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Anche a Trani l'iniziativa "Denuclearizziamoci"

Legambiente propone una delibera comunale

«Il Governo italiano, nonostante il chiaro "NO" al nucleare espresso nel Referendum del 1987, sembra deciso a riaprire la stagione nucleare in Italia con l'obiettivo di produrre il 25% dell'energia elettrica dall'atomo. Per raggiungere questo obiettivo nel nostro Paese si dovranno localizzare e costruire almeno 8 centrali nucleari simili a quella in costruzione attualmente in Finlandia, la più grande al mondo. Tra qualche mese partirà la triste roulette russa legata alle scelte centralistiche nazionali che indurranno le comunità locali ‘sorteggiate' per la localizzazione delle centrali o dei siti di stoccaggio delle scorie, ad intraprendere energiche battaglie per contrastare la dissennata ed anacronistica scelta energetica nucleare. Riteniamo che questa scelta sia estremamente dannosa per lo sviluppo del nostro Paese.

Il nucleare, a 22 anni dall'incidente di Chernobyl, non solo pone ancora gravissimi problemi di sicurezza, ma è anche una fonte energetica costosa, che non abbasserà affatto la bolletta energetica nazionale, non ridurrà la nostra dipendenza dall'estero e non ci permetterà di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni di gas serra prevista dall'accordo europeo 20-20-20 (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici).

Se l'Italia decidesse di puntare sul nucleare, causa le ingentissime risorse necessarie per sostenere questa avventura, abbandonerebbe qualsiasi investimento per lo sviluppo delle rinnovabili e per il miglioramento dell'efficienza, che sono invece le soluzioni più immediate ed efficaci per recuperare i ritardi rispetto agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici, e rinuncerebbe alla costruzione di quel sistema imprenditoriale innovativo e diffuso in grado di competere sul mercato globale, che ad esempio in Germania occupa ormai 250.000 lavoratori.

E' per questi motivi che la nostra associazione ha deciso di promuovere presso tutti i Comuni, le Province e le Regioni d'Italia una campagna nazionale per la dichiarazione dei territori "denuclearizzati", che sono contrari alla produzione di energia dall'atomo, rinunceranno ad ospitare centrali nucleari e garantiranno la massima trasparenza e partecipazione nel processo di individuazione di siti di stoccaggio per i rifiuti radioattivi, derivanti anche dal decommissioning delle centrali dismesse dopo il referendum del 1987.

La Legambiente, in tutto il territorio nazionale, sta attuando l'iniziativa ‘denuclearizziamoci' che intende far adottare alle amministrazioni locali i provvedimenti necessari ad impedire, nell'ambito dei territori comunali, provinciali, regionali, l'installazione di centrali nucleari o la localizzazione di siti per lo stoccaggio dei materiali radioattivi. Nella consapevolezza che le scelte energetiche effettuate a livello nazionale non debbano essere penalizzanti e pericolose per le comunità locali senza che le stesse abbiano avuto la possibilità di manifestare il proprio consenso, il Circolo di Trani della Legambiente ha provveduto ad inoltrare al Sindaco, dott. Giuseppe Tarantini, una proposta di delibera che, se approvata, potrebbe costituire un concreto atto amministrativo per contrastare la possibilità che sul suolo comunale possano essere installate centrali o ubicati i siti di stoccaggio per lo smaltimento delle scorie nucleari. Lo stesso iter sta per essere percorso dal Comune di Andria e dalla Provincia di Bari. Quest'ultima con delibera di Giunta, ha già espresso il dissenso alla nuclearizzazione del territorio provinciale e si appresta alla definitiva approvazione della stessa in sede di Consiglio Provinciale. Purtroppo la Provincia BAT, non ancora attiva e funzionante, è esclusa da tale atto amministrativo e pertanto, si rendono necessari provvedimenti più efficaci a livello comunale.

Aggiungiamo che purtroppo, il territorio comunale di Trani, per la sua connotazione morfologica caratterizzata dall'abbondanza di cave dismesse e di siti degradati abbandonati, ben si presta all'individuazione di siti per lo stoccaggio legale o illegale di scorie radioattive. Tale motivazione, da sola, sarebbe sufficiente per motivare sensatamente l'approvazione della proposta di delibera approntata dalla Legambiente.»

Legambiente Trani
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