Enti locali
Amet Trani: «Rapporto corretto con dipendenti e sindacati»
Il presidente Gala sorpreso dall'intervento di alcune sigle sindacali
Trani - giovedì 29 ottobre 2009
«Mi sorprende parecchio la nota dei sindacati Filcem-Cgil, Flaesi-Cisl e Uil-Uilcem, che comunque, è bene evidenziarlo, nella giornata di ieri, mercoledì 28 ottobre, sono stati convocati dalla direzione aziendale unitamente a tutte le altre sigle sindacali per un incontro programmato per il 6 novembre. Nel comunicato stampa si parla di un'assemblea che si sarebbe tenuta il 22 ottobre e nel corso della quale i lavoratori dell'Amet (tutti?) avrebbero dato mandato alle suddette organizzazioni di intraprendere iniziative nei confronti della Direzione Aziendale, affinché, cito testualmente, "siano al più presto ripristinate relazioni industriali con confronti di merito sul futuro dell'Amet Trani".
Tutto ciò mi sorprende in quanto dieci giorni prima, il 12 ottobre, su mia iniziativa, tutti i dipendenti di Amet sono stati convocati in un incontro per delle comunicazioni aziendali, nel corso del quale, dopo aver discusso di una questione organizzativa, ho personalmente reso noto a tutti i presenti le strategie portate avanti dalla direzione aziendale circa il futuro del ramo d'azienda "Vendita" e circa l'ipotesi di acquisto di un immobile da destinare a nuova sede. Ho risposto con grande serenità a tutte le domande e nessuno, e sottolineo nessuno, mi è sembrato insoddisfatto dell'esito di quell'incontro. A questo punto sarei curioso di capire quanti dipendenti di Amet hanno dato mandato ai tre sindacati di intraprendere iniziative nei confronti della Direzione Aziendale e, soprattutto, se gli stessi erano presenti all'assemblea visto il vivo interesse sull'argomento manifestato solo dieci giorni dopo.
Il consiglio di amministrazione che presiedo ha cercato sempre di essere trasparente e corretto nei confronti di tutti i dipendenti di Amet, la vera forza di questa azienda, e dei sindacati che li rappresentano. Infatti non mi risulta che agli atti vi siano richieste di qualsiasi genere rimaste inevase. Anche in assenza di precisi obbligi previsti dal contratto nazionale abbiamo cercato di soddisfare tutte le richieste. Invero devo sottolineare come numerose siano state le richieste di incontri ed informazioni da parte della Rsu e numerosi i relativi incontri, mentre non mi risulta analoga attività, per la verità solo due ed in occasioni annuali per la determinazione del premio di risultato, da parte delle tre sigle che oggi contestano le relazioni sindacali. Uno dei motivi, infatti, che alimenta la mia sensazione di sorpresa è proprio l'irritualità nell'agire da parte delle tre sigle sindacali che avrebbero avuto giusta legittimazione a chiedere il ripristino delle relazioni sindacali qualora le stesse fossero mai state avviate prima e interrotte dopo. Ma da parte loro è mancata proprio l'alimentazione, non è corretto quindi parlare di black-out, se proprio vogliamo buttarla sul tecnico.
Quanto al Piano Industriale, la direzione aziendale aveva già avvertito, seppure verbalmente, la Rsu, che correttamente non disconosce, delle difficoltà oggettive nella presentazione del documento entro il mese di settembre a causa delle procedure ancora in itinere di altre strategie aziendali, senza parlare del Decreto Legge 135/09, che a giorni approderà in Senato, una riforma sull'affidamento dei servizi pubblici locali di rilevanza economica a cui il piano industriale non potrà non essere adeguato. Portare il documento all'attenzione delle organizzazioni sindacali e, quindi, dei dipendenti resta chiaramente una nostra priorità.
