Eventi e cultura
"Barriera Corallina", opere di Vincenzo Chiatante all'Hub Portanova
Un nuovo appuntamento con l'arte a partire dal 14 dicembre
Trani - venerdì 13 dicembre 2024
9.44
"Barriera Corallina", opere di Vincenzo Chiatante è la nuova mostra di arte che sarà inaugurata il 14 dicembre alle ore 19.30 all'Hub Portanova.
Le barriere coralline sono tra gli ecosistemi più ricchi di specie animali e vegetali, e il loro stato di salute funge da termometro per tutto il pianeta. Articolata su due livelli percettivi, la #mostra propone opere provenienti da periodi diversi, consequenziali e rivela l'attenzione dell'artista per le problematiche che affliggono un #ecosistema, pur resiliente, preludio a una nuova vita.
Al piano terra emerge un archivio artificiale, con toni scuri e drammatici: frammenti, rottami arrugginiti, scorie inanimate, compost primordiale, materia ultima da cui nascono le reliquie del "giorno dopo della storia". Non è dato sapere se una catastrofe atomica o una graduale morte del tempo abbia provocato il naufragio. Vibrante è il monito per un'umanità votata all'autodistruzione.
Al primo piano, il livello si fa più acceso, quasi sonoro. I colori irrompono lussureggianti, e si intravede un'auspicabile rinascita o una mutazione genetica. La natura vilipesa si ribella e si rigenera, con strati di licheni e infiorescenze; microorganismi sembrano innescare nuova fertilità. La materia policroma ribolle e dilaga ovunque, barricandosi in grumi e staccionate, brandendo pennelli come spade. Traspare la presenza di una regia, di una mano ordinatrice: l'artista si pone come continuo iniziatore della storia. Il suo urlo assordante non lascia indifferenti.
Le barriere coralline sono tra gli ecosistemi più ricchi di specie animali e vegetali, e il loro stato di salute funge da termometro per tutto il pianeta. Articolata su due livelli percettivi, la #mostra propone opere provenienti da periodi diversi, consequenziali e rivela l'attenzione dell'artista per le problematiche che affliggono un #ecosistema, pur resiliente, preludio a una nuova vita.
Al piano terra emerge un archivio artificiale, con toni scuri e drammatici: frammenti, rottami arrugginiti, scorie inanimate, compost primordiale, materia ultima da cui nascono le reliquie del "giorno dopo della storia". Non è dato sapere se una catastrofe atomica o una graduale morte del tempo abbia provocato il naufragio. Vibrante è il monito per un'umanità votata all'autodistruzione.
Al primo piano, il livello si fa più acceso, quasi sonoro. I colori irrompono lussureggianti, e si intravede un'auspicabile rinascita o una mutazione genetica. La natura vilipesa si ribella e si rigenera, con strati di licheni e infiorescenze; microorganismi sembrano innescare nuova fertilità. La materia policroma ribolle e dilaga ovunque, barricandosi in grumi e staccionate, brandendo pennelli come spade. Traspare la presenza di una regia, di una mano ordinatrice: l'artista si pone come continuo iniziatore della storia. Il suo urlo assordante non lascia indifferenti.