Eventi e cultura
"Autismo: conoscenza e accoglienza”: la parola agli esperti nell’evento organizzato del “Rotary Club” tranese
L’evento si è tenuto nella sede del Rotary Club di Trani in collaborazione con l’associazione “Time Aut” e “Trani Autism Friendly”, con la partecipazione di esperti del settore
Trani - giovedì 21 novembre 2024
8.29
La prospettiva da cui vedere una persona con sindrome da spettro autistico sta cambiando con il passare del tempo: fino a non molto tempo fa una persona autistica era considerata una persona malata e incapace di badare a se stessa, e la sua famiglia subiva questo stigma sociale. Da qualche anno a questa parte, grazie alla tenacia delle medesime famiglie, alla vicinanza della comunità – assai più sensibile verso questo tema – all'interessamento delle istituzioni e ai nuovi approcci clinici, i bambini e i ragazzi interessati da questa particolare condizione trovano una nuova e migliore prospettiva di vita.
Sono questi i temi affrontati nell'evento organizzato dal "Rotary club – Trani che ha visto ospiti di alto rilievo parlare alla platea intervenuta, quali la dottoressa Brigida Figliolia, dottoressa in neuropsicologia infantile, nonché dirigente ASL, il dottor Domenico Coratella, psicologo e tutor dei terapisti all'interno dell'associazione "Time Aut", la presidente della stessa associazione Lucia Simone e il vicesindaco avv. Fabrizio Ferrante, promotore del progetto "Trani Autism Friendly".
L'approccio terapico è sicuramente mutato, come ha sottolineato la dott.ssa Figliolia; oggi, nonostante per i genitori non sia così facile dedicare il giusto tempo ai propri figli a causa dello squilibrio che inevitabilmente si crea tra il tempo dedicato alla vita privata e quello impiegato nel lavoro, i genitori – nondimeno – osservano molto più attentamente i propri figli e notano dei comportamenti che fino ad un paio di decenni fa erano considerati normali; si scopre che così non è, e che molto probabilmente determinati atteggiamenti o azioni ripetute dai bambini potrebbero essere sintomi di autismo che, lo si ricorda, è una condizione molto vasta, caratterizzata da una sintomatologia che spazia dall'iposensibilità all'ipersensibilità agli stimoli esterni, e che è responsabile delle crisi comportamentali che possono affliggere i bambini nel quotidiano, se sottoposti a determinati sollecitazione provenienti dell'ambiente che li circonda. È bene ricordare, per correttezza di informazione, come ha sottolineato la dott.ssa Figliolia, che questi comportamenti devono essere studiati attentamente e complessivamente, e non presi singolarmente, in modo tale da non portare ad una diagnosi di autismo là dove autismo in realtà non c'è.
Fatte queste premesse di tipo clinico, oggi come viene affrontato il quotidiano di un bambino autistico? La presidente di "Time Aut" ha esposto quello che tutte le famiglie di bambini autistici provano dopo la fine della scuola: la sensazione di smarrimento che si sente nell'essere consapevoli che il ragazzo, una volta terminata la scuola, potrebbe avere difficoltà a costruire il proprio futuro. È proprio a questo scopo che l'associazione "Time Aut" porta avanti da tempo un'iniziativa che ha permesso a tanti ragazzi di trovare una propria dimensione lavorativa e familiare attraverso dei progetti che coinvolgono l'abilità motoria, le abilità lavorative speciali e l'area cognitivo comportamentale. Il dott. Coratella ha poi esposto il metodo utilizzato per coinvolgere i ragazzi, che si incardina sulla motivazione: è quest'ultima che spinge l'individuo a compiere l'azione. Partendo dalla motivazione, i progetti dell'associazione "Time Aut" mirano a stimolare le capacità cognitive al fine di rendere i ragazzi capaci di compiere determinate azioni e lavori. Diversi sono i progetti in campo: il progetto sportivo per promuovere il benessere psicofisico e migliorare l'autostima; il laboratorio di cucina e autonomia, con l'obiettivo di migliorare la propria indipendenza attraverso diverse attività come la sistemazione e l'organizzazione dell'ambiente di lavoro, della spesa e laboratori culinari strutturati.
Accanto al lavoro dell'associazione "Time Aut" c'è anche la rete di servizi di "Trani Autism Friendly", un progetto fortemente voluto dal vicesindaco Fabrizio Ferrante, e che ha permesso a tanti ragazzi e alle loro famiglie di guardare con più serenità al futuro. Il progetto ha permesso di avvicinare il mondo del lavoro ai ragazzi e non il contrario, attraverso corsi di formazione per il personale degli esercizi commerciali, l'assunzione a tempo indeterminato dei ragazzi da parte di alcune aziende del territorio, lo sport e la musica, con ottimi risultati. La testimonianza di questo successo è stata data dallo stesso vicesindaco, che ha sottolineato l'importanza del "dopo di noi" e di come costruire un ambiente su misura per i ragazzi con i loro bisogni speciali sia fondamentale per permettere loro di vivere una vita autonoma e serena, insieme alle loro famiglie, che oggi finalmente non subiscono più lo stigma di avere una persona autistica da accudire. Alla sua voce si è unita anche quella dalla M° Cinzia Falco che, nell'ambito del progetto "Trani Autism Friendly", ha aperto le porte dell'associazione culturale "Domenico Sarro" e ha attivato un corso di musicoterapia presso la scuola "Mons. Petronelli" permettendo a tanti bambini e ragazzi di imparare a suonare uno strumento musicale e migliorare le proprie performance cognitive.
