Vita di città
Bando di gara soste a pagamento, Fit Cisl: "Difenderemo i diritti dei lavoratori"
La segreteria esprime profonda preoccupazione per la gestione della clausola di salvaguardia degli impiegati del settore
Trani - venerdì 16 agosto 2024
11.11
Dopo aver preso atto, della pubblicazione del bando di gara per la concessione della gestione della sosta a pagamento nella città di Trani, autonomamente, tramite la consultazione dell'albo pretorio del comune di Trani e successivamente attraverso la stampa e non come ci si aspetterebbe, preventivamente, dalla azienda o dal socio unico, questa segreteria esprime la propria preoccupazione per la confusa maniera con cui si sta gestendo la clausola di salvaguardia relativa ai lavoratori del settore sosta, impiegati per oltre 14 anni presso l'Amet S.p.A. Dopo essere stati assunti tramite concorso pubblico e aver garantito un servizio essenziale alla comunità, oggi questi lavoratori si trovano di fronte a un futuro incerto a causa di una totale mancanza di chiarezza.
Nel capitolato di gara infatti, al contrario di quanto sempre sbandierato dalla politica, non viene rispettata la clausola sociale, una garanzia fondamentale per la tutela dei diritti dei lavoratori in caso di cambiamento di gestore. Infatti, nonostante le leggi e i contratti collettivi nazionali prevedano chiaramente la garanzia e la continuità delle condizioni contrattuali, compresa l'applicazione dello stesso CCNL, il bando di gara recentemente emesso dall'ente pubblico ha incluso solo in parte questa eventualità, lasciando apparentemente al concessionario la scelta di rispettare o meno tale obbligo e non cita in nessun modo le tutele previste dall'Art. 18 della Legge 300/1970 in cui i lavoratori rientrano totalmente poiché assunti prima del 7/3/2015 (decreto legislativo n. 23/2015, attuativo del c.d. Jobs Act - Legge n. 183 del 2014).
Infatti, ciò che rende questa situazione confusa e preoccupante è il fatto che, nel PEF, si parla di CCNL terziario Confcommercio mentre al contrario ai lavoratori è stato sempre applicato il CCNL autoferrotranvieri e in un altro passaggio del capitolato si obbliga, il concessionario ad assumere "preferibilmente" i dipendenti del gestore uscente, due concetti evidentemente in contrapposizione. Questo significa che i lavoratori, già penalizzati da un contratto precario part time da oltre 14 anni, rischiano anche di vedere peggiorate le loro condizioni contrattuali, con una riduzione dei salari e dei diritti.
Inoltre sorge spontanea una domanda, i lavoratori, pur avendo un contratto a tempo indeterminato, dopo questi 24 mesi (ammesso che il soggetto privato mantenga i rapporti di lavoro per tutto il tempo) che fine faranno? Considerato che passeranno alle complete dipendenze del concessionario.
Dal capitolato, inoltre, si evince già preventivamente la futura compressione dei diritti dei lavoratori in materia di codici etici e disciplinari infatti citando testualmente "Qualora l'Amministrazione Comunale o il RUP accertino, in capo ad alcuno degli ausiliari della sosta, un comportamento non soddisfacente né potrà chiedere l'immediata sostituzione alla ditta concessionaria, che dovrà provvedere". Sarebbe opportuno che il redattore del capitolato spiegasse il significato della parola "sostituzione".
Noi, come rappresentanti sindacali, chiediamo con forza all'ente pubblico di rivedere immediatamente il bando di gara, di inserire una vera clausola sociale e di garantire la continuità del CCNL in vigore. Non è accettabile che in un paese che si definisce civile e democratico, si possano ignorare così palesemente le corrette relazioni sindacali e il diritto dei lavoratori alla stabilità e alla dignità.
In conclusione, se questa situazione non verrà risolta, saremo pronti a intraprendere tutte le azioni necessarie per difendere i diritti dei lavoratori, fino a considerare il ricorso alle vie legali.
Nel capitolato di gara infatti, al contrario di quanto sempre sbandierato dalla politica, non viene rispettata la clausola sociale, una garanzia fondamentale per la tutela dei diritti dei lavoratori in caso di cambiamento di gestore. Infatti, nonostante le leggi e i contratti collettivi nazionali prevedano chiaramente la garanzia e la continuità delle condizioni contrattuali, compresa l'applicazione dello stesso CCNL, il bando di gara recentemente emesso dall'ente pubblico ha incluso solo in parte questa eventualità, lasciando apparentemente al concessionario la scelta di rispettare o meno tale obbligo e non cita in nessun modo le tutele previste dall'Art. 18 della Legge 300/1970 in cui i lavoratori rientrano totalmente poiché assunti prima del 7/3/2015 (decreto legislativo n. 23/2015, attuativo del c.d. Jobs Act - Legge n. 183 del 2014).
Infatti, ciò che rende questa situazione confusa e preoccupante è il fatto che, nel PEF, si parla di CCNL terziario Confcommercio mentre al contrario ai lavoratori è stato sempre applicato il CCNL autoferrotranvieri e in un altro passaggio del capitolato si obbliga, il concessionario ad assumere "preferibilmente" i dipendenti del gestore uscente, due concetti evidentemente in contrapposizione. Questo significa che i lavoratori, già penalizzati da un contratto precario part time da oltre 14 anni, rischiano anche di vedere peggiorate le loro condizioni contrattuali, con una riduzione dei salari e dei diritti.
Inoltre sorge spontanea una domanda, i lavoratori, pur avendo un contratto a tempo indeterminato, dopo questi 24 mesi (ammesso che il soggetto privato mantenga i rapporti di lavoro per tutto il tempo) che fine faranno? Considerato che passeranno alle complete dipendenze del concessionario.
Dal capitolato, inoltre, si evince già preventivamente la futura compressione dei diritti dei lavoratori in materia di codici etici e disciplinari infatti citando testualmente "Qualora l'Amministrazione Comunale o il RUP accertino, in capo ad alcuno degli ausiliari della sosta, un comportamento non soddisfacente né potrà chiedere l'immediata sostituzione alla ditta concessionaria, che dovrà provvedere". Sarebbe opportuno che il redattore del capitolato spiegasse il significato della parola "sostituzione".
Noi, come rappresentanti sindacali, chiediamo con forza all'ente pubblico di rivedere immediatamente il bando di gara, di inserire una vera clausola sociale e di garantire la continuità del CCNL in vigore. Non è accettabile che in un paese che si definisce civile e democratico, si possano ignorare così palesemente le corrette relazioni sindacali e il diritto dei lavoratori alla stabilità e alla dignità.
In conclusione, se questa situazione non verrà risolta, saremo pronti a intraprendere tutte le azioni necessarie per difendere i diritti dei lavoratori, fino a considerare il ricorso alle vie legali.