Politica
Ballottaggio, Ferrante chiarisce: «unico tentativo di accordo con Operamolla»
Lettera alla stampa del presidente del Consiglio Comunale di Trani
Trani - martedì 4 febbraio 2014
10.15
«Avrei voluto risparmiare e risparmiarmi un intervento su una questione oramai consegnata alla storia, ma evidentemente qualcuno ha interesse a rimestare il passato per fini che sfuggono alla mia comprensione. L'unico accordo che ho tentato di fare per il ballottaggio è stato quello con il candidato sindaco antagonista dell'attuale Sindaco della Città di Trani (Ugo Operamolla, ndr). Infatti mi recai personalmente, insieme ad esponenti di un gruppo politico oggi collocato nel centrodestra nazionale, presso casa sua per tentare una condivisione fin li resa impossibile per le note vicende elettorali; fu un dialogo cortese e dai toni pacati, ma evidentemente le scorie della contrapposizione elettorale non erano ancora state smaltite e quindi non se ne fece nulla. Il pomeriggio della stessa giornata annunciai pubblicamente la libertà di voto nella consapevolezza di avere un elettorato prevalentemente di centrosinistra, ma con una corposa presenza di voti provenienti da altre coalizioni attraverso il cosiddetto voto disgiunto (il mio 7% oltre le liste). In quel momento finiva la mia campagna elettorale».
Il presidente del consiglio comunale di Trani, Fabrizio Ferrante, interviene dopo le dichiarazioni rese dal consigliere del Pdl, Francesco De Noia, durante la trasmissione televisiva di approfondimento politico "Diritto & Rovescio" trasmessa nei giorni scorsi da Tele Dehon.
«Al ballottaggio il candidato del centrosinistra - continua Ferrante - prese circa 2000 voti in più del primo turno e anche questo è un dato numerico inoppugnabile. Le condizioni della mia elezione a presidente del Consiglio Comunale maturavano 6 mesi dopo, ovvero dopo diversi tentativi di convergenza su altri nominativi, ed è stata possibile solo grazie al voto dei consiglieri comunali di minoranza eletti tra le fila del gruppo politico che sosteneva l'altro candidato sindaco del centrosinistra (consiglieri che ringrazio pubblicamente per aver pubblicamente confermato questo). Basterebbero solo questi due dati oggettivi per cristallizzare quello che realmente è successo al netto dei rancori, delle invidie e della propensione alla poca chiarezza che sono alla base del nanismo politico che ammorba alcuni personaggi della nostra città e che probabilmente sono la causa di una regressione in termini di peso politico sul nostro territorio di cui tutti noi da anni ci lamentiamo. Tale mia posizione è stata oggetto di vaglio delle commissioni provinciali e regionali di garanzia del mio partito che hanno valutato oggettivamente e per come sono andate realmente le cose esprimendosi sempre in favore del sottoscritto. Tanto dovevo per amor di verità, riservandomi azioni che tutelino la mia immagine».
Il presidente del consiglio comunale di Trani, Fabrizio Ferrante, interviene dopo le dichiarazioni rese dal consigliere del Pdl, Francesco De Noia, durante la trasmissione televisiva di approfondimento politico "Diritto & Rovescio" trasmessa nei giorni scorsi da Tele Dehon.
«Al ballottaggio il candidato del centrosinistra - continua Ferrante - prese circa 2000 voti in più del primo turno e anche questo è un dato numerico inoppugnabile. Le condizioni della mia elezione a presidente del Consiglio Comunale maturavano 6 mesi dopo, ovvero dopo diversi tentativi di convergenza su altri nominativi, ed è stata possibile solo grazie al voto dei consiglieri comunali di minoranza eletti tra le fila del gruppo politico che sosteneva l'altro candidato sindaco del centrosinistra (consiglieri che ringrazio pubblicamente per aver pubblicamente confermato questo). Basterebbero solo questi due dati oggettivi per cristallizzare quello che realmente è successo al netto dei rancori, delle invidie e della propensione alla poca chiarezza che sono alla base del nanismo politico che ammorba alcuni personaggi della nostra città e che probabilmente sono la causa di una regressione in termini di peso politico sul nostro territorio di cui tutti noi da anni ci lamentiamo. Tale mia posizione è stata oggetto di vaglio delle commissioni provinciali e regionali di garanzia del mio partito che hanno valutato oggettivamente e per come sono andate realmente le cose esprimendosi sempre in favore del sottoscritto. Tanto dovevo per amor di verità, riservandomi azioni che tutelino la mia immagine».