Gruccione baia
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Ambiente

Baia del Gruccione: ancora abusivismo e scarsa attenzione per questa zona costiera tranese

La baia ottenne l’intitolazione nel 2020, ma nonostante l’importanza naturalistica del sito, ancora oggi si assiste ad atti di deliberato abusivismo edilizio irrispettosi del paesaggio e della natura.

La vicenda sulla baia del Gruccione sembra non aver ancora trovato la sua fine. Questo sito, conosciuto ancora da pochi, si trova sulla costa sud della città, e prende il suo nome proprio dal gruccione, che qui nidifica. L'attenzione su questo tratto di costa è stata sollevata da due coniugi, Enrico Covelli e Margherita Magnifico, che si definiscono i custodi della baia del gruccione.
Margherita ed Enrico vogliono riportare l'attenzione su questo problema, poiché la zona è spesso oggetto di azioni di vandalismo, ed è alla mercè di chi compie deliberati atti di abusivismo. Più volte, soprattutto in estate, la baia viene presa d'assalto da un gran numero di persone, che non esita a lasciare rifiuti e sporcizia in questo piccolo angolo di bellezza, accedendovi anche con i propri motoveicoli, a dispetto del pericolo di crollo segnalato nella zona. Ma il problema che più desta preoccupazione è sicuramente l'abusivismo edilizio. Nel maggio del 2022, infatti, proprio nei pressi della baia fu scoperta una scaletta in cemento armato e materiale lapideo, che non solo era stata costruita senza alcun tipo di autorizzazione, ma ha anche portato alla distruzione della scogliera sulla quale insiste. Sono passati più di due anni dalla scoperta della scaletta abusiva, ma ancora nessun intervento da parte dell'amministrazione. Enrico Covelli e Margherita Magnifico, dal canto loro, non sono rimasti a guardare, e a settembre del 2023 hanno protocollato un'istanza con cui hanno chiesto all'amministrazione di installare dei tornelli in modo da impedire ai motori di accedere a quel tratto di costa, attivare delle telecamere, al fine di rendere più sicura la zona e demolire la scala abusiva. Queste richieste trovano il loro fondamento in un atto istituzionale, ovvero l'ordinanza 332 del 27 settembre 2019 con cui il dirigente dell'area Polizia locale e Protezione Civile istituì in quel tratto un'area pedonale poiché "tali litorali costieri, a causa delle loro peculiarità, anche naturalistiche, richiedono una particolare attenzione, salvaguardandoli dagli eventuali comportamenti che non si addicano alla preziosità di tali luoghi." La stessa ordinanza specifica che […]nell'area interessata esistono altresì vincoli di tipo naturalistico/ambientali meritevoli di particolari tutela e interesse." La baia, infatti, oltre che a essere il luogo scelto dal gruccione per la nidificazione, è anche ricca di numerose specie autoctone di fiori e piante selvatiche. Le richieste dei due custodi della baia cercano, in qualche modo, di porre un freno all'incuria a cui è soggetta la zona; secondo loro l'installazione dei tornelli permetterebbe a quest'area di essere davvero pedonale, senza incursioni di veicoli a motore che, oltre a deturpare il tratto di costa, potrebbero rappresentare anche un pericolo per i pedoni. L'installazione delle telecamere di sorveglianza, che in verità ci sono ma sono poche e insufficienti a coprire l'intera area, permetterebbe di rafforzare la sicurezza di chi frequenta la zona. Infine, si spera che quanto prima la scaletta abusiva possa essere demolita in quanto non solo rappresenta uno scempio per la zona, ma mette in pericolo l'incolumità di chi, imprudentemente, la utilizza.
Margherita ed Enrico chiedono che si parli di più della Baia del Gruccione (a loro si deve l'intitolazione del tratto), e che tra i cittadini ci sia più consapevolezza di cosa rappresenti al livello paesaggistico e naturalistico la baia per la città di Trani. Al contempo si auspica un interessamento e anche un intervento pratico da parte dell'amministrazione, acché questo tratto di costa non finisca nel dimenticatoio, oggetto di atti vandalici e di azioni abusive che lo deturpino irreversibilmente.

Adriana Fabrizio
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