Turismo
Anche Trani ha il suo Castel del Monte: in formato mignon
Torre Lamadoro adesso è una residenza privata
Trani - lunedì 3 gennaio 2011
Nelle campagne tranesi esistono autentiche meraviglie architettoniche e di grande pregio, in molti casi sconosciute ed in stato di abbandono. Andando ben oltre i confini della città e del suo centro urbano, è possibile imbattersi in Torre Lamadoro, un edificio identico nell'aspetto a Castel del Monte, tanto da sembrarne la riproduzione in miniatura.
La torre sorge in una radura a 100 metri dal tratturo Barletta- Grumo. Per raggiungerla si parte da via Vecchia Corato. Superando il ponte che sovrasta l'autostrada A14 ci si ritrova su strada vicinale Torricella. Proseguendo, bisogna imboccare strada vicinale Beltrani dove è possibile ammirare la bellissima masseria Melodia (villa settecentesca con annessa masseria di impianto medievale). Imboccando poi via Santa Chiara c'è una strada costellata da ulivi secolari. Su questo sentiero si incontrano numerosi jazzi (particolari recinti per pecore di uso comune nel territorio della Murgia, destinati al ricovero temporaneo delle pecore durante il lungo viaggio della transumanza). Da qui bisogna imboccare una traversa a destra che porta su un sentiero alberato dove la natura fa sentire il suo profumo. E da lontano si può scorgere la meravigliosa torre.
L'aspetto architettonico è semplice: un edificio di tufo a forma quadrangolare. Su ciascuno dei quattro angoli c'è una torre a pianta ottagonale costruita con pietra bianca di Trani. Si sviluppa su due piani collegati con una scala a chiocciola in pietra, posta in una delle torri che porta fino ai tetti.
Una delle prime a ricordare i beni dimenticati della campagna tranese è stata l'architetto Francesca Onesti nel libro La Campagna di Trani finito di stampare nel 1999. Nel diciottesimo secolo Torre Lamadoro era un presidio di guardia di proprietà della Dogana per il controllo del movimento dei greggi che per oltre cinque secoli hanno effettuato la transumanza nei tratturi di Trani. Nel suo libro l'architetto Onesti descrive la torre in buono stato di conservazione ma abbandonata. Oggi non è più così. Da alcuni anni Torre Lamadoro è stata acquisita da una famiglia di origine andriese che vive nella torre, completamente riammodernata: c'è l'impianto idraulico, la corrente elettrica, il telefono e persino internet. Un esempio della modernizzazione del territorio rurale e del recupero di edifici storici di grande valore storico ed architettonico.
Per il rispetto della proprietà privata non è possibile entrare nella torre ma i proprietari ci descrivono lo spettacolo visibile dal terrazzo muniti di cannocchiale: da un lato la Cattedrale di Trani, dall'altro il castello federiciano costruito su una collina delle Murge occidentali.
Le foto di Torre Lamadoro sono state scattate da Antonio Tupputi.
La torre sorge in una radura a 100 metri dal tratturo Barletta- Grumo. Per raggiungerla si parte da via Vecchia Corato. Superando il ponte che sovrasta l'autostrada A14 ci si ritrova su strada vicinale Torricella. Proseguendo, bisogna imboccare strada vicinale Beltrani dove è possibile ammirare la bellissima masseria Melodia (villa settecentesca con annessa masseria di impianto medievale). Imboccando poi via Santa Chiara c'è una strada costellata da ulivi secolari. Su questo sentiero si incontrano numerosi jazzi (particolari recinti per pecore di uso comune nel territorio della Murgia, destinati al ricovero temporaneo delle pecore durante il lungo viaggio della transumanza). Da qui bisogna imboccare una traversa a destra che porta su un sentiero alberato dove la natura fa sentire il suo profumo. E da lontano si può scorgere la meravigliosa torre.
L'aspetto architettonico è semplice: un edificio di tufo a forma quadrangolare. Su ciascuno dei quattro angoli c'è una torre a pianta ottagonale costruita con pietra bianca di Trani. Si sviluppa su due piani collegati con una scala a chiocciola in pietra, posta in una delle torri che porta fino ai tetti.
Una delle prime a ricordare i beni dimenticati della campagna tranese è stata l'architetto Francesca Onesti nel libro La Campagna di Trani finito di stampare nel 1999. Nel diciottesimo secolo Torre Lamadoro era un presidio di guardia di proprietà della Dogana per il controllo del movimento dei greggi che per oltre cinque secoli hanno effettuato la transumanza nei tratturi di Trani. Nel suo libro l'architetto Onesti descrive la torre in buono stato di conservazione ma abbandonata. Oggi non è più così. Da alcuni anni Torre Lamadoro è stata acquisita da una famiglia di origine andriese che vive nella torre, completamente riammodernata: c'è l'impianto idraulico, la corrente elettrica, il telefono e persino internet. Un esempio della modernizzazione del territorio rurale e del recupero di edifici storici di grande valore storico ed architettonico.
Per il rispetto della proprietà privata non è possibile entrare nella torre ma i proprietari ci descrivono lo spettacolo visibile dal terrazzo muniti di cannocchiale: da un lato la Cattedrale di Trani, dall'altro il castello federiciano costruito su una collina delle Murge occidentali.
Le foto di Torre Lamadoro sono state scattate da Antonio Tupputi.