Non intendo replicare alle accuse marcatamente politiche contenute nel comunicato stampa, vorrei però solo evidenziare che parlando di assenza di investimenti sulla rete elettrica le sigle Filcem-Cgil, Flaesi-Cisl e Uil-Uilcem dimostrano, evidentemente, di non conoscere la realtà aziendale e di non ricevere sufficienti ed adeguate informazioni dai loro iscritti. Ai personaggi politici che si ostinano a gettare fango su Amet non intendo più rispondere. Se lo riterrà opportuno, sarà il nostro socio a farlo. Tanto si doveva per il rispetto e la trasparenza che ha sempre contraddistinto l'operato di questo management».
Lucio Gala
Presidente Amet Trani
Tutto ciò mi sorprende in quanto dieci giorni prima, il 12 ottobre, su mia iniziativa, tutti i dipendenti di Amet sono stati convocati in un incontro per delle comunicazioni aziendali, nel corso del quale, dopo aver discusso di una questione organizzativa, ho personalmente reso noto a tutti i presenti le strategie portate avanti dalla direzione aziendale circa il futuro del ramo d'azienda "Vendita" e circa l'ipotesi di acquisto di un immobile da destinare a nuova sede. Ho risposto con grande serenità a tutte le domande e nessuno, e sottolineo nessuno, mi è sembrato insoddisfatto dell'esito di quell'incontro. A questo punto sarei curioso di capire quanti dipendenti di Amet hanno dato mandato ai tre sindacati di intraprendere iniziative nei confronti della Direzione Aziendale e, soprattutto, se gli stessi erano presenti all'assemblea visto il vivo interesse sull'argomento manifestato solo dieci giorni dopo.
Il consiglio di amministrazione che presiedo ha cercato sempre di essere trasparente e corretto nei confronti di tutti i dipendenti di Amet, la vera forza di questa azienda, e dei sindacati che li rappresentano. Infatti non mi risulta che agli atti vi siano richieste di qualsiasi genere rimaste inevase. Anche in assenza di precisi obbligi previsti dal contratto nazionale abbiamo cercato di soddisfare tutte le richieste. Invero devo sottolineare come numerose siano state le richieste di incontri ed informazioni da parte della Rsu e numerosi i relativi incontri, mentre non mi risulta analoga attività, per la verità solo due ed in occasioni annuali per la determinazione del premio di risultato, da parte delle tre sigle che oggi contestano le relazioni sindacali. Uno dei motivi, infatti, che alimenta la mia sensazione di sorpresa è proprio l'irritualità nell'agire da parte delle tre sigle sindacali che avrebbero avuto giusta legittimazione a chiedere il ripristino delle relazioni sindacali qualora le stesse fossero mai state avviate prima e interrotte dopo. Ma da parte loro è mancata proprio l'alimentazione, non è corretto quindi parlare di black-out, se proprio vogliamo buttarla sul tecnico.
Quanto al Piano Industriale, la direzione aziendale aveva già avvertito, seppure verbalmente, la Rsu, che correttamente non disconosce, delle difficoltà oggettive nella presentazione del documento entro il mese di settembre a causa delle procedure ancora in itinere di altre strategie aziendali, senza parlare del Decreto Legge 135/09, che a giorni approderà in Senato, una riforma sull'affidamento dei servizi pubblici locali di rilevanza economica a cui il piano industriale non potrà non essere adeguato. Portare il documento all'attenzione delle organizzazioni sindacali e, quindi, dei dipendenti resta chiaramente una nostra priorità.
Non intendo replicare alle accuse marcatamente politiche contenute nel comunicato stampa, vorrei però solo evidenziare che parlando di assenza di investimenti sulla rete elettrica le sigle Filcem-Cgil, Flaesi-Cisl e Uil-Uilcem dimostrano, evidentemente, di non conoscere la realtà aziendale e di non ricevere sufficienti ed adeguate informazioni dai loro iscritti. Ai personaggi politici che si ostinano a gettare fango su Amet non intendo più rispondere. Se lo riterrà opportuno, sarà il nostro socio a farlo. Tanto si doveva per il rispetto e la trasparenza che ha sempre contraddistinto l'operato di questo management».
Lucio Gala
Presidente Amet Trani