Scuola e Lavoro
Andrea Iacomini, portavoce nazionale Unicef, ai giovanissimi di Trani:"Imparate a riconoscere gli eroi"
Nell’Istituto Comprensivo BRPD un incontro sulle missioni nel mondo e il ruolo dei media
Trani - martedì 17 dicembre 2024
9.12
Nonostante la mortalità infantile negli ultimi anni sia notevolmente calata, c'è ancora molto lavoro da fare per garantire a tutti i bambini del mondo quelli che dovrebbero essere i loro diritti fondamentali e inalienabili.
Questa una delle tante profonde considerazioni emerse durante il prezioso incontro che il portavoce nazionale di UNICEF Italia, Andrea Iacomini, ha tenuto con le classi 2A, 2D, 3B e 3G della scuola secondaria di primo grado dell'iIstituto Comprensivo "Rocca Bovio Palumbo D'Annunzio" nell'Auditorium del plesso Rocca.
Si è trattata di un'occasione preziosa per conoscere non solo le missioni umanitarie promosse dall'Unicef, ma anche per riflettere su come molto spesso i mass media, dando spazio a notizie frivole, distolgano il nostro sguardo da comunicati che non dovrebbero 'sgomitare' per essere pubblicati, ma che dovrebbero indurci a riflettere seriamente sulle tragedie che ogni giorno si consumano nel mondo spegnendo milioni di vite umane, soprattutto di bambini innocenti.
Andrea Iacomini ha anche aiutato gli alunni a riflettere su quali personaggi oggi possano essere definiti "eroi", facendo notare con quale difficoltà ci si debba misurare per giungere a qualche nome da individuare come, ad esempio, quelli di papa Francesco o della scrittrice Malala.
In passato, invece, erano molti gli eroi che attivamente riuscivano a far riflettere l'opinione pubblica su questioni importanti;
basti pensare, ad esempio, a Martin Luther King, a Madre Teresa di Calcutta o a Ghandi.
Per finire, poi, il portavoce nazionale UNICEF ha raccontato della sua ultima e recentissima missione in Ucraina, laddove si è dovuto scontrare con la paura reale e concreta del pericolo imminente, del sentirsi in bilico tra la vita e la morte, ogni qual volta sentiva risuonare prepotenti quelle assordanti sirene che annunciavano imminenti i raid aerei. Quella è la stessa sconcertante condizione in cui molti adulti e bambini sono costretti a vivere ogni giorno, purtroppo.
"Il mio nome è mai più", il titolo di una canzone del 2004 di Jovanotti, Ligabue e Piero Pelù, è stato infine citato dell'illustre ospite per scuotere le coscienze e per ricordare che adesso, più che mai, dovremmo tutti attivarci per gridare il nostro forte no alla guerra. All'incontro con i ragazzi della scuola secondaria è seguito quello con gli alunni di scuola primaria dell'Istituto Comprensivo RBPD, i quali hanno potuto, attraverso il gioco e il disegno, riflettere su quali siano i normali desideri dei bambini nelle zone di pace e sulla differenza rispetto a quelli dei bambini che vivono nelle zone di guerra, i quali hanno come desiderio principale quello di poter dormire senza essere svegliati dalle sirene per scendere nei bunker. Un modo semplice ed immediato per far comprendere quanto il valore della pace sia importante e per investire sulle giovani generazioni al fine di costruire un futuro migliore.
Questa una delle tante profonde considerazioni emerse durante il prezioso incontro che il portavoce nazionale di UNICEF Italia, Andrea Iacomini, ha tenuto con le classi 2A, 2D, 3B e 3G della scuola secondaria di primo grado dell'iIstituto Comprensivo "Rocca Bovio Palumbo D'Annunzio" nell'Auditorium del plesso Rocca.
Si è trattata di un'occasione preziosa per conoscere non solo le missioni umanitarie promosse dall'Unicef, ma anche per riflettere su come molto spesso i mass media, dando spazio a notizie frivole, distolgano il nostro sguardo da comunicati che non dovrebbero 'sgomitare' per essere pubblicati, ma che dovrebbero indurci a riflettere seriamente sulle tragedie che ogni giorno si consumano nel mondo spegnendo milioni di vite umane, soprattutto di bambini innocenti.
Andrea Iacomini ha anche aiutato gli alunni a riflettere su quali personaggi oggi possano essere definiti "eroi", facendo notare con quale difficoltà ci si debba misurare per giungere a qualche nome da individuare come, ad esempio, quelli di papa Francesco o della scrittrice Malala.
In passato, invece, erano molti gli eroi che attivamente riuscivano a far riflettere l'opinione pubblica su questioni importanti;
basti pensare, ad esempio, a Martin Luther King, a Madre Teresa di Calcutta o a Ghandi.
Per finire, poi, il portavoce nazionale UNICEF ha raccontato della sua ultima e recentissima missione in Ucraina, laddove si è dovuto scontrare con la paura reale e concreta del pericolo imminente, del sentirsi in bilico tra la vita e la morte, ogni qual volta sentiva risuonare prepotenti quelle assordanti sirene che annunciavano imminenti i raid aerei. Quella è la stessa sconcertante condizione in cui molti adulti e bambini sono costretti a vivere ogni giorno, purtroppo.
"Il mio nome è mai più", il titolo di una canzone del 2004 di Jovanotti, Ligabue e Piero Pelù, è stato infine citato dell'illustre ospite per scuotere le coscienze e per ricordare che adesso, più che mai, dovremmo tutti attivarci per gridare il nostro forte no alla guerra. All'incontro con i ragazzi della scuola secondaria è seguito quello con gli alunni di scuola primaria dell'Istituto Comprensivo RBPD, i quali hanno potuto, attraverso il gioco e il disegno, riflettere su quali siano i normali desideri dei bambini nelle zone di pace e sulla differenza rispetto a quelli dei bambini che vivono nelle zone di guerra, i quali hanno come desiderio principale quello di poter dormire senza essere svegliati dalle sirene per scendere nei bunker. Un modo semplice ed immediato per far comprendere quanto il valore della pace sia importante e per investire sulle giovani generazioni al fine di costruire un futuro migliore.