Vita di città
Asili nido, la replica del Comune: «Nessuna proroga»
L'ufficio della I Area si diletta nella libera interpretazione e nella libera "accusa"
Trani - venerdì 1 maggio 2015
8.29
L'ufficio direzionale della I Area del Comune di Trani, in merito all'articolo pubblicato mercoledì 29 aprile su questa testata, ha comunicato quanto segue: «In questo momento così difficile e delicato per la vita amministrativa e politica della città di Trani, si invitano gli organi di stampa a verificare con attenzione le notizie prima della pubblicazione. Nel caso specifico, in relazione all'articolo riguardante la gestione degli asili nido, non è stata concessa alcuna proroga per l'espletamento del servizio, bensì, semplicemente, è stata autorizzata la prosecuzione delle attività fino alla fine dell'anno scolastico, razionalizzando le ore e gli importi previsti nel contratto già in essere».
Purtroppo, però, anche gli uffici comunali dovrebbero calibrare con attenzione le proprie valutazioni. In questo caso, la frase incriminata è la seguente: "ha visto prorogare un servizio scaduto il 31 marzo fino al termine di giugno con una economia di spesa relativa a quella voce di bilancio di 100.611,57 euro". Il verbo prorogare, Treccani docet, nella lingua italiana ha questa accezione: "prolungare oltre il termine stabilito o accordato (cioè concederne il prolungamento); differire nel tempo la scadenza di qualche cosa". È chiaro, presumibilmente a tutti, che l'utilizzo del verbo incriminato non implichi obbligatoriamente l'atto del concedere una proroga. Con significato comune, intende la semplice prosecuzione di un accordo già in essere, una banale variazione della data di termine.
Inoltre, questa testata, conoscendo quanto la macchina amministrativa sia puntigliosa sull'apparenza, spesso e volentieri ricalca le diciture usate da Palazzo di Città nei propri documenti (come anche in questo caso, immagine in basso), non aggiungendo ulteriori elementi e limitandosi al commento di quelli palesemente espliciti. Sarebbe bello, che in Comune ci si preoccupasse, ogni tanto, anche della "sostanza": osservazione necessaria, a leggere la pronuncia della Corte dei Conti. Senza soffermarsi sulle singole parole, pur sempre importanti, ma lasciandosi impressionare dai concetti contenuti. In questo momento così difficile e delicato per la vita amministrativa e politica della città di Trani, si invitano gli organi amministrativi ad accertare con attenzione eventuali "colpe" prima di rispondere.
Purtroppo, però, anche gli uffici comunali dovrebbero calibrare con attenzione le proprie valutazioni. In questo caso, la frase incriminata è la seguente: "ha visto prorogare un servizio scaduto il 31 marzo fino al termine di giugno con una economia di spesa relativa a quella voce di bilancio di 100.611,57 euro". Il verbo prorogare, Treccani docet, nella lingua italiana ha questa accezione: "prolungare oltre il termine stabilito o accordato (cioè concederne il prolungamento); differire nel tempo la scadenza di qualche cosa". È chiaro, presumibilmente a tutti, che l'utilizzo del verbo incriminato non implichi obbligatoriamente l'atto del concedere una proroga. Con significato comune, intende la semplice prosecuzione di un accordo già in essere, una banale variazione della data di termine.
Inoltre, questa testata, conoscendo quanto la macchina amministrativa sia puntigliosa sull'apparenza, spesso e volentieri ricalca le diciture usate da Palazzo di Città nei propri documenti (come anche in questo caso, immagine in basso), non aggiungendo ulteriori elementi e limitandosi al commento di quelli palesemente espliciti. Sarebbe bello, che in Comune ci si preoccupasse, ogni tanto, anche della "sostanza": osservazione necessaria, a leggere la pronuncia della Corte dei Conti. Senza soffermarsi sulle singole parole, pur sempre importanti, ma lasciandosi impressionare dai concetti contenuti. In questo momento così difficile e delicato per la vita amministrativa e politica della città di Trani, si invitano gli organi amministrativi ad accertare con attenzione eventuali "colpe" prima di rispondere.