Eventi e cultura
Arriva a Trani Francesca La Mantia: una corsa lungo l'Italia contro tutte le Mafie
La tappa tranese nella Parrocchia dello spirito Santo per affrontare anche la questione criminalità che ormai dilaga nella Città e nella Bat
Trani - giovedì 29 luglio 2021
8.50
Venerdì 30 luglio a Trani arriva "Prova a prendermi. La mia corsa in giro per l'Italia", il tour estivo di presentazione organizzato dall'autrice Francesca La Mantia. La tappa tranese si svolgerà a partire dalle ore 20:30 presso il cortile esterno della Parrocchia "Spirito Santo" ed è organizzato da tutte le librerie della città, da Libera Trani e dal Comitato di quartiere "Pozziano".
8.000 chilometri, 12 regioni, 30 eventi e 40 giorni: sono questi i numeri che sta affrontando l'autrice nonché docente, regista cinematografica e teatrale, per portare dalle Alpi all'estremomeridione la storia di Pietro, il piccolo protagonista del suo ultimo libro "La mia corsa. La mafia
narrata ai bambini", edito da Gribaudo.
Il libro, ambientato a Palermo in piena guerra di mafia (1983), racconta proprio la storia Pietro, un bambino che fin da piccolo viene dissuaso dalla finta
bontà della mafia, vedendo in Don Michele, e negli uomini come lui, delle brave persone, senza capire perché suo padre non vuole accettare la loro protezione o piegarsi ai loro "favori". Lo capirà solo più avanti, grazie alle parole del giudice Rocco Chinnici e del vicequestore di Palermo Ninni Cassarà, entrambi nel mirino degli esponenti mafiosi della città. Sarà proprio l'esempio di uomini coraggiosi come questi che faranno nascere in Pietro un bisogno sempre più forte di verità e giustizia.
«La corsa di Pietro rappresenta la corsa, reale o immaginata, di tanti bambini. Ma anche di tanti adulti. È la corsa di chi vorrebbe scappare da una realtà che non comprende, ma di cui avverte tutte le contraddizioni e l'ingiustizia. È la corsa di chi pensa che soltanto altrove troverà opportunità e speranza, perché il posto dove gli è capitato in sorte di nascere è un posto "condannato", senza possibilità di cambiare" – afferma don Luigi Ciotti, autore della postfazione del libro – Pietro però non scappa, anzi a un certo punto ha l'intuizione di dirigere le sue falcate di bambino verso una meta precisa: è deciso a cercare risposte, o almeno qualcuno che lo ascolti. E ha la fortuna di trovarlo».
L'idea dell'evento nasce proprio dalla mente di Francesca La Mantia e dalla volontà di voler trasmettere un messaggio così importante a più persone possibili. «Un libro che sia chiama "La
mia corsa" non poteva che viaggiare per tutta la nostra nazione, portando con sé non solo un messaggio di denuncia e memoria, ma soprattutto di speranza, amore e coraggio – dichiara La Mantia – quest'anno in dad ho avuto la possibilità di conoscere oltre 50 mila bambini: ora però voglio incontrarli di persona».
Il tour estivo, che l'autrice sta affrontando dall'inizio alla fine a bordo di una Citroen Picasso del 2007, è partito venerdì 2 luglio da Pescara, in Abruzzo, per continuare lungo tutta la penisola, passando per Valle d'Aosta e Lombardia, scendendo verso Toscana e Umbria per poi terminare in Calabria e Sicilia. Per la fine del tour, Francesca La Mantia avrà toccato 12 regioni italiane a testimonianza del fatto che la mafia e le nuove forme di illegalità non sono un problema solo del meridione, ma un fenomeno che interessa tutto il nostro Paese.
L'incontro si inserisce in un momento molto particolare per il nostro territorio. Ci sono stati gli appelli del Procuratore Nitti e di Mons. D'Ascenzo che hanno scosso l'opinione pubblica, richiamando l'urgenza di prendere coscienza della penetrazione delle mafie nella sesta provincia pugliese, della necessità di tirare su la testa e e di costruire un "villaggio" educativo.
Nel frattempo, purtroppo, c'è stata una vera e propria escalation di furti di auto, in appartamenti e ai danni dei turisti e la denuncia per usura ai danni di un imprenditore tranese e i cittadini cominciano ad essere seriamente preoccupati.
L'incontro vuole, pertanto, essere anche l'occasione per confrontarsi pubblicamente sulla vulnerabilità della provincia BAT e per rinfocolare la speranza, alla luce anche dei della recentissima inaugurazione della Questura e dei Comandi provinciali dei carabinieri e della guardia di Finanza.
Insieme all'autrice Francesca La Mantia ci sarà anche Debora Ciliento, Consigliera regionale fresca di nomina come vice-presidente della Commissione regionale di studio e di inchiesta delnfenomeno della criminalità organizzata in Puglia. Moderano Anna Rossi di Libera Trani e Vincenzo Covelli della Libreria Miranfù.
