Enti locali
Amet, il futuro comincia dal 2006
I piani dell’ex municipalizzata di Trani illustrati in una conferenza stampa
Trani - venerdì 23 dicembre 2005
Offerta di servizi ad alta tecnologia, produzione di energia elettrica, ampliamento del servizio di trasporto pubblico locale a tutto il bacino della nuova provincia, miglioramento del servizio complessivo. E' su questi obiettivi che il consiglio d'amministrazione dell'Amet SpA di Trani sta lavorando per il futuro.
Dopo due anni di lavoro silenzioso, i vertici dell'azienda sono usciti allo scoperto chiarendo che il futuro di Amet è tutt'altro che nebuloso, come di tanto in tanto si tenta di far credere. "La verità", ha spiegato il presidente dell'ex municipalizzata Alfonso Mangione nel corso di una conferenza stampa "itinerante", tenuta a bordo di un autobus urbano, "è che fino a un paio di anni fa l'azienda ha vissuto sui guadagni antecedenti alla liberalizzazione del mercato dell'energia, ovvero sugli interessi attivi del denaro presente in cassaforte. Una situazione che evidentemente non poteva assicurare uno sviluppo. Ecco perché abbiamo lavorato intensamente per elaborare un piano industriale che potesse offrire ad Amet delle prospettive migliori".
Una tappa fondamentale è certamente il ritorno alla produzione di energia elettrica. "Amet è una piccola realtà", ha affermato Mangione, "sarà sempre più difficile reggere il confronto con i colossi del settore nel trading di energia. Noi abbiamo stretto importanti sinergie, ad esempio con Acea di Roma, ma fin quando non torneremo a produrre energia saremo sempre costretti a un ruolo secondario. Il termovalorizzatore può rappresentare una grande chance; se però la Regione dovesse decidere di non autorizzare la realizzazione dell'impianto, fermo restando eventuali iniziative di carattere legale, siamo decisi a progettare altri impianti che possano consentirci di produrre energia da altre fonti rinnovabili. Abbiamo esperienza in questo settore e possiamo contare su partnership importanti, sarebbe un torto alla città non mettere a frutto questo know how".
Produzione di energia, dunque, al primo posto dei programmi futuri di Amet, ma anche offerta di servizi ad alta tecnologia. "Nelle scorse settimane abbiamo completato il primo anello, il più grande, di circa 4,5 chilometri, di fibra ottica", annuncia Mangione. "Utilizzeremo subito la banda larga per realizzare un impianto di video-sorveglianza da mettere a disposizione della polizia municipale e delle altre forze dell'ordine. Successivamente, però, sfrutteremo le potenzialità della fibra ottica per tele-controllare e tele-leggere i contatori e, inoltre, per offrire servizi ad alto contenuto tecnologico, come ad esempio l'internet veloce. Siamo certi che questi servizi possano rappresentare un importante new business per l'azienda".
Capitolo trasporto pubblico locale (tpl): "Stiamo potenziando il parco mezzi", ha illustrato il presidente. "Abbiamo ordinato quattro nuovi autobus, due dei quali elettrici, alimentati anche con l'energia solare, attraverso i pannelli fotovoltaici. La vera novità, però, è che intendiamo allargarci a tutto il territorio della nuova provincia, fornendo il servizio di tpl almeno ai grandi comuni della Bat. Riteniamo anche che possa essere creata una nuova Stp (società di trasporti provinciale) della nuova provincia". Nell'ambito dei trasporti, inoltre, Amet intende portare avanti il collegamento marittimo internazionale tra Trani e Dubrovnik, "e intendiamo realizzare un metrò del mare come alternativa al trasporto su gomma per collegare i centri della litoranea, in una fase iniziale almeno quelli tra Barletta e Bari".Nel corso dell'incontro con i giornalisti, il presidente di Amet ha inoltre annunciato la sottoscrizione di una convenzione con l'Università di Bari per la realizzazione di un master in "Gestione del lavoro e relazioni sindacali", una convenzione con l'Università di Lecce per il tirocinio formativo presso Amet per gli studenti del master in "Economia dei servizi pubblici locali", una convenzione con il Politecnico di Bari per l'istituzione presso Amet di un master in "Elettrotecnica" e l'apertura di un centro di ricerca, e poi l'apertura dell'azienda a tirocini formativi e stage promossi da enti di formazione, istituti scolastici e Sportello polifunzionale di Trani del Centro per l'Impiego per la Puglia.La conferenza stampa itinerante, che ha fatto tappa anche alla cabina primaria di via Andria, si è conclusa in via Montegrappa, nell'edificio acquistato da Amet dal fallimento di un'impresa edile.
"La nuova sede doveva sorgere in via Imbriani", ha spiegato Mangione, "sul suolo che abbiamo rilevato nell'ambito dell'acquisto del ramo d'azienda ex Enel. L'acquisto dell'edificio di via Montegrappa è stata però un'occasione che non ci siamo lasciati sfuggire e che, attraverso la vendita del suolo di via Imbriani, ci permetterà di ottenere un risparmio sulla realizzazione della nuova sede di circa 1,5 milioni di euro". Un piano dell'immobile di via Montegramma è intanto stato affittato alla Stp di Bari, mentre altri uffici sono stati dati in concessione ad Amet Iniziative e Gestioni Speciali, società detenuta al 100% da Amet. Il trasferimento della SpA nella nuova sede è previsto nel corso del 2006.
