Vita di città
Asilo di corso don Luigi Sturzo ripulito da sterpaglie
Il comitato di zona: «I residenti pretendono ora la bonifica e la messa in sicurezza»
Trani - lunedì 13 giugno 2016
9.32 Comunicato Stampa
Venerdì 10 giugno, alcuni residenti hanno gridato al miracolo, altri si sono svegliati bruscamente per il trambusto inaspettato: una ruspa, un trattore e due, tre uomini stavano ripulendo l'area privata che si trova oltre il cancello che, di fatto, interrompe bruscamente corso Don Luigi Sturzo. Da questo il modo di dire adottato dal quartiere: «Se Cristo non si fosse fermato a Eboli, si sarebbe certo fermato a Pozzopiano».
«Tutti i residenti sono stati felicissimi della parziale bonifica - ha commentato il presidente del comitato di quartiere Pozzopiano, Rosanna Nenna - ad opera del proprietario del terreno ma in questa storia ci sono tanti curiosi "ma" e tanti punti da chiarire, perciò andiamo con ordine». In data 28 aprile 2016, il comitato di quartiere Pozzopiano ha presentato una richiesta di bonifica della struttura situata tra via Tolomeo e corso Don Luigi Sturzo, nei pressi della scuola dell'infanzia Fabiano. Forse non tutti i cittadini sanno che dietro quel cancello esiste, da circa 30 anni, questa struttura enorme (almeno 300 mq), che ora è un rudere fatiscente ma che fu costruita per diventare l'asilo di quel nuovo quartiere in espansione. Poi per uno di quegli inspiegabili misteri italioti, qualcuno ha deciso che quella struttura non andava bene ed è stato costruito l'asilo "Fabiano", esattamente alle sue spalle. Andiamo avanti. Perché il comitato Pozzopiano ha chiesto la bonifica di quell'area e dell'asilo fantasma? La risposta è molto semplice: per tutelare i residenti e al fine di garantire l'incolumità pubblica».
«Lamiere taglienti - prosegue Nenna - sterpaglie secche, ponteggi, materiali edili di risulta (a proposito, come ci erano finiti lì?), rifiuti di ogni genere e, soprattutto, topi. Questa è lo scenario che si apre dietro quel famigerato cancello. Numerosissime sono state le segnalazioni dei residenti raccolte dal comitato di quartiere e numerosi i cittadini che si sono mossi autonomamente per chiedere la pulizia dell'area. Si racconta anche di una signora che si è ritrovata un "topolone" di grosse dimensioni nel suo bagno, al quarto piano, ma i particolari di questa storia sono da incubo e ve li risparmiamo. I gatti, poi, sono un altro mistero. Prima, assicurano i residenti, se ne vedevano tanti. Ora di gatti neanche un baffo. Qualcuno racconta che siano stati i ruggiti dei leoni del circo (già perché in quell'area hanno pensato bene di ospitare tenda, roulottes, artisti e animali). Sembra una barzelletta ma purtroppo non lo è. O saranno state le dimensioni dei topi a farli scappare? Beh, meglio tornare ai fatti che è meglio. Il 26 maggio arriva la risposta scritta a firma del Corpo di Polizia locale (di cui al prot. gen. n. 20462) che, dopo aver effettuato sopralluogo e constatazione, dichiara: " …di aver accertato la presenza di una struttura in totale stato di abbandono, completamente circondata da imponente e rigogliosa vegetazione. E continuano: "…la struttura è identificata in catasto con foglio 35 e particella 449 e che il proprietario della stessa è il comune di Trani". E già questa è una notizia perché pare che pochi lo sapessero a palazzo».
