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Archivio di Stato, Moscatelli: «Il sindaco Bottaro ha disatteso la volontà espressa dal Consiglio Comunale»

«La decisione di accettare la sede a Barletta svilisce la città da un punto di vista storico e culturale»

«In mancanza di notizie in merito ad una auspicabile decisione di ritrattare, magari rilevando un errore o un fraintendimento, possiamo dire che il Sindaco delle Città di Trani, avv. Amedeo Bottaro, tramite l'assessore, Dott. Carlo Laurora, delegato a partecipare alla conferenza provinciale permanente per la istituzione degli uffici periferici dello Stato, tenutasi il 20.06.2024, ha disatteso la volontà espressa dal Consiglio Comunale di Trani in data 21.04.2022»: è quanto dichiara l'avvocato Alessandro Moscatelli del Comitato Pro Archivio di Stato a Trani.

«La decisione degli amministratori locali - prosegue - di accettare che la sede provinciale dell'Archivio di Stato fosse istituita a Barletta e non a Trani, polo culturale della sesta provincia pugliese e già sede dell'antico archivio suppletorio istituito con legge del 1818 da Ferdinando I di Borbone, svilisce la città di Trani dal punto di vista storico e culturale.

E' ovvio che Trani non perde la struttura del settecentesco Palazzo Valenzano, edificio demaniale in cui è conservata larga parte dell'inestimabile patrimonio documentario dell'antica Terra di Bari, ma rinuncia espressamente alla sede istituzionale.

L'inaudita gravità della scelta effettuata dal Sindaco della città di Trani e, per esso, dal suo delegato, sta nella demolizione di quanto faticosamente raggiunto nel 2008 quando il Direttore Generale degli Archivi di Stato aveva designato Trani quale sede dell'Archivio di Stato, come d'altronde deciso dalla conferenza dei Sindaci del nuovo capoluogo ed approvato dal Commissario Prefettizio dell'epoca.

E' vero che la formale istituzione della sede provinciale sarà adottata con decreto governativo ma è vero anche che il Ministero della Cultura, nelle interlocuzioni avute con il comitato, ha fatto sempre sapere che non potrà non tener conto delle decisioni a livello territoriale.

La responsabilità politica di questa scelta ricade evidentemente su chi, nella sede all'uopo deputata, ha accettato che fosse designata Barletta e non Trani quale sede provinciale dell'Archivio di Stato. Quello che ci duole, è l'assoluta indifferenza della classe politica locale, salvo rare eccezioni, ed il silenzio assordante del Consiglio Comunale, praticamente ignorato se non snobbato dal Sindaco e dall'Assessore delegato, senza un sussulto di amore e di orgoglio per la città. E pensare che la maggioranza volle fare propria la mozione sollevata dalla opposizione, proprio per la irrinunciabilità alla sede di questo prestigioso presidio storico-culturale, invitando il Sindaco a far valere la delibera adottata all'unanimità in Consiglio Comunale.

E' stata evidentemente una farsa visto che la delibera adottata giace negli archivi e rimarrà a futura memoria in uno al verbale della conferenza provinciale permanente a dimostrazione del disinteresse di questa amministrazione verso le radici storiche e culturali della Città, prediligendo logiche sconosciute ai cittadini.

Rebus sic stantibus, Trani è destinata a soccombere poiché al Ministero della Cultura è stata trasferita la volontà manifestata a livello territoriale con il consenso del Sindaco e, per esso, del delegato».
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