Vita di città
Antenne telefoniche, anche i Verdi intervengono sulla vicenda
«Richieste inascoltate per 12 anni, attendiamo risposte dall'attuale amministrazione»
Trani - mercoledì 9 settembre 2015
7.00
Continua a rimanere al centro dell'interesse la questione delle antenne di telefonia mobile presenti in città, in particolare sui rischi derivanti dalle emissioni elettromagnetiche, tanto da spingere i Verdi a far chiarezza considerati i «recenti interventi di ex amministratori».
«Il Comune di Trani - scrivono gli esponenti Michele di Gregorio e Francesco Laurora - si è dotato fin dal 30.3.2004 del c.d. "Regolamento per l'insediamento urbanistico e territoriale degli impianti per la telefonia mobile per telecomunicazioni radiotelevisive e minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici". Con la delibera n. 37 del 25.5.2005 il Comune di Trani approvava inoltre il c.d. "Piano di installazione Comunale per le dislocazioni delle stazioni Radiobase". In pratica con questi due strumenti regolamentari il Comune di Trani avrebbe dovuto disciplinare il fenomeno della proliferazione selvaggia delle antenne in città ed in periferia. Ed in effetti successivamente sono state stipulate alcune convenzioni con i gestori per l'installazione di antenne in giro per la città il cui simbolo è quella installata nel campetto allora gestito dalla Parrocchia di S. Giuseppe in via Falcone. Tuttavia il Regolamento approvato prevedeva una serie di incombenze a carico dei gestori che periodicamente il Comune avrebbe dovuto verificare quali: la mappatura annuale delle aree interessate dalla installazione delle antenne, l'aggiornamento del Piano di installazione, l'istituzione del Forum consultivo con Asl ed Arpa, la redazione del catasto delle antenne etc!
Di particolare rilievo però - e qui arrivano al nocciolo della questione - è il monitoraggio delle emissioni, ovvero la verifica il livello di inquinamento elettromagnetico proveniente dagli impianti a proposito delle quali abbiamo segnalato, da sempre, la possibilità di sottoscrivere apposite convenzioni per ricevere dall'Arpa le idonee centraline di controllo. Ma questa richiesta, come tante altre, sono rimaste inascoltate da parte degli amministratori che si sono succeduti negli ultimi 12 anni al comando della città. In questa città, inoltre, è accaduto, cosa assurda per delle multinazionali, che le stesse società fossero morose di decine di migliaia di euro, nell'inattività totale di chi ha disamministrato la città fino al maggio 2015, per il mancato pagamento dei canoni di locazione previsto per i terreni dove sono allocate le antenne. Naturalmente a tutte le suddette sollecitazioni non abbiamo ricevuto dai vecchi amministratori mai nessun tipo di riscontro ed i cittadini hanno assistito al paradosso che le antenne aumentavano ed i gestori non pagavano i canoni dovuti. Ecco questo è lo stato reale delle cose che i vecchi amministratori hanno lasciato in eredità alla nuova amministrazione.
Per fortuna – concludono fiduciosi - a maggio "qualcosa" è cambiato ed ora sarà onere della nuova amministrazione, che vi provvederà senza alcun ritardo e senza alcuna remora, porre rimedio a tutte le suddette inadempienze degli ultimi dodici anni!».
«Il Comune di Trani - scrivono gli esponenti Michele di Gregorio e Francesco Laurora - si è dotato fin dal 30.3.2004 del c.d. "Regolamento per l'insediamento urbanistico e territoriale degli impianti per la telefonia mobile per telecomunicazioni radiotelevisive e minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici". Con la delibera n. 37 del 25.5.2005 il Comune di Trani approvava inoltre il c.d. "Piano di installazione Comunale per le dislocazioni delle stazioni Radiobase". In pratica con questi due strumenti regolamentari il Comune di Trani avrebbe dovuto disciplinare il fenomeno della proliferazione selvaggia delle antenne in città ed in periferia. Ed in effetti successivamente sono state stipulate alcune convenzioni con i gestori per l'installazione di antenne in giro per la città il cui simbolo è quella installata nel campetto allora gestito dalla Parrocchia di S. Giuseppe in via Falcone. Tuttavia il Regolamento approvato prevedeva una serie di incombenze a carico dei gestori che periodicamente il Comune avrebbe dovuto verificare quali: la mappatura annuale delle aree interessate dalla installazione delle antenne, l'aggiornamento del Piano di installazione, l'istituzione del Forum consultivo con Asl ed Arpa, la redazione del catasto delle antenne etc!
Di particolare rilievo però - e qui arrivano al nocciolo della questione - è il monitoraggio delle emissioni, ovvero la verifica il livello di inquinamento elettromagnetico proveniente dagli impianti a proposito delle quali abbiamo segnalato, da sempre, la possibilità di sottoscrivere apposite convenzioni per ricevere dall'Arpa le idonee centraline di controllo. Ma questa richiesta, come tante altre, sono rimaste inascoltate da parte degli amministratori che si sono succeduti negli ultimi 12 anni al comando della città. In questa città, inoltre, è accaduto, cosa assurda per delle multinazionali, che le stesse società fossero morose di decine di migliaia di euro, nell'inattività totale di chi ha disamministrato la città fino al maggio 2015, per il mancato pagamento dei canoni di locazione previsto per i terreni dove sono allocate le antenne. Naturalmente a tutte le suddette sollecitazioni non abbiamo ricevuto dai vecchi amministratori mai nessun tipo di riscontro ed i cittadini hanno assistito al paradosso che le antenne aumentavano ed i gestori non pagavano i canoni dovuti. Ecco questo è lo stato reale delle cose che i vecchi amministratori hanno lasciato in eredità alla nuova amministrazione.
Per fortuna – concludono fiduciosi - a maggio "qualcosa" è cambiato ed ora sarà onere della nuova amministrazione, che vi provvederà senza alcun ritardo e senza alcuna remora, porre rimedio a tutte le suddette inadempienze degli ultimi dodici anni!».