Scuola e Lavoro
Avvisi di pagamento Tarsu: il CTA scrive al Sindaco.
«Una gabella che tende a far riquadrare un bilancio comunale estremamente asfittico»
Trani - mercoledì 5 luglio 2006
Lettera aperta del CTA al Sindaco sulla questione Tarsu: «L'Associazione C.T.A. (Commercio – Turismo – Artigianato e servizi) più volte ha sollecitato la Sua attenzione nonché quella dell'opinione pubblica ad un problema che concerne la sopravvivenza stessa degli associati ed in particolare di coloro che operano nel settore calzaturiero. L'occasione di tali sollecitazioni è sempre stata offerta da atteggiamenti e comportamenti dell'Amministrazione, nonché esternazioni non sempre pertinenti dell'Assessore alla Finanze.
Come ricorderà, tempo addietro le imprese calzaturiere lamentavano la campagna di criminalizzazione indetta nei loro confronti dell'Assessore De Feudis per aver quest'ultimo evidenziato in maniera insensata e senza cognizione di causa alcuna, una sorta di tentativo dei calzaturieri di evadere la tassa di smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati. L'opposizione che i calzaturieri muovevano a tale richiesta era invece legata all'esigenza di una applicazione più rigorosa della legge nel senso che mentre era da ritenersi legittima la tassazione relativamente alle superfici destinate agli uffici, nulla si sarebbe potuto imporre, invece, per quelle altre superfici destinate alla lavorazione, perché relativamente a queste aree lo smaltimento era ed è effettuato a carico delle aziende che vi provvedono attraverso ditte specializzate, stante il mancato servizio da parte della Azienda AMIU. Pertanto l'applicazione della TARSU anche a tali aree avrebbe comportato una duplicazione dell'onere della tassazione.
Di recente ancora una volta l'Amministrazione Comunale è ritornata sulle sue posizioni, questa volta in maniera molto più cruenta, infatti sono stati notificati avvisi di pagamento TARSU con l'applicazione della tassa estesa anche alle superfici destinate alla lavorazione produttiva, tassazione che in alcuni casi ha raggiunto persino l'ammontare di 9.000 - 10.000 Euro. Per altri casi gli importi risultano inspiegabilmente raddoppiati o triplicati rispetto all'anno precedente nonostante sia stata indicata la stessa superficie tassata.
Trattasi ovviamente di una gabella che surrettiziamente tende a far riquadrare un bilancio comunale estremamente asfittico, il tutto a danno di un settore produttivo e con mortificazione delle potenzialità di imprese economiche del nostro settore cittadino già fortemente colpite dalla concorrenza sleale dei paesi asiatici. L'Associazione C.T.A. ancora una volta porta alla Sua attenzione e a quella dell'opinione pubblica una circostanza di fatto per nulla dirimente e cioè che la legge ( D.lgs. 152/2006 – entrato in vigore il 29 aprile 2006) non consente in alcun modo l'applicazione della tassazione dello smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati per quanto riguarda le aree produttive, compresi i magazzini di materie prime e di prodotti finiti, ma soltanto per quelle destinate agli uffici.
E' quindi evidente che il comportamento posto in essere di recente dall'Amministrazione se verrà insistito determinerà un fitto contenzioso che sicuramente si risolverà a favore del contribuente, sia pure con impiego ingente di risorse economiche.
Questa circostanza deve far riflettere l'Ente comunale e chi per esso opera nel senso di modificare il proprio comportamento e conformarsi alla normativa vigente. A questo proposito già più volte Le è stato detto che il Regolamento di settore del Comune non è adeguato alle innovazioni legislative e quindi è opportuno che prima di emettere cartelle c.d. " pazze" è necessaria una verifica che le imposizioni richieste siano conformi ad un regolamento adeguato alle norme di legge.
In sostanza Ella non potrà trascurare che i Suoi uffici e l'Assessore al ramo si stanno comportando in aperta violazione di legge ancorché abbiano riconosciuto l'inadeguatezza del Regolamento e, ove verrà meno un Suo intervento correttivo, si dovrà ritenere che anch'Ella si comporti in aperta violazione di legge o comunque consente all'amministrazione di comportarsi in aperta violazione di legge. L'Associazione C.T.A. pertanto riserva ogni azione consentita a tutela degli interessi dei propri associati e nel contempo preannuncia sin da ora una mobilitazione civile per far cessare il perpetrarsi di comportamenti illegittimi da parte di Dirigenti e Amministratori pubblici, denunciando ovviamente ciò agli organi competenti. Si resta pertanto in attesa di un Suo autorevole intervento nel senso suddetto, astenendoci volontariamente dal suggerirLe manifestazioni di sfiducia nei confronti dei Dirigenti ed Amministratori che hanno determinato la situazione attuale, perché mossi dalla facile suggestione di veder revocato l'incarico all'Assessore al ramo.»