Con orgoglio si può affermare che Trani è la prima città del sud a presentare un progetto di questo tipo, facendosi pioniera di questo nuovo modo di fare comunità guidando le altre città meridionali, grazie non solo ad eventi come quello organizzato dal Rotary Club di Trani, ma anche alla buona volontà di quanti, fra cittadini e amministrazioni, trasformano le idee in progetti e danno forma a questi progetti realizzandoli concretamente.
Sono questi i temi affrontati nell'evento organizzato dal "Rotary club – Trani che ha visto ospiti di alto rilievo parlare alla platea intervenuta, quali la dottoressa Brigida Figliolia, dottoressa in neuropsicologia infantile, nonché dirigente ASL, il dottor Domenico Coratella, psicologo e tutor dei terapisti all'interno dell'associazione "Time Aut", la presidente della stessa associazione Lucia Simone e il vicesindaco avv. Fabrizio Ferrante, promotore del progetto "Trani Autism Friendly".
L'approccio terapico è sicuramente mutato, come ha sottolineato la dott.ssa Figliolia; oggi, nonostante per i genitori non sia così facile dedicare il giusto tempo ai propri figli a causa dello squilibrio che inevitabilmente si crea tra il tempo dedicato alla vita privata e quello impiegato nel lavoro, i genitori – nondimeno – osservano molto più attentamente i propri figli e notano dei comportamenti che fino ad un paio di decenni fa erano considerati normali; si scopre che così non è, e che molto probabilmente determinati atteggiamenti o azioni ripetute dai bambini potrebbero essere sintomi di autismo che, lo si ricorda, è una condizione molto vasta, caratterizzata da una sintomatologia che spazia dall'iposensibilità all'ipersensibilità agli stimoli esterni, e che è responsabile delle crisi comportamentali che possono affliggere i bambini nel quotidiano, se sottoposti a determinati sollecitazione provenienti dell'ambiente che li circonda. È bene ricordare, per correttezza di informazione, come ha sottolineato la dott.ssa Figliolia, che questi comportamenti devono essere studiati attentamente e complessivamente, e non presi singolarmente, in modo tale da non portare ad una diagnosi di autismo là dove autismo in realtà non c'è.
Fatte queste premesse di tipo clinico, oggi come viene affrontato il quotidiano di un bambino autistico? La presidente di "Time Aut" ha esposto quello che tutte le famiglie di bambini autistici provano dopo la fine della scuola: la sensazione di smarrimento che si sente nell'essere consapevoli che il ragazzo, una volta terminata la scuola, potrebbe avere difficoltà a costruire il proprio futuro. È proprio a questo scopo che l'associazione "Time Aut" porta avanti da tempo un'iniziativa che ha permesso a tanti ragazzi di trovare una propria dimensione lavorativa e familiare attraverso dei progetti che coinvolgono l'abilità motoria, le abilità lavorative speciali e l'area cognitivo comportamentale. Il dott. Coratella ha poi esposto il metodo utilizzato per coinvolgere i ragazzi, che si incardina sulla motivazione: è quest'ultima che spinge l'individuo a compiere l'azione. Partendo dalla motivazione, i progetti dell'associazione "Time Aut" mirano a stimolare le capacità cognitive al fine di rendere i ragazzi capaci di compiere determinate azioni e lavori. Diversi sono i progetti in campo: il progetto sportivo per promuovere il benessere psicofisico e migliorare l'autostima; il laboratorio di cucina e autonomia, con l'obiettivo di migliorare la propria indipendenza attraverso diverse attività come la sistemazione e l'organizzazione dell'ambiente di lavoro, della spesa e laboratori culinari strutturati.
Accanto al lavoro dell'associazione "Time Aut" c'è anche la rete di servizi di "Trani Autism Friendly", un progetto fortemente voluto dal vicesindaco Fabrizio Ferrante, e che ha permesso a tanti ragazzi e alle loro famiglie di guardare con più serenità al futuro. Il progetto ha permesso di avvicinare il mondo del lavoro ai ragazzi e non il contrario, attraverso corsi di formazione per il personale degli esercizi commerciali, l'assunzione a tempo indeterminato dei ragazzi da parte di alcune aziende del territorio, lo sport e la musica, con ottimi risultati. La testimonianza di questo successo è stata data dallo stesso vicesindaco, che ha sottolineato l'importanza del "dopo di noi" e di come costruire un ambiente su misura per i ragazzi con i loro bisogni speciali sia fondamentale per permettere loro di vivere una vita autonoma e serena, insieme alle loro famiglie, che oggi finalmente non subiscono più lo stigma di avere una persona autistica da accudire. Alla sua voce si è unita anche quella dalla M° Cinzia Falco che, nell'ambito del progetto "Trani Autism Friendly", ha aperto le porte dell'associazione culturale "Domenico Sarro" e ha attivato un corso di musicoterapia presso la scuola "Mons. Petronelli" permettendo a tanti bambini e ragazzi di imparare a suonare uno strumento musicale e migliorare le proprie performance cognitive.
Con orgoglio si può affermare che Trani è la prima città del sud a presentare un progetto di questo tipo, facendosi pioniera di questo nuovo modo di fare comunità guidando le altre città meridionali, grazie non solo ad eventi come quello organizzato dal Rotary Club di Trani, ma anche alla buona volontà di quanti, fra cittadini e amministrazioni, trasformano le idee in progetti e danno forma a questi progetti realizzandoli concretamente.