Attualità
Basta parrucchieri a domicilio: «comportamento rischioso per tutti»
L'appello dei titolari di attività in emergenza Coronavirus
Trani - martedì 17 marzo 2020
06.00
Basta a chi crede di essere più furbo degli altri. È questo l'appello dei parrucchieri e barbieri di Trani, costretti a chiudere la propria attività per ottemperare a quanto previsto nel decreto del Consiglio dei Ministri. Loro insieme alle attività di ristorazione (pub, bar...), con esclusione di quelle che offrono servizio a domicilio, non potranno esercitare la loro professione fino al 25 marzo. C'è tuttavia un folto numero di parrucchieri ed estetiste che continuano a lavorare in casa, il più delle volte a nero, venendo meno anche alla misura che impone di limitare gli spostamenti se non per motivi strettamente necessari, come recarsi al supermercato o andare in farmacia.
«Siamo indignati per il fatto che coloro che lavorano a nero non si fermano neanche davanti un provvedimento del Governo e un'emergenza sanitaria così importante» - racconta Nicola Frigione, parrucchiere per donne e titolare di un'attività nella periferia nord di Trani, a nome di una decina di altri suoi colleghi. «Tra l'altro sono proprio le clienti che ci chiamano per informarci che si stanno rivolgendo a queste persone. Nonostante la situazione di pandemia che stiamo vivendo questa gente imperterrita continua a lavorare, con il possibile rischio di contagiare».
Trattasi di un comportamento innanzitutto pericoloso perché è un formidabile veicolo per propagare il virus, ma è anche profondamente scorretto. Anche chi chiama queste persone mette in circolo un grande pericolo. Del resto, spesso si tratta di persone che sono completamente al nero e non pagano un euro di tasse. Un motivo in più per chiedere il rispetto delle regole.
«Siamo indignati per il fatto che coloro che lavorano a nero non si fermano neanche davanti un provvedimento del Governo e un'emergenza sanitaria così importante» - racconta Nicola Frigione, parrucchiere per donne e titolare di un'attività nella periferia nord di Trani, a nome di una decina di altri suoi colleghi. «Tra l'altro sono proprio le clienti che ci chiamano per informarci che si stanno rivolgendo a queste persone. Nonostante la situazione di pandemia che stiamo vivendo questa gente imperterrita continua a lavorare, con il possibile rischio di contagiare».
Trattasi di un comportamento innanzitutto pericoloso perché è un formidabile veicolo per propagare il virus, ma è anche profondamente scorretto. Anche chi chiama queste persone mette in circolo un grande pericolo. Del resto, spesso si tratta di persone che sono completamente al nero e non pagano un euro di tasse. Un motivo in più per chiedere il rispetto delle regole.