E così arriviamo a mercoledì 9 giugno. «Qui va dato atto a codesta amministrazione - commenta ancora il comitato - di aver mostrato un tempestivo interessamento alla questione. Il Sindaco, in persona, accompagnato dall'Amministratore unico di A.M.I.U. e da alcuni tecnici, hanno effettuato un ulteriore sopralluogo ed hanno potuto constatare con i loro occhi quanto denunciato dal comitato di quartiere "Pozzopiano". Una situazione per niente trascurabile visto che, con l'arrivo dell'estate, il pericolo di incendio è reale e la vicinanza di una scuola rende ancora più urgente l'intervento».
«Ad oggi, però, registriamo solo l'intervento da parte del proprietario del terreno antistante la struttura. A sue spese, il privato ha fatto il suo dovere ed ha ripulito tempestivamente il terreno. E' sparito quasi tutto, anche quei laterizi misteriosi piovuti dal cielo. I topi sono gli unici a non averla presa bene ed hanno smesso di ballare, almeno per il momento. I cancelli aperti, i riflettori accesi sul quel "non-luogo", i rumori delle ruspe e gli operai al lavoro, li hanno costretti ad una momentanea ritirata: "Tanto poi i cancelli si chiuderanno prima o poi e chissà quando torneranno a riaprirsi". Ci auguriamo di non dover dare ragione ai topi e per questo resteremo vigili».
Dall'Amministrazione il comitato Pozzopiano e i residenti pretendono l'immediata bonifica, la messa in sicurezza e la manutenzione della struttura in questione, confidando nel loro senso di responsabilità. «Sistemata l'emergenza - conclude Rosanna Nenna - non ci dispiacerebbe sapere quali sono i piani e le idee dell'Amministrazione su quel "pezzo" di città dimenticato. Il proprietario del terreno ha dato la sua piena disponibilità ad avviare un tavolo tecnico, confidandoci anche la volontà di cedere il terreno. Ne verrebbe fuori una strada parallela a "Via Bisceglie", come già previsto dal Pue, che snellirebbe la viabilità, soprattutto d'estate, con il traffico generato dai numerosi bagnanti e che darebbe nuovo impulso alle attività della zona. E di quella struttura cosa farne? Abbatterla e dare vita al parco di cui tutti i residenti sentono l'esigenza? Riconvertirlo ad asilo nido o a scuola media o ad una struttura polivalente? Una sede distaccata per i vigili? Lasciateci sognare ma sempre con gli occhi ben aperti, almeno fino alla messa in sicurezza di quel piccolo e pericoloso "mostro"».
«Tutti i residenti sono stati felicissimi della parziale bonifica - ha commentato il presidente del comitato di quartiere Pozzopiano, Rosanna Nenna - ad opera del proprietario del terreno ma in questa storia ci sono tanti curiosi "ma" e tanti punti da chiarire, perciò andiamo con ordine». In data 28 aprile 2016, il comitato di quartiere Pozzopiano ha presentato una richiesta di bonifica della struttura situata tra via Tolomeo e corso Don Luigi Sturzo, nei pressi della scuola dell'infanzia Fabiano. Forse non tutti i cittadini sanno che dietro quel cancello esiste, da circa 30 anni, questa struttura enorme (almeno 300 mq), che ora è un rudere fatiscente ma che fu costruita per diventare l'asilo di quel nuovo quartiere in espansione. Poi per uno di quegli inspiegabili misteri italioti, qualcuno ha deciso che quella struttura non andava bene ed è stato costruito l'asilo "Fabiano", esattamente alle sue spalle. Andiamo avanti. Perché il comitato Pozzopiano ha chiesto la bonifica di quell'area e dell'asilo fantasma? La risposta è molto semplice: per tutelare i residenti e al fine di garantire l'incolumità pubblica».
