Vita di città
Appalti pubblici, Bottaro: «Abbiamo fatto della legalità il nostro biglietto da visita»
Siglato il patto d'intesa con i sindacati per contrastare mafia e sfruttamento sul lavoro
Trani - sabato 23 giugno 2018
10.34
Contrastare l'utilizzo del lavoro nero e qualsiasi forma di lavoro irregolare e illegalità diffuse. E' questo in sintesi lo scopo del protocollo d'intesa in materia d'appalti siglato a Palazzo di Città tra il sindaco Amedeo Bottaro e Giuseppe Deleonardis, segretario generale Cgil Bat; Vito De Mario, segretario comunale Cgil; Giuseppe Boccuzzi, segretario generale Cisl Bari-Bat; Antonia Sinisi, coordinatrice Cisl Bat; Luigi De Ceglie, segretario comunale Cisl; Vincenzo Posa, coordinatore Uil Bat; Domenico Cognetti, segretario comunale Uil. L'obiettivo che s'intende perseguire è la collaborazione della parti coinvolte affinché si attuino tutti una serie di servizi e strumenti volti ad abbattere la mafia e lo sfruttamento sul lavoro. Ma non solo. Con il patto s'intendono conseguire livelli di sviluppo compatibili con l'ambiente; creare nuovi posti di lavoro; conservare i posti di lavoro esistenti e i diritti contrattuali ed offrire opportunità di esplicazione del saper fare impresa sui versanti della organizzazione e della innovazione tecnologica.
«Il Comune di Trani – ha commentato il sindaco – ha fatto con la mia Amministrazione della legalità il suo biglietto da visita. Gli appalti adesso avvengono su piattaforme telematiche, cosa mai fatta prima. Tutto avviene con maggiore trasparenza e dell'assoluta legalità, così come ci chiedono i cittadini. Addirittura, facciamo gli avvisi pubblici per selezionare i membri delle commissioni di gara. Dopo aver fatto un'istruttoria e aver individuato i profili, in caso di parità di requisiti facciamo sorteggio pubblico. Sono cose che la città non aveva mai visto fino ad ora e io ne vanto particolarmente fiero».
«Si tratta di una battaglia che abbiamo intrapreso oltre un anno e mezzo fa e nella quale ci stiamo scontrando con alcune resistenze da parte di altre amministrazioni», spiegano Giuseppe Deleonardis, segretario generale Cgil Bat, Giuseppe Boccuzzi, segretario Cisl Bari eVincenzo Posa, coordinatore Uil Puglia. «Siamo, intanto, contenti di aver centrato l'obiettivo a Trani, secondo comune della Bat dopo Bisceglie dove riusciamo a giungere ad un accordo, e primo dei tre co-capoluoghi dove la discussione è ancora ferma la palo. A Barletta, visto il cambio di amministrazione, confidiamo sulla sensibilità del nuovo sindaco rispetto al tema. Ad Andria, purtroppo, con Giorgino, e quindi con la Bat, visto il suo ruolo da presidente dell'ente la discussione non decolla. Speriamo che la firma a Trani possa fare da apripista verso il raggiungimento dell'obiettivo finale e cioè di coprire a tappeto tutto il territorio con questa nuova logica di gestione degli appalti pubblici».
«Con questo protocollo Cgil, Cisl e Uil costruiscono un avamposto contro queste forme di illegalità diffuse - proseguono i tre sindacalisti - e per questo abbiamo messo al centro la qualità del lavoro e del fare impresa, che significa anche lotta senza sconti all'odioso fenomeno dei contratti collettivi pirata applicati, che mortificano i lavoratori degli appalti, che soprattutto nell'edilizia, stanno assumendo situazioni applicative preoccupanti. Mafia, sfruttatori del lavoro e cooperative spurie, con questo protocollo, avranno vita dura ad intrufolarsi negli appalti. Il protocollo è frutto di una collaborazione tra Cgil Cisl e Uil, ed ha come obiettivo di contrastare il lavoro nero e irregolare unitamente a garantire il rispetto di quanto previsto dai ccnl sottoscritti dalle organizzazioni sindacali in materia di diritti dei lavoratori compresa la cosiddetta clausola sociale. Il Protocollo andrà ad implementare le norme del nuovo codice degli Appalti (Decreto Legislativo n. 50 del 18 aprile 2016) con prescrizioni operative che tendono a ridurre fortemente i criteri di discrezionalità in capo alla stazione appaltante con la regolamentazione del "management risk", di modo che la Pubblica Amministrazione possa analizzare i fattori di rischio corruzione, individuando le contromisure necessarie».
