Vita di città
Area La Pietra. Per i Verdi "la fine di un sogno"
Con la ritipizzazione si perde un importante esempio di archeologia industriale
Trani - martedì 9 agosto 2005
«Con delibera n. 34 approvata il giorno 25 maggio 2005 il Consiglio Comunale di Trani ha deliberato la c.d. "ritipizzazione" dell'area dell'ex Oleificio La Pietra sita in Trani, rendendola di fatto edificabile. Nell'area, situata a ridosso della ferrovia, sono localizzati una serie di opifici risalenti all'anno 1916, destinati originariamente alla produzione dell'olio di sansa. Col tempo, oltre alla produzione dell'olio, le strutture furono destinate anche ad altre attività quali la produzione di ghiaccio e di sapone per bucato.
Il complesso è costituito da un fabbricato principale per la lavorazione della sansa, da una ciminiera alta 44 metri realizzata con mattoni rossi e scheletro in cemento armato e da un hangar della prima guerra mondiale smontato ed utilizzato come deposito. Nell'area si trova inoltre una splendida villa realizzata in c.d. "stile eclettico", immersa in una grossa macchia verde costituita da pini di Aleppo, cipressi, palme robinie, oleandri, magnolie, platani ect …
L'ex Oleificio la Pietra, il nome deiva dai vecchi proprietari dell'immobile, rappresente un importante esempio di archeologia industriale di cui la nostra Regione è ricca, che in altre città sono state oggetto di operazioni di rifunzionalizzazione e riqualificazione urbanistica che ne hanno permesso il recupero, attraverso la destinazione più varia (culturale, sociale, sportiva etc.). Per le riconosciute qualità storico ambientali, architettonici, artistici e storici della Puglia, con comunicazione del 25/01/1999, prot. 1656, comunicò ai proprietari dell'area l'avvio della procedura del vincolo di tutela ex artt. 1-3-24 della Legge 1089/1939 dell'intera area.
Con la suddetta comunicazione si informavano i proprietari che qualsiasi intervento sull'immobile in questione avrebbe dovuto ottenere il preventivo parere della Sopraintendenza stessa, e che il Sindaco del Comune di Trani avrebbe dovuto vigilare onde evitare iniziative pregiudizievoli dell'immobile. Alla luce della decisione assunta dall'attuale maggioranza che ha deciso di prevedere la edificabilità dell'intera area, naturalmente nel rispetto degli standard previsti dalla legge per quanto riguarda i metri quadri da adibire a servizi (c'è chi considera ciò una grande conquista! ), è evidente che si è effettuata una scelta politica diversa da quella assunta ad esempio a Bari dove, al contrario gli attuali teatri "Kismet" ed "Abeliano" sono sorti su vecchie aree industriali pienamente recuperate alla fruibilità pubblica e diversa da quella che tanti cittadini si aspettavano.
E' stato solo un sogno quello di poter pensare all'area "La Pietra" come ad un grande polmone verde cittadino, o ad un grande parco, o ad un grande centro culturale. E' evidente che nessuno ha mai preteso sottrarre ai legittimi proprietari il loro bene. Si chiedeva semplicemente, in considerazione della valenza storica e della posizione dell'area, un'azione combinata pubblico-privato che avrebbe contemperato il rispetto delle legittime aspettative dei proprietari con quelle dei tanti cittadini che speravano di migliorare la qualità ambientale cittadina.