Michele De MarinisPresidente C.T.A.
Come ricorderà, tempo addietro le imprese calzaturiere lamentavano la campagna di criminalizzazione indetta nei loro confronti dell'Assessore De Feudis per aver quest'ultimo evidenziato in maniera insensata e senza cognizione di causa alcuna, una sorta di tentativo dei calzaturieri di evadere la tassa di smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati. L'opposizione che i calzaturieri muovevano a tale richiesta era invece legata all'esigenza di una applicazione più rigorosa della legge nel senso che mentre era da ritenersi legittima la tassazione relativamente alle superfici destinate agli uffici, nulla si sarebbe potuto imporre, invece, per quelle altre superfici destinate alla lavorazione, perché relativamente a queste aree lo smaltimento era ed è effettuato a carico delle aziende che vi provvedono attraverso ditte specializzate, stante il mancato servizio da parte della Azienda AMIU. Pertanto l'applicazione della TARSU anche a tali aree avrebbe comportato una duplicazione dell'onere della tassazione.
Di recente ancora una volta l'Amministrazione Comunale è ritornata sulle sue posizioni, questa volta in maniera molto più cruenta, infatti sono stati notificati avvisi di pagamento TARSU con l'applicazione della tassa estesa anche alle superfici destinate alla lavorazione produttiva, tassazione che in alcuni casi ha raggiunto persino l'ammontare di 9.000 - 10.000 Euro. Per altri casi gli importi risultano inspiegabilmente raddoppiati o triplicati rispetto all'anno precedente nonostante sia stata indicata la stessa superficie tassata.
Trattasi ovviamente di una gabella che surrettiziamente tende a far riquadrare un bilancio comunale estremamente asfittico, il tutto a danno di un settore produttivo e con mortificazione delle potenzialità di imprese economiche del nostro settore cittadino già fortemente colpite dalla concorrenza sleale dei paesi asiatici. L'Associazione C.T.A. ancora una volta porta alla Sua attenzione e a quella dell'opinione pubblica una circostanza di fatto per nulla dirimente e cioè che la legge ( D.lgs. 152/2006 – entrato in vigore il 29 aprile 2006) non consente in alcun modo l'applicazione della tassazione dello smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati per quanto riguarda le aree produttive, compresi i magazzini di materie prime e di prodotti finiti, ma soltanto per quelle destinate agli uffici.
E' quindi evidente che il comportamento posto in essere di recente dall'Amministrazione se verrà insistito determinerà un fitto contenzioso che sicuramente si risolverà a favore del contribuente, sia pure con impiego ingente di risorse economiche.
Questa circostanza deve far riflettere l'Ente comunale e chi per esso opera nel senso di modificare il proprio comportamento e conformarsi alla normativa vigente. A questo proposito già più volte Le è stato detto che il Regolamento di settore del Comune non è adeguato alle innovazioni legislative e quindi è opportuno che prima di emettere cartelle c.d. " pazze" è necessaria una verifica che le imposizioni richieste siano conformi ad un regolamento adeguato alle norme di legge.
In sostanza Ella non potrà trascurare che i Suoi uffici e l'Assessore al ramo si stanno comportando in aperta violazione di legge ancorché abbiano riconosciuto l'inadeguatezza del Regolamento e, ove verrà meno un Suo intervento correttivo, si dovrà ritenere che anch'Ella si comporti in aperta violazione di legge o comunque consente all'amministrazione di comportarsi in aperta violazione di legge. L'Associazione C.T.A. pertanto riserva ogni azione consentita a tutela degli interessi dei propri associati e nel contempo preannuncia sin da ora una mobilitazione civile per far cessare il perpetrarsi di comportamenti illegittimi da parte di Dirigenti e Amministratori pubblici, denunciando ovviamente ciò agli organi competenti. Si resta pertanto in attesa di un Suo autorevole intervento nel senso suddetto, astenendoci volontariamente dal suggerirLe manifestazioni di sfiducia nei confronti dei Dirigenti ed Amministratori che hanno determinato la situazione attuale, perché mossi dalla facile suggestione di veder revocato l'incarico all'Assessore al ramo.»
Michele De MarinisPresidente C.T.A.