«Lamiere taglienti - prosegue Nenna - sterpaglie secche, ponteggi, materiali edili di risulta (a proposito, come ci erano finiti lì?), rifiuti di ogni genere e, soprattutto, topi. Questa è lo scenario che si apre dietro quel famigerato cancello. Numerosissime sono state le segnalazioni dei residenti raccolte dal comitato di quartiere e numerosi i cittadini che si sono mossi autonomamente per chiedere la pulizia dell'area. Si racconta anche di una signora che si è ritrovata un "topolone" di grosse dimensioni nel suo bagno, al quarto piano, ma i particolari di questa storia sono da incubo e ve li risparmiamo. I gatti, poi, sono un altro mistero. Prima, assicurano i residenti, se ne vedevano tanti. Ora di gatti neanche un baffo. Qualcuno racconta che siano stati i ruggiti dei leoni del circo (già perché in quell'area hanno pensato bene di ospitare tenda, roulottes, artisti e animali). Sembra una barzelletta ma purtroppo non lo è. O saranno state le dimensioni dei topi a farli scappare? Beh, meglio tornare ai fatti che è meglio. Il 26 maggio arriva la risposta scritta a firma del Corpo di Polizia locale (di cui al prot. gen. n. 20462) che, dopo aver effettuato sopralluogo e constatazione, dichiara: " …di aver accertato la presenza di una struttura in totale stato di abbandono, completamente circondata da imponente e rigogliosa vegetazione. E continuano: "…la struttura è identificata in catasto con foglio 35 e particella 449 e che il proprietario della stessa è il comune di Trani". E già questa è una notizia perché pare che pochi lo sapessero a palazzo».
E così arriviamo a mercoledì 9 giugno. «Qui va dato atto a codesta amministrazione - commenta ancora il comitato - di aver mostrato un tempestivo interessamento alla questione. Il Sindaco, in persona, accompagnato dall'Amministratore unico di A.M.I.U. e da alcuni tecnici, hanno effettuato un ulteriore sopralluogo ed hanno potuto constatare con i loro occhi quanto denunciato dal comitato di quartiere "Pozzopiano". Una situazione per niente trascurabile visto che, con l'arrivo dell'estate, il pericolo di incendio è reale e la vicinanza di una scuola rende ancora più urgente l'intervento».
«Ad oggi, però, registriamo solo l'intervento da parte del proprietario del terreno antistante la struttura. A sue spese, il privato ha fatto il suo dovere ed ha ripulito tempestivamente il terreno. E' sparito quasi tutto, anche quei laterizi misteriosi piovuti dal cielo. I topi sono gli unici a non averla presa bene ed hanno smesso di ballare, almeno per il momento. I cancelli aperti, i riflettori accesi sul quel "non-luogo", i rumori delle ruspe e gli operai al lavoro, li hanno costretti ad una momentanea ritirata: "Tanto poi i cancelli si chiuderanno prima o poi e chissà quando torneranno a riaprirsi". Ci auguriamo di non dover dare ragione ai topi e per questo resteremo vigili».
Dall'Amministrazione il comitato Pozzopiano e i residenti pretendono l'immediata bonifica, la messa in sicurezza e la manutenzione della struttura in questione, confidando nel loro senso di responsabilità. «Sistemata l'emergenza - conclude Rosanna Nenna - non ci dispiacerebbe sapere quali sono i piani e le idee dell'Amministrazione su quel "pezzo" di città dimenticato. Il proprietario del terreno ha dato la sua piena disponibilità ad avviare un tavolo tecnico, confidandoci anche la volontà di cedere il terreno. Ne verrebbe fuori una strada parallela a "Via Bisceglie", come già previsto dal Pue, che snellirebbe la viabilità, soprattutto d'estate, con il traffico generato dai numerosi bagnanti e che darebbe nuovo impulso alle attività della zona. E di quella struttura cosa farne? Abbatterla e dare vita al parco di cui tutti i residenti sentono l'esigenza? Riconvertirlo ad asilo nido o a scuola media o ad una struttura polivalente? Una sede distaccata per i vigili? Lasciateci sognare ma sempre con gli occhi ben aperti, almeno fino alla messa in sicurezza di quel piccolo e pericoloso "mostro"».