Vita di città
Berlusconi indagato, lunedì Alfano manda a Trani gli ispettori
Tensione in procura: un pool di quattro magistrati per l'inchiesta
Trani - sabato 13 marzo 2010
Il direttore del tg1 Augusto Minzolini non è indagato dalla Procura di Trani. Lo si apprende da fonti giudiziarie locali che parlano di «fantasiosa ricostruzione giornalistica». La procura di Trani, inoltre, non ha finora chiesto al gip di adottare provvedimenti interditivi a carico di alcuno tra gli indagati nella vicenda Rai-Agcom. Le stesse fonti precisano che il pm Michele Ruggero stava per inviare richieste di interdizioni al giudice Roberto Oliveri Del Castillo dopo aver ricevuto, il 5 marzo, dalla Guardia di Finanza di Bari i verbali di trascrizione di una parte delle intercettazioni telefoniche.
Intanto il ministro della giustizia, Angelino Alfano, ha annunciato la decisione di inviare gli ispettori ministeriali negli uffici giudiziari di Trani. «L'inchiesta di Trani, il cui contenuto non conosco nel merito - ha dichiarato il ministro della Giustizia - evidenzia almeno tre gravissime patologie che sono chiare anche allo studente che affronta all'università l'esame di procedura penale. E cioè: un problema gravissimo di competenza territoriale, un secondo problema di abuso delle intercettazioni, e un terzo che riguarda la rivelazione del segreto d'ufficio. Invierò gli ispettori a Trani per andare a verificare cosa è successo, senza interferire nell'indagine, potere che non mi compete, ma soltanto per capire come possano verificarsi queste gravi patologie». Gli ispettori del ministro sono attesi per lunedì.
C'è tensione nela procura tranese, almeno stando a quando racconta su Repubblica dal giornalista Giuliano Foschini che ha ridisegnato la convulsa giornata di ieri all'interno delle stanze del tribunale di Trani. Secondo Foschini, la richiesta di interdizione firmata ieri all'indirizzo di Innocenzi ha aperto una ferita nel rapporto fra il pm titolare dell'inchiesta, Michele Ruggiero, ed il procuratore capo, Carlo Maria Capristo. «Non è un mistero – scrive Foschini - che questa inchiesta abbia fortemente incrinato i rapporti tra i due. Capristo non era d'accordo sull'impostazione dell'inchiesta: aveva sollevato problemi di competenza e sulla classificazione del reato. Il problema non sarebbe soltanto la posizione di Innocenzi. Nell'ufficio del sostituto procuratore negli scorsi giorni sarebbe rimbalzata la possibilità di chiedere una misura interdittiva anche per il presidente del Consiglio, sulla base delle intercettazioni telefoniche definite pesantissime dagli investigatori. Un'ipotesi questa definita come impensabile da Capristo che avrebbe dovuto controfirmarla. Il discorso era comunque aperto, anche perché l'indagine aveva un altro calendario: qualsiasi decisione doveva arrivare dopo le elezioni regionali. Ieri, però, la fuga di notizie (è stato aperto un fascicolo parallelo) ha cambiato le carte in tavola. Imponendo una rapidissima accelerata all'indagine».
In quest'ottica si legge la decisione - data dall'emittente Telenorba - di affiancare a Ruggiero un pool di tre magistrati: Fabio Buquicchio, Ettore Cardinali e Marco d'Agostino. Ogni iniziativa, tra cui l'eventuale richiesta di interdizione dai pubblici uffici (per ora smentita) dovrà avere l'avallo di tutti, in caso di pareri discordanti conterà la decisione del capo della procura Carlo Maria Capristo. Gli unici provvedimenti in uscita, sempre secondo Telenorba, sarebbero le informazioni di garanzia (tre), oltre che le notifiche di avvenuta distruzione delle bobine delle intercettazioni telefoniche che non sono risultate utili alle indagini.
Intanto il ministro della giustizia, Angelino Alfano, ha annunciato la decisione di inviare gli ispettori ministeriali negli uffici giudiziari di Trani. «L'inchiesta di Trani, il cui contenuto non conosco nel merito - ha dichiarato il ministro della Giustizia - evidenzia almeno tre gravissime patologie che sono chiare anche allo studente che affronta all'università l'esame di procedura penale. E cioè: un problema gravissimo di competenza territoriale, un secondo problema di abuso delle intercettazioni, e un terzo che riguarda la rivelazione del segreto d'ufficio. Invierò gli ispettori a Trani per andare a verificare cosa è successo, senza interferire nell'indagine, potere che non mi compete, ma soltanto per capire come possano verificarsi queste gravi patologie». Gli ispettori del ministro sono attesi per lunedì.
C'è tensione nela procura tranese, almeno stando a quando racconta su Repubblica dal giornalista Giuliano Foschini che ha ridisegnato la convulsa giornata di ieri all'interno delle stanze del tribunale di Trani. Secondo Foschini, la richiesta di interdizione firmata ieri all'indirizzo di Innocenzi ha aperto una ferita nel rapporto fra il pm titolare dell'inchiesta, Michele Ruggiero, ed il procuratore capo, Carlo Maria Capristo. «Non è un mistero – scrive Foschini - che questa inchiesta abbia fortemente incrinato i rapporti tra i due. Capristo non era d'accordo sull'impostazione dell'inchiesta: aveva sollevato problemi di competenza e sulla classificazione del reato. Il problema non sarebbe soltanto la posizione di Innocenzi. Nell'ufficio del sostituto procuratore negli scorsi giorni sarebbe rimbalzata la possibilità di chiedere una misura interdittiva anche per il presidente del Consiglio, sulla base delle intercettazioni telefoniche definite pesantissime dagli investigatori. Un'ipotesi questa definita come impensabile da Capristo che avrebbe dovuto controfirmarla. Il discorso era comunque aperto, anche perché l'indagine aveva un altro calendario: qualsiasi decisione doveva arrivare dopo le elezioni regionali. Ieri, però, la fuga di notizie (è stato aperto un fascicolo parallelo) ha cambiato le carte in tavola. Imponendo una rapidissima accelerata all'indagine».
In quest'ottica si legge la decisione - data dall'emittente Telenorba - di affiancare a Ruggiero un pool di tre magistrati: Fabio Buquicchio, Ettore Cardinali e Marco d'Agostino. Ogni iniziativa, tra cui l'eventuale richiesta di interdizione dai pubblici uffici (per ora smentita) dovrà avere l'avallo di tutti, in caso di pareri discordanti conterà la decisione del capo della procura Carlo Maria Capristo. Gli unici provvedimenti in uscita, sempre secondo Telenorba, sarebbero le informazioni di garanzia (tre), oltre che le notifiche di avvenuta distruzione delle bobine delle intercettazioni telefoniche che non sono risultate utili alle indagini.