta dalle ditte D'Oria Giuseppe e Apulia e quella composta da Dec Spa e Ingep Spa) poiché ritenuti «inaffidabili». Sia il tribunale amministrativo che il Consiglio di Stato hanno però dato ragione alla Provincia.
Da quel momento in poi (ottobre del 2011) è stata riattivata la mostruosa macchina burocratica che accompagna il percorso del progetto. Nei mesi scorsi Provincia e Comuni interessati hanno definito il protocollo d'intesa per la gestione, in forma coordinata, delle procedure espropriative preordinate all'acquisizione delle aree necessarie per l'allargamento della provinciale Trani-Andria. Il protocollo individua la Provincia Bat quale Ente capofila mentre la gestione associata avrà sede nel Comune di Trani poiché i suoli da espropriare ricadono quasi tutti nel territorio tranese. Adesso però bisogna aspettare l'esito della perizia perché i tre anni passati inutilmente hanno prodotto una non ancora precisata variazione degli importi.