Certo il degrado dell'area era oramai insostenibile, ma la proposta di avviare un concreto confronto con la proprietà per pianificareil pieno recupero dell'area era stata lanciata tanti anni fa. Mai come questa volta i cosiddetti "ambientalisti" avevano spinto per trovare una soluzione equilibrata che, come ripetuto più volte, non mortificasse né gli interessi dei proprietari, né il bisogno di spazi collettivi dei cittadini. Grazie a tutti coloro che hanno creduto in questo sogno e per questo si sono battuti in tutti questi ultimi anni. Ma tutto ciò rimarra solo un sogno. La realtà che ci aspetta è il solito grigio cemento a cui la città di Trani sembra ancestralmente legata. Certo è triste affidare la fine di un sogno a poche ricghe scritte, ma del resto a qualcun altro è bastato semplicemente alzare la mano.»Michele di Gregorio
Capogruppo Consiglio Comunale dei VERDI
Il complesso è costituito da un fabbricato principale per la lavorazione della sansa, da una ciminiera alta 44 metri realizzata con mattoni rossi e scheletro in cemento armato e da un hangar della prima guerra mondiale smontato ed utilizzato come deposito. Nell'area si trova inoltre una splendida villa realizzata in c.d. "stile eclettico", immersa in una grossa macchia verde costituita da pini di Aleppo, cipressi, palme robinie, oleandri, magnolie, platani ect …
L'ex Oleificio la Pietra, il nome deiva dai vecchi proprietari dell'immobile, rappresente un importante esempio di archeologia industriale di cui la nostra Regione è ricca, che in altre città sono state oggetto di operazioni di rifunzionalizzazione e riqualificazione urbanistica che ne hanno permesso il recupero, attraverso la destinazione più varia (culturale, sociale, sportiva etc.). Per le riconosciute qualità storico ambientali, architettonici, artistici e storici della Puglia, con comunicazione del 25/01/1999, prot. 1656, comunicò ai proprietari dell'area l'avvio della procedura del vincolo di tutela ex artt. 1-3-24 della Legge 1089/1939 dell'intera area.
Con la suddetta comunicazione si informavano i proprietari che qualsiasi intervento sull'immobile in questione avrebbe dovuto ottenere il preventivo parere della Sopraintendenza stessa, e che il Sindaco del Comune di Trani avrebbe dovuto vigilare onde evitare iniziative pregiudizievoli dell'immobile. Alla luce della decisione assunta dall'attuale maggioranza che ha deciso di prevedere la edificabilità dell'intera area, naturalmente nel rispetto degli standard previsti dalla legge per quanto riguarda i metri quadri da adibire a servizi (c'è chi considera ciò una grande conquista! ), è evidente che si è effettuata una scelta politica diversa da quella assunta ad esempio a Bari dove, al contrario gli attuali teatri "Kismet" ed "Abeliano" sono sorti su vecchie aree industriali pienamente recuperate alla fruibilità pubblica e diversa da quella che tanti cittadini si aspettavano.
E' stato solo un sogno quello di poter pensare all'area "La Pietra" come ad un grande polmone verde cittadino, o ad un grande parco, o ad un grande centro culturale. E' evidente che nessuno ha mai preteso sottrarre ai legittimi proprietari il loro bene. Si chiedeva semplicemente, in considerazione della valenza storica e della posizione dell'area, un'azione combinata pubblico-privato che avrebbe contemperato il rispetto delle legittime aspettative dei proprietari con quelle dei tanti cittadini che speravano di migliorare la qualità ambientale cittadina.
Certo il degrado dell'area era oramai insostenibile, ma la proposta di avviare un concreto confronto con la proprietà per pianificareil pieno recupero dell'area era stata lanciata tanti anni fa. Mai come questa volta i cosiddetti "ambientalisti" avevano spinto per trovare una soluzione equilibrata che, come ripetuto più volte, non mortificasse né gli interessi dei proprietari, né il bisogno di spazi collettivi dei cittadini. Grazie a tutti coloro che hanno creduto in questo sogno e per questo si sono battuti in tutti questi ultimi anni. Ma tutto ciò rimarra solo un sogno. La realtà che ci aspetta è il solito grigio cemento a cui la città di Trani sembra ancestralmente legata. Certo è triste affidare la fine di un sogno a poche ricghe scritte, ma del resto a qualcun altro è bastato semplicemente alzare la mano.»Michele di Gregorio
Capogruppo Consiglio Comunale dei VERDI