Vita di città
«AMET impoverita da scelte sbagliate e acquisti inutili»
Ci scrive Giangualano, ex presidente della municipalizzata
Trani - mercoledì 14 gennaio 2009
«Di fronte alle continue, e non certo esaltanti, notizie che provengono dalle cronache giornalistiche sull'AMET, un ex Presidente di lungo corso come me avrebbe preferito rinchiudersi in un sofferto silenzio, ma l'intatta passione sentimentale verso tale Azienda ed il (purtroppo) perdurante senso civico, mi spingono a questo breve intervento. Avrei anche preferito che "il tempo non fosse galantuomo" come invece recita un secolare proverbio, perché mi scorrono ancora in mente, tutte le allerte che attraverso manifesti, convegni ed articoli di stampa, come militante politico, avevo lanciato in difesa dell'AMET contro iniziative di amministratori venuti da chissà dove (e purtroppo nell'indifferenza e complicità quasi unanime) per raschiare un barile da me e dai miei predecessori lasciato fin troppo pieno. Ed allora mi vengono in mente in rapida sequenza il notevole prezzo pagato all'Enel per impianti obsoleti (come dimostrano i recenti black-out), l'acquisto di un fabbricato poi venduto, l'acquisto di un immobile parzialmente inutilizzato, l'abbandono di una Stazione di smistamento e di cavi già parzialmente posati di consistente valore, la creazione di fasulle Società collegate (AMETGAS, AMET ENERGIA, AMET inziative Speciali, ecc.) mai decollate e servite solo per distribuire indennità, consulenze, gigantografie per gas mai pervenuto, provvigioni finanziarie per mutui non necessari.
Tutto questo in una cornice culturale e politica che, in parte, è immersa nella nebbia di una complice indifferenza ed, in parte, attraverso le nomine di partito, predilige l'effimero piuttosto che gli investimenti strutturali, lo yes-man rispetto al manager capace, l'arroganza rispetto allo spirito di servizio verso i cittadini, l'auto-celebrazione rispetto al riconoscimento e valorizzazione del passato e dei suoi artefici. Certo forse sono lontani i tempi in cui, sotto la mia Presidenza, con Amministratori, Dirigenti e Dipendenti capaci ed appassionati, il patrimonio netto raddoppiava e gli utili si triplicavano in breve tempo, il Comune poteva godere di consistenti utili e di aumenti di valore della proprietà, il rapporto con i cittadini era idilliaco, come anche quello che regnava tra il Personale aziendale, ma non voglio cessare, quale libero spirito, di sperare che se non le mie iniziative, almeno qualche intervento Superiore, che come credente reputo possibile, possa modificare profondamente comportamenti non più sopportati dall'intera cittadinanza.
Se ciò miracolosamente avvenisse, avremmo sicuramente meno black-out, le bollette arriverebbero in tempo, i contatori elettronici registrerebbero i consumi effettivi e non in acconto, l'Amet farebbe prezzi più competitivi nel mercato libero, la cronaca tornerebbe, come nel passato, a darci finalmente buone notizie e referenze della nostra amata Azienda. Il tutto con l'auspicio che i cento anni appena compiuti, non siano gli anni terminali come nell'umana specie, ma siano una tappa per migliorare un'azienda approfittando di quanto le nuove tecnologie, impensabili fino a dieci anni fa, oggi mettono a disposizione.»
Dott. Francesco Giangualano
Tutto questo in una cornice culturale e politica che, in parte, è immersa nella nebbia di una complice indifferenza ed, in parte, attraverso le nomine di partito, predilige l'effimero piuttosto che gli investimenti strutturali, lo yes-man rispetto al manager capace, l'arroganza rispetto allo spirito di servizio verso i cittadini, l'auto-celebrazione rispetto al riconoscimento e valorizzazione del passato e dei suoi artefici. Certo forse sono lontani i tempi in cui, sotto la mia Presidenza, con Amministratori, Dirigenti e Dipendenti capaci ed appassionati, il patrimonio netto raddoppiava e gli utili si triplicavano in breve tempo, il Comune poteva godere di consistenti utili e di aumenti di valore della proprietà, il rapporto con i cittadini era idilliaco, come anche quello che regnava tra il Personale aziendale, ma non voglio cessare, quale libero spirito, di sperare che se non le mie iniziative, almeno qualche intervento Superiore, che come credente reputo possibile, possa modificare profondamente comportamenti non più sopportati dall'intera cittadinanza.
Se ciò miracolosamente avvenisse, avremmo sicuramente meno black-out, le bollette arriverebbero in tempo, i contatori elettronici registrerebbero i consumi effettivi e non in acconto, l'Amet farebbe prezzi più competitivi nel mercato libero, la cronaca tornerebbe, come nel passato, a darci finalmente buone notizie e referenze della nostra amata Azienda. Il tutto con l'auspicio che i cento anni appena compiuti, non siano gli anni terminali come nell'umana specie, ma siano una tappa per migliorare un'azienda approfittando di quanto le nuove tecnologie, impensabili fino a dieci anni fa, oggi mettono a disposizione.»
Dott. Francesco Giangualano