Associazioni
Barriere architettoniche, la denuncia dell'associazione Uildm
Gennaro Palmieri: «La Cattedrale è inaccessibile per i diversamente abili»
Trani - lunedì 7 luglio 2014
7.40
Ancora una volta l'associazione Uildm sez. di Trani ha mostrato la sua indignazione per l'impossibilità da parte dei portatori di handicap di accedere in Cattedrale. In una nota, Gennaro Palmieri chiede che vengano abbattute le barriere architettoniche e che i diversamente abili possano godere di un loro diritto.
«Dal lontano anno 2010, l'Associazione UILDM Sez. di Trani si è preoccupata e combattuto affinché anche la nostra Cattedrale potesse essere accessibile alle persone diversamente abili con problemi motori. Non sono bastati comunicati stampa, lettere indirizzate al nostro Mons. Giovanni Battista Pichierri con le quali lo esortavamo a voler prendere in seria considerazione l'atavico problema. Ma ancora oggi la nostra voce non è stata ascoltata: la Cattedrale di Trani resta tutt'ora off limits ai diversamente abili. Alla luce del risultato odierno ottenuto ci poniamo un semplice interrogativo: Ne è valsa la pena chiedere "sottomessi" un qualcosa che la Legge impone? Forse si dimentica molto facilmente o non la si conosce affatto la Legge N.ro 67 del 01 Marzo 2006 il cui principio fondato sulla parità di trattamento comporta che non possa essere praticata alcuna discriminazione in pregiudizio delle persone con disabilità. Ancora una volta oltre a non poter partecipare alle Celebrazioni Eucaristiche, ci vediamo nuovamente penalizzati a non poter condividere e prendere parte al 50° di sacerdozio del Vicario generale Monsignor Savino Giannotti. Ovviamente sarebbe stato motivo di piacere essere vicini al caro Don Savino in un momento così importante ed irripetibile, - continua Palmieri - dimostrandogli anche il nostro affetto e stima con un segno tangibile quale la nostra compartecipazione. Sicuramente con la presenza del nostro mezzo di deambulazione, ovvero la sedia a rotelle, gli sarebbe ritornato alla mente che oltre a celebrare la Messa sul Pollino o sul Corno grande del Gran Sasso, riportandogli il ricordo del Suo spirito di vita scout, come da lui stesso dichiarato, sicuramente non gli sarebbe passato inosservato anche il ricordo dei suoi innumerevoli pellegrinaggi a Lourdes, in qualità di accompagnatore Spirituale di persone diversamente abili».
«Siamo stanchi di non poter condividere momenti così importanti e significativi solo perché non si riescono a procurare poche migliaia di euro per portare a termine il lavoro certosino effettuato per l'abbattimento delle barriere architettoniche che con l'istallazione di due servo scala sarebbe portato a termine e completato. Consapevoli dei ritardi di sovvenzionamenti da parte della Regione Puglia – conclude Gennaro Palmieri - è anche vero che la Curia potrebbe anticipare la somma di € 24.000,00 o trovare qualche soluzione alternativa, immediata e risolutiva, ponendo la parola "fine ed accessibile" alla fruizione di questa meraviglia di Trani da parte dei portatori di handicap. Confidiamo nel massimo impegno, interessamento ed attenzione di Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Pichierri affinchè tale opera venga portata a termine nel più breve tempo possibile conoscendo la Sua sensibilità ed attenzione rivolta verso il più debole».
«Dal lontano anno 2010, l'Associazione UILDM Sez. di Trani si è preoccupata e combattuto affinché anche la nostra Cattedrale potesse essere accessibile alle persone diversamente abili con problemi motori. Non sono bastati comunicati stampa, lettere indirizzate al nostro Mons. Giovanni Battista Pichierri con le quali lo esortavamo a voler prendere in seria considerazione l'atavico problema. Ma ancora oggi la nostra voce non è stata ascoltata: la Cattedrale di Trani resta tutt'ora off limits ai diversamente abili. Alla luce del risultato odierno ottenuto ci poniamo un semplice interrogativo: Ne è valsa la pena chiedere "sottomessi" un qualcosa che la Legge impone? Forse si dimentica molto facilmente o non la si conosce affatto la Legge N.ro 67 del 01 Marzo 2006 il cui principio fondato sulla parità di trattamento comporta che non possa essere praticata alcuna discriminazione in pregiudizio delle persone con disabilità. Ancora una volta oltre a non poter partecipare alle Celebrazioni Eucaristiche, ci vediamo nuovamente penalizzati a non poter condividere e prendere parte al 50° di sacerdozio del Vicario generale Monsignor Savino Giannotti. Ovviamente sarebbe stato motivo di piacere essere vicini al caro Don Savino in un momento così importante ed irripetibile, - continua Palmieri - dimostrandogli anche il nostro affetto e stima con un segno tangibile quale la nostra compartecipazione. Sicuramente con la presenza del nostro mezzo di deambulazione, ovvero la sedia a rotelle, gli sarebbe ritornato alla mente che oltre a celebrare la Messa sul Pollino o sul Corno grande del Gran Sasso, riportandogli il ricordo del Suo spirito di vita scout, come da lui stesso dichiarato, sicuramente non gli sarebbe passato inosservato anche il ricordo dei suoi innumerevoli pellegrinaggi a Lourdes, in qualità di accompagnatore Spirituale di persone diversamente abili».
«Siamo stanchi di non poter condividere momenti così importanti e significativi solo perché non si riescono a procurare poche migliaia di euro per portare a termine il lavoro certosino effettuato per l'abbattimento delle barriere architettoniche che con l'istallazione di due servo scala sarebbe portato a termine e completato. Consapevoli dei ritardi di sovvenzionamenti da parte della Regione Puglia – conclude Gennaro Palmieri - è anche vero che la Curia potrebbe anticipare la somma di € 24.000,00 o trovare qualche soluzione alternativa, immediata e risolutiva, ponendo la parola "fine ed accessibile" alla fruizione di questa meraviglia di Trani da parte dei portatori di handicap. Confidiamo nel massimo impegno, interessamento ed attenzione di Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Pichierri affinchè tale opera venga portata a termine nel più breve tempo possibile conoscendo la Sua sensibilità ed attenzione rivolta verso il più debole».