Vita di città
Antenne telefoniche, De Simone: «Pronto a sentire l'Autorità Giudiziaria»
L'ex vice-sindaco, dopo quattro solleciti all'amministrazione, attende risposte
Trani - martedì 8 settembre 2015
7.40
Continua a mantenere alto l'interesse sul problema antenne il professor Giuseppe De Simone, ex vice sindaco della città di Trani, che nella giornata di ieri ha protocollato in Comune il quarto sollecito, rivolto all'attuale amministrazione, ad interessarsi al tema. Purtroppo, da Bottaro e dalla sua squadra, nessuna risposta, comportamento forse dovuto anche alla prolungata assenza in giunta di un referente per le tematiche ambientali.
Per questo motivo, nell'ultimo documento, De Simone ha segnalato la volontà, allo scadere del quindicesimo giorno dall'invio della nota, di rivolgersi all'Autorità Giudiziaria e all'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, al fine di accertare la sussistenza di responsabilità. De Simone ha, inoltre, consigliato al Comune di affidare la propria tutela, nel risolvere la controversia creata dall'ingiusto rinnovo della concessione alle società di telefonia, ad un professionista di consolidata esperienza in materia ambientale, urbanistica e contrattualistica.
Quattro, ricordiamo, sono i problemi rilevati da De Simone nell'accordo firmato dal commissario Iaculli. Il primo riguarda la data: a soli tre giorni dall'effettiva elezione di Amedeo Bottaro, la decisione della Iaculli di rinnovare ai gestori di telefonia il contratto sarebbe priva di una volontà politica della nuova amministrazione. In secondo luogo, l'amministrazione uscente ha sempre rifiutato di rinnovare il contratto per nove anni a un canone ridotto.
Infatti, per ciò che concerne l'area di via Falcone, ovvero l'ex campetto della Chiesa di San Giuseppe, l'ex assessore all'ambiente, per motivi di ordine tecnico (l'istallazione dell'antenna nel campetto non è mai stata autorizzata dal consiglio comunale o dalla giunta, ma con un atto monocratico palesemente illegittimo) e di opportunità (un gestore in una conferenza si è lamentato di essere stato penalizzato, pur avendo presentato domanda prima di altri) aveva deciso di prorogare il servizio a determinate condizioni: a spese dei gestori il ripristino del campo da gioco, la pulizia di tutte le zone interessate, di versare il dovuto senza alcuna riduzione e di spostare l'antenna su semplice richiesta del Comune, qualora fosse individuata un'area idonea (ed erano state indicate diverse aree).
Inoltre, la delibera non riporta il parere dell'Arpa e neppure dell'assessorato all'ambiente regionale. Infine il nuovo contratto che l'amministrazione comunale dovrà sottoscrivere non potrà non sottostare al regolamento edilizio deliberato dal consiglio comunale nel 2006, il quale vieta di istallare impianti e servizi della telefonia cellulare all'interno del perimetro del centro abitato, né all'esterno di tale perimetro, sulla copertura e in adiacenza ad edifici.
Per questo motivo, nell'ultimo documento, De Simone ha segnalato la volontà, allo scadere del quindicesimo giorno dall'invio della nota, di rivolgersi all'Autorità Giudiziaria e all'Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, al fine di accertare la sussistenza di responsabilità. De Simone ha, inoltre, consigliato al Comune di affidare la propria tutela, nel risolvere la controversia creata dall'ingiusto rinnovo della concessione alle società di telefonia, ad un professionista di consolidata esperienza in materia ambientale, urbanistica e contrattualistica.
Quattro, ricordiamo, sono i problemi rilevati da De Simone nell'accordo firmato dal commissario Iaculli. Il primo riguarda la data: a soli tre giorni dall'effettiva elezione di Amedeo Bottaro, la decisione della Iaculli di rinnovare ai gestori di telefonia il contratto sarebbe priva di una volontà politica della nuova amministrazione. In secondo luogo, l'amministrazione uscente ha sempre rifiutato di rinnovare il contratto per nove anni a un canone ridotto.
Infatti, per ciò che concerne l'area di via Falcone, ovvero l'ex campetto della Chiesa di San Giuseppe, l'ex assessore all'ambiente, per motivi di ordine tecnico (l'istallazione dell'antenna nel campetto non è mai stata autorizzata dal consiglio comunale o dalla giunta, ma con un atto monocratico palesemente illegittimo) e di opportunità (un gestore in una conferenza si è lamentato di essere stato penalizzato, pur avendo presentato domanda prima di altri) aveva deciso di prorogare il servizio a determinate condizioni: a spese dei gestori il ripristino del campo da gioco, la pulizia di tutte le zone interessate, di versare il dovuto senza alcuna riduzione e di spostare l'antenna su semplice richiesta del Comune, qualora fosse individuata un'area idonea (ed erano state indicate diverse aree).
Inoltre, la delibera non riporta il parere dell'Arpa e neppure dell'assessorato all'ambiente regionale. Infine il nuovo contratto che l'amministrazione comunale dovrà sottoscrivere non potrà non sottostare al regolamento edilizio deliberato dal consiglio comunale nel 2006, il quale vieta di istallare impianti e servizi della telefonia cellulare all'interno del perimetro del centro abitato, né all'esterno di tale perimetro, sulla copertura e in adiacenza ad edifici.