LA SCRITTRICE
Francesca La Mantia, classe 1985, nata a Palermo, vive e lavora a Milano. Docente di latino, sceneggiatrice e regista cinematografica e teatrale. Nel 2015 ha realizzato il film documentario La memoria che resta, che fa emergere il sommerso e variegato mondo della resistenza, intervistando gente che non appare spesso in TV e sui libri, ma che ogni giorno combatte la sua lotta: nelle scuole, nelle sezioni Anpi e in ogni occasione della vita. Tra gli intervistati vi sono scrittori, partigiani, staffette, deportati, insegnanti, sorelle, amici e figli dei caduti.Fonte immagine: sito editore Feltrinelli.
8.000 chilometri, 12 regioni, 30 eventi e 40 giorni: sono questi i numeri che sta affrontando l'autrice nonché docente, regista cinematografica e teatrale, per portare dalle Alpi all'estremomeridione la storia di Pietro, il piccolo protagonista del suo ultimo libro "La mia corsa. La mafia
narrata ai bambini", edito da Gribaudo.
Il libro, ambientato a Palermo in piena guerra di mafia (1983), racconta proprio la storia Pietro, un bambino che fin da piccolo viene dissuaso dalla finta
bontà della mafia, vedendo in Don Michele, e negli uomini come lui, delle brave persone, senza capire perché suo padre non vuole accettare la loro protezione o piegarsi ai loro "favori". Lo capirà solo più avanti, grazie alle parole del giudice Rocco Chinnici e del vicequestore di Palermo Ninni Cassarà, entrambi nel mirino degli esponenti mafiosi della città. Sarà proprio l'esempio di uomini coraggiosi come questi che faranno nascere in Pietro un bisogno sempre più forte di verità e giustizia.
«La corsa di Pietro rappresenta la corsa, reale o immaginata, di tanti bambini. Ma anche di tanti adulti. È la corsa di chi vorrebbe scappare da una realtà che non comprende, ma di cui avverte tutte le contraddizioni e l'ingiustizia. È la corsa di chi pensa che soltanto altrove troverà opportunità e speranza, perché il posto dove gli è capitato in sorte di nascere è un posto "condannato", senza possibilità di cambiare" – afferma don Luigi Ciotti, autore della postfazione del libro – Pietro però non scappa, anzi a un certo punto ha l'intuizione di dirigere le sue falcate di bambino verso una meta precisa: è deciso a cercare risposte, o almeno qualcuno che lo ascolti. E ha la fortuna di trovarlo».
L'idea dell'evento nasce proprio dalla mente di Francesca La Mantia e dalla volontà di voler trasmettere un messaggio così importante a più persone possibili. «Un libro che sia chiama "La
mia corsa" non poteva che viaggiare per tutta la nostra nazione, portando con sé non solo un messaggio di denuncia e memoria, ma soprattutto di speranza, amore e coraggio – dichiara La Mantia – quest'anno in dad ho avuto la possibilità di conoscere oltre 50 mila bambini: ora però voglio incontrarli di persona».
Il tour estivo, che l'autrice sta affrontando dall'inizio alla fine a bordo di una Citroen Picasso del 2007, è partito venerdì 2 luglio da Pescara, in Abruzzo, per continuare lungo tutta la penisola, passando per Valle d'Aosta e Lombardia, scendendo verso Toscana e Umbria per poi terminare in Calabria e Sicilia. Per la fine del tour, Francesca La Mantia avrà toccato 12 regioni italiane a testimonianza del fatto che la mafia e le nuove forme di illegalità non sono un problema solo del meridione, ma un fenomeno che interessa tutto il nostro Paese.
L'incontro si inserisce in un momento molto particolare per il nostro territorio. Ci sono stati gli appelli del Procuratore Nitti e di Mons. D'Ascenzo che hanno scosso l'opinione pubblica, richiamando l'urgenza di prendere coscienza della penetrazione delle mafie nella sesta provincia pugliese, della necessità di tirare su la testa e e di costruire un "villaggio" educativo.
Nel frattempo, purtroppo, c'è stata una vera e propria escalation di furti di auto, in appartamenti e ai danni dei turisti e la denuncia per usura ai danni di un imprenditore tranese e i cittadini cominciano ad essere seriamente preoccupati.
L'incontro vuole, pertanto, essere anche l'occasione per confrontarsi pubblicamente sulla vulnerabilità della provincia BAT e per rinfocolare la speranza, alla luce anche dei della recentissima inaugurazione della Questura e dei Comandi provinciali dei carabinieri e della guardia di Finanza.
Insieme all'autrice Francesca La Mantia ci sarà anche Debora Ciliento, Consigliera regionale fresca di nomina come vice-presidente della Commissione regionale di studio e di inchiesta delnfenomeno della criminalità organizzata in Puglia. Moderano Anna Rossi di Libera Trani e Vincenzo Covelli della Libreria Miranfù.
LA SCRITTRICE
Francesca La Mantia, classe 1985, nata a Palermo, vive e lavora a Milano. Docente di latino, sceneggiatrice e regista cinematografica e teatrale. Nel 2015 ha realizzato il film documentario La memoria che resta, che fa emergere il sommerso e variegato mondo della resistenza, intervistando gente che non appare spesso in TV e sui libri, ma che ogni giorno combatte la sua lotta: nelle scuole, nelle sezioni Anpi e in ogni occasione della vita. Tra gli intervistati vi sono scrittori, partigiani, staffette, deportati, insegnanti, sorelle, amici e figli dei caduti.Fonte immagine: sito editore Feltrinelli.