Dopo due anni di lavoro silenzioso, i vertici dell'azienda sono usciti allo scoperto chiarendo che il futuro di Amet è tutt'altro che nebuloso, come di tanto in tanto si tenta di far credere. "La verità", ha spiegato il presidente dell'ex municipalizzata Alfonso Mangione nel corso di una conferenza stampa "itinerante", tenuta a bordo di un autobus urbano, "è che fino a un paio di anni fa l'azienda ha vissuto sui guadagni antecedenti alla liberalizzazione del mercato dell'energia, ovvero sugli interessi attivi del denaro presente in cassaforte. Una situazione che evidentemente non poteva assicurare uno sviluppo. Ecco perché abbiamo lavorato intensamente per elaborare un piano industriale che potesse offrire ad Amet delle prospettive migliori".
Una tappa fondamentale è certamente il ritorno alla produzione di energia elettrica. "Amet è una piccola realtà", ha affermato Mangione, "sarà sempre più difficile reggere il confronto con i colossi del settore nel trading di energia. Noi abbiamo stretto importanti sinergie, ad esempio con Acea di Roma, ma fin quando non torneremo a produrre energia saremo sempre costretti a un ruolo secondario. Il termovalorizzatore può rappresentare una grande chance; se però la Regione dovesse decidere di non autorizzare la realizzazione dell'impianto, fermo restando eventuali iniziative di carattere legale, siamo decisi a progettare altri impianti che possano consentirci di produrre energia da altre fonti rinnovabili. Abbiamo esperienza in questo settore e possiamo contare su partnership importanti, sarebbe un torto alla città non mettere a frutto questo know how".
Produzione di energia, dunque, al primo posto dei programmi futuri di Amet, ma anche offerta di servizi ad alta tecnologia. "Nelle scorse settimane abbiamo completato il primo anello, il più grande, di circa 4,5 chilometri, di fibra ottica", annuncia Mangione. "Utilizzeremo subito la banda larga per realizzare un impianto di video-sorveglianza da mettere a disposizione della polizia municipale e delle altre forze dell'ordine. Successivamente, però, sfrutteremo le potenzialità della fibra ottica per tele-controllare e tele-leggere i contatori e, inoltre, per offrire servizi ad alto contenuto tecnologico, come ad esempio l'internet veloce. Siamo certi che questi servizi possano rappresentare un importante new business per l'azienda".
Capitolo trasporto pubblico locale (tpl): "Stiamo potenziando il parco mezzi", ha illustrato il presidente. "Abbiamo ordinato quattro nuovi autobus, due dei quali elettrici, alimentati anche con l'energia solare, attraverso i pannelli fotovoltaici. La vera novità, però, è che intendiamo allargarci a tutto il territorio della nuova provincia, fornendo il servizio di tpl almeno ai grandi comuni della Bat. Riteniamo anche che possa essere creata una nuova Stp (società di trasporti provinciale) della nuova provincia". Nell'ambito dei trasporti, inoltre, Amet intende portare avanti il collegamento marittimo internazionale tra Trani e Dubrovnik, "e intendiamo realizzare un metrò del mare come alternativa al trasporto su gomma per collegare i centri della litoranea, in una fase iniziale almeno quelli tra Barletta e Bari".Nel corso dell'incontro con i giornalisti, il presidente di Amet ha inoltre annunciato la sottoscrizione di una convenzione con l'Università di Bari per la realizzazione di un master in "Gestione del lavoro e relazioni sindacali", una convenzione con l'Università di Lecce per il tirocinio formativo presso Amet per gli studenti del master in "Economia dei servizi pubblici locali", una convenzione con il Politecnico di Bari per l'istituzione presso Amet di un master in "Elettrotecnica" e l'apertura di un centro di ricerca, e poi l'apertura dell'azienda a tirocini formativi e stage promossi da enti di formazione, istituti scolastici e Sportello polifunzionale di Trani del Centro per l'Impiego per la Puglia.La conferenza stampa itinerante, che ha fatto tappa anche alla cabina primaria di via Andria, si è conclusa in via Montegrappa, nell'edificio acquistato da Amet dal fallimento di un'impresa edile.
"La nuova sede doveva sorgere in via Imbriani", ha spiegato Mangione, "sul suolo che abbiamo rilevato nell'ambito dell'acquisto del ramo d'azienda ex Enel. L'acquisto dell'edificio di via Montegrappa è stata però un'occasione che non ci siamo lasciati sfuggire e che, attraverso la vendita del suolo di via Imbriani, ci permetterà di ottenere un risparmio sulla realizzazione della nuova sede di circa 1,5 milioni di euro". Un piano dell'immobile di via Montegramma è intanto stato affittato alla Stp di Bari, mentre altri uffici sono stati dati in concessione ad Amet Iniziative e Gestioni Speciali, società detenuta al 100% da Amet. Il trasferimento della SpA nella nuova sede è previsto nel corso del 2006.