«Inoltre, con l'introduzione della clausola sociale da inserire nei cambi di appalto riusciamo a garantire continuità occupazionale dei lavoratori interessati dagli stessi, così come con la responsabilità solidale che coinvolge tutti i soggetti interessati ad una gara d'appalto. Solo così possiamo favorire una competizione giocata sui fattori di innovazione e qualità dell'organizzazione del lavoro, abbattendo precarizzazione e compressione del salario», concludono Deleonardis, Boccuzzi e Posa.
«Il Comune di Trani – ha commentato il sindaco – ha fatto con la mia Amministrazione della legalità il suo biglietto da visita. Gli appalti adesso avvengono su piattaforme telematiche, cosa mai fatta prima. Tutto avviene con maggiore trasparenza e dell'assoluta legalità, così come ci chiedono i cittadini. Addirittura, facciamo gli avvisi pubblici per selezionare i membri delle commissioni di gara. Dopo aver fatto un'istruttoria e aver individuato i profili, in caso di parità di requisiti facciamo sorteggio pubblico. Sono cose che la città non aveva mai visto fino ad ora e io ne vanto particolarmente fiero».
«Si tratta di una battaglia che abbiamo intrapreso oltre un anno e mezzo fa e nella quale ci stiamo scontrando con alcune resistenze da parte di altre amministrazioni», spiegano Giuseppe Deleonardis, segretario generale Cgil Bat, Giuseppe Boccuzzi, segretario Cisl Bari eVincenzo Posa, coordinatore Uil Puglia. «Siamo, intanto, contenti di aver centrato l'obiettivo a Trani, secondo comune della Bat dopo Bisceglie dove riusciamo a giungere ad un accordo, e primo dei tre co-capoluoghi dove la discussione è ancora ferma la palo. A Barletta, visto il cambio di amministrazione, confidiamo sulla sensibilità del nuovo sindaco rispetto al tema. Ad Andria, purtroppo, con Giorgino, e quindi con la Bat, visto il suo ruolo da presidente dell'ente la discussione non decolla. Speriamo che la firma a Trani possa fare da apripista verso il raggiungimento dell'obiettivo finale e cioè di coprire a tappeto tutto il territorio con questa nuova logica di gestione degli appalti pubblici».
«Con questo protocollo Cgil, Cisl e Uil costruiscono un avamposto contro queste forme di illegalità diffuse - proseguono i tre sindacalisti - e per questo abbiamo messo al centro la qualità del lavoro e del fare impresa, che significa anche lotta senza sconti all'odioso fenomeno dei contratti collettivi pirata applicati, che mortificano i lavoratori degli appalti, che soprattutto nell'edilizia, stanno assumendo situazioni applicative preoccupanti. Mafia, sfruttatori del lavoro e cooperative spurie, con questo protocollo, avranno vita dura ad intrufolarsi negli appalti. Il protocollo è frutto di una collaborazione tra Cgil Cisl e Uil, ed ha come obiettivo di contrastare il lavoro nero e irregolare unitamente a garantire il rispetto di quanto previsto dai ccnl sottoscritti dalle organizzazioni sindacali in materia di diritti dei lavoratori compresa la cosiddetta clausola sociale. Il Protocollo andrà ad implementare le norme del nuovo codice degli Appalti (Decreto Legislativo n. 50 del 18 aprile 2016) con prescrizioni operative che tendono a ridurre fortemente i criteri di discrezionalità in capo alla stazione appaltante con la regolamentazione del "management risk", di modo che la Pubblica Amministrazione possa analizzare i fattori di rischio corruzione, individuando le contromisure necessarie».
«Inoltre, con l'introduzione della clausola sociale da inserire nei cambi di appalto riusciamo a garantire continuità occupazionale dei lavoratori interessati dagli stessi, così come con la responsabilità solidale che coinvolge tutti i soggetti interessati ad una gara d'appalto. Solo così possiamo favorire una competizione giocata sui fattori di innovazione e qualità dell'organizzazione del lavoro, abbattendo precarizzazione e compressione del salario», concludono Deleonardis, Boccuzzi e Posa.