Vita di città
Asili nido comunali chiusi, mancano le autorizzazioni
Le due strutture prive dell'accreditamento. Suppliscono i privati
Trani - martedì 17 novembre 2015
3.13
Non hanno riaperto e non riapriranno, almeno per i prossimi mesi, i due asili nido comunali, che negli ultimi tre anni hanno offerto un servizio utile, molto apprezzato in città, sia in supporto alle famiglie che dal punto di vista occupazionale. La causa dell'interruzione del servizio è da ricercare nella mancanza delle autorizzazioni di sicurezza adeguate, conseguenti ai vari collaudi, mai ottenute dalle strutture. Questo non ha consentito di inoltrare le domande per il rifinanziamento delle attività.
Il progetto, che ne aveva permesso l'apertura, costato circa 800mila euro in totale, era stato finanziato in parte con fondi regionali (oltre 550mila euro) e, in parte, dal Comune di Trani. Durato 25 mesi educativi, ha accolto 77 bambini all'interno delle due strutture, nelle scuole "Cezza" e "Palumbo". Al momento, però, l'amministrazione non è in possesso della disponibilità economica per ottenere tutte le certificazioni necessarie e, di conseguenza, una definitiva agibilità per i locali. In sostituzione, Palazzo di Città ha attivato una linea di convenzione con delle strutture private, aventi i requisiti necessari per l'ottenimento dell'accreditamento in Regione, attendendo tempi migliori per le finanze comunali.
Il progetto, che ne aveva permesso l'apertura, costato circa 800mila euro in totale, era stato finanziato in parte con fondi regionali (oltre 550mila euro) e, in parte, dal Comune di Trani. Durato 25 mesi educativi, ha accolto 77 bambini all'interno delle due strutture, nelle scuole "Cezza" e "Palumbo". Al momento, però, l'amministrazione non è in possesso della disponibilità economica per ottenere tutte le certificazioni necessarie e, di conseguenza, una definitiva agibilità per i locali. In sostituzione, Palazzo di Città ha attivato una linea di convenzione con delle strutture private, aventi i requisiti necessari per l'ottenimento dell'accreditamento in Regione, attendendo tempi migliori per le